Chi si iscrive a medicina sa che il primo vero ostacolo del semestre filtro è rappresentato dall’esame di fisica. Non si tratta solo di una prova da superare per continuare il percorso, ma di una materia che fornisce le basi per comprendere molti fenomeni legati al corpo umano e alle tecnologie mediche.
Dalla circolazione sanguigna alle tecniche di imaging, dalla respirazione ai sistemi diagnostici: i concetti di fisica entrano a pieno titolo nella pratica clinica quotidiana. Ecco perché prepararsi con il giusto metodo è fondamentale.
Cosa prevede il programma d'esame?
Il programma di fisica varia leggermente da ateneo ad ateneo, ma in generale comprende cinque grandi aree.
- Meccanica: si studiano le grandezze fisiche, le leggi del moto e i principi di Newton. È qui che entrano in gioco concetti come la pressione e il flusso dei fluidi, fondamentali per capire, ad esempio, la dinamica del sangue nei vasi o la ventilazione polmonare;
- Termodinamica: dal calore alle leggi che regolano l’energia. Non si parla solo di formule, ma di applicazioni concrete come la termoregolazione del corpo, gli stati febbrili o l’uso di strumenti che misurano la temperatura;
- Elettromagnetismo: cariche, correnti e campi magnetici trovano subito collegamenti pratici nella medicina: basti pensare all’ECG, all’EEG o al funzionamento di un defibrillatore;
- Ottica e onde: dalla rifrazione della luce alle proprietà delle lenti, fino all’impiego dei laser in chirurgia e degli strumenti ottici in diagnostica;
- Fisica nucleare e radiazioni: si affrontano i diversi tipi di radiazioni, i loro effetti sull’organismo e il loro impiego nelle radiografie, nella TAC e nella radioterapia.
I temi che ricorrono più spesso all’esame di fisica
Gli studenti raccontano che l’esame di fisica è un mix di:
- problemi numerici, ad esempio sulle leggi di Newton o sui circuiti elettrici;
- domande teoriche, per verificare la comprensione delle leggi fondamentali;
- collegamenti clinici, spesso richiesti per mostrare che non si studia solo “astratto”, ma in ottica medica;
- in alcuni corsi, anche prove di laboratorio, per applicare concretamente i concetti.
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Come affrontare lo studio
Prepararsi all’esame richiede metodo e costanza. Un buon approccio è alternare la teoria agli esercizi pratici, così da consolidare subito le leggi studiate. Le mappe concettuali possono aiutare a memorizzare formule e concetti chiave, mentre gli esercizi degli anni precedenti permettono di prendere confidenza con lo stile della prova.
Un consiglio utile è collegare sempre i concetti fisici a esempi clinici: così il ripasso diventa meno astratto e più motivante. Anche lo studio in gruppo può essere un’ottima strategia per chiarire i dubbi e rafforzare la preparazione.
L’esame di fisica non è solo una barriera del semestre filtro: è una tappa fondamentale nella formazione del futuro medico. Comprendere i principi fisici significa acquisire strumenti che torneranno utili in tanti ambiti, dalla diagnostica all’attività clinica quotidiana.
Studiare con metodo, fare esercizi e tenere sempre presente il legame con la pratica medica permette non solo di superare l’esame, ma di gettare solide basi per il percorso che seguirà.