Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, le malattie respiratorie tornano a farsi sentire con forza. In questo momento, praticamente tutti — adulti e bambini — stanno accusando tosse, raffreddore, febbre e affaticamento. Non è un caso isolato: nelle ultime settimane stanno circolando contemporaneamente diversi virus respiratori, che aumentano il rischio di ammalarsi più volte o di manifestare sintomi sovrapposti. Nelle scuole, negli uffici e nei mezzi pubblici, la diffusione è facilitata dalla vicinanza tra le persone e dagli ambienti chiusi.
Quando più virus circolano allo stesso tempo, anche chi ha appena superato un raffreddore può essere colpito da un’altra infezione. Questo spiega perché, in queste settimane, sembra che quasi tutti si ammalino, dai bambini agli adulti, e perché i sintomi possono confondersi facilmente tra raffreddore, influenza e Covid-19.
Quali virus stanno circolando?
Secondo i dati più recenti di RespiVirNet, milioni di italiani sono stati colpiti da virus respiratori nella stagione 2024–2025. In questo periodo, stanno circolando principalmente:
- SARS-CoV-2, il virus responsabile del Covid-19, ormai non più stagionale ma presente tutto l’anno in varie forme, con varianti aggiornate come LP.8.1.
- Virus parainfluenzali e rhinovirus, responsabili di sintomi simili al raffreddore comune, che colpiscono adulti e bambini e facilitano la diffusione delle infezioni nelle comunità.
- Metapneumovirus umano (hMPV) e altri agenti respiratori, come adenovirus o bocavirus, che contribuiscono al sovraccarico stagionale delle infezioni respiratorie e possono dare complicanze, soprattutto nei soggetti più fragili o nei bambini piccoli.
L’influenza stagionale vera e propria non è ancora diffusa su larga scala, anche se i primi casi isolati confermano che la stagione influenzale è ormai alle porte. È importante ricordare che i virus respiratori possono essere complicati da infezioni batteriche secondarie: solo in questi casi l’uso di antibiotici è indicato, mentre nelle infezioni virali non ha alcuna efficacia.
Come distinguere raffreddore, influenza e Covid-19
I sintomi iniziali di queste infezioni possono sovrapporsi, rendendo difficile una diagnosi immediata. Alcune caratteristiche possono tuttavia aiutare a orientarsi:
- Il raffreddore comune, generalmente causato da rhinovirus o altri coronavirus minori, ha un esordio graduale. I sintomi principali sono naso chiuso o che cola, starnuti frequenti, lieve mal di gola e tosse leggera. La febbre è rara o molto lieve, e l’affaticamento minimo.
- L’influenza stagionale, causata dai virus influenzali A e B, compare improvvisamente con febbre alta, dolori muscolari diffusi, brividi e mal di testa marcato. La tosse è spesso secca e persistente, e l’affaticamento intenso può durare diversi giorni.
- Il Covid-19, nelle sue varianti più recenti, può presentarsi con sintomi simili all’influenza ma con alcune differenze: la tosse è spesso persistente e l’affaticamento marcato con dolori alle ossa; la febbre può essere presente da moderata ad alta; possono comparire sintomi gastrointestinali come diarrea o nausea. La perdita di gusto e olfatto, invece, è meno comune rispetto alle prime varianti.
È fondamentale ricordare che solo un tampone virale può confermare con certezza il virus responsabile dell’infezione. In caso di peggioramento dei sintomi, febbre persistente, difficoltà respiratoria o dolore marcato, è necessario contattare il medico di famiglia per farsi visitare.
Cosa fare ai primi sintomi?
Nei primi giorni di malessere, il trattamento domiciliare è spesso sufficiente. Alcune indicazioni pratiche includono:
- Riposo e adeguata idratazione, bevendo acqua, tisane o brodi leggeri per favorire la fluidificazione delle secrezioni;
- Alimentazione leggera e bilanciata, per sostenere il sistema immunitario senza appesantire l’organismo;
- Farmaci da banco come paracetamolo o ibuprofene per febbre e dolori muscolari;
- Soluzioni saline o spray nasali per alleviare la congestione e facilitare la respirazione.
Se i sintomi non migliorano o peggiorano, il medico può valutare un tampone per SARS-CoV-2 o altri virus e, se necessario, prescrivere terapie antivirali precoci, soprattutto nei soggetti ad alto rischio.
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Chi è più vulnerabile?
Non solo anziani, bambini o persone allettate: tra i soggetti fragili rientrano anche pazienti di qualsiasi età con patologie croniche preesistenti, come malattie cardiovascolari, diabete, asma, obesità o insufficienza renale. Anche chi è in trattamento oncologico o assume farmaci immunosoppressori è particolarmente a rischio.
In queste persone, un’infezione respiratoria può aggravare la patologia di base, interferire con le terapie in corso e aumentare il rischio di forme gravi di malattia.
Vaccinazioni 2025/2026
La campagna vaccinale autunnale/invernale 2025/2026 segue le indicazioni del Ministero della Salute:
Richiamo anti-Covid
Il vaccino aggiornato alla variante LP.8.1 è raccomandato per:
- Persone dai 60 anni in su;
- Ospiti di RSA e strutture per lungodegenti;
- Donne in gravidanza, in allattamento o nel periodo post-parto;
- Operatori sanitari e sociosanitari;
- Persone dai 6 mesi ai 59 anni con fragilità elevata per patologie croniche o immunodepressione.
Vaccino antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato per i bambini dai 6 mesi di età e fino ai 17 anni, con vaccinazione gratuita per la fascia 6 mesi-6 anni. È raccomandato anche per over 65, persone con malattie croniche e caregiver o familiari di soggetti fragili. L’obiettivo è proteggere le categorie più vulnerabili e ridurre l’impatto della stagione influenzale e di forme gravi della malattia.
Prevenzione: le buone abitudini
Oltre alle vaccinazioni, alcune misure semplici ma efficaci aiutano a limitare la diffusione dei virus:
- Lavare spesso le mani, soprattutto dopo essere stati in luoghi pubblici.
- Aerare regolarmente gli ambienti chiusi.
- Tossire o starnutire nella piega del gomito e usare fazzoletti monouso da gettare subito.
- Evitare contatti ravvicinati con persone malate.
- Restare a casa se si hanno sintomi respiratori e, se si esce, indossare la mascherina in ambienti affollati.
Per i pazienti fragili, è particolarmente importante completare le vaccinazioni contro influenza e Covid-19.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?
Le previsioni per l’inverno 2025-2026 indicano un’attività influenzale piuttosto intensa, con picco atteso tra gennaio e febbraio. La strategia migliore resta prepararsi per tempo: vaccinazioni, attenzione alle misure preventive e vigilanza sui sintomi. Anche forme lievi richiedono responsabilità, per proteggere le persone più vulnerabili e ridurre la circolazione dei virus.