Questa è stata un’estate fresca? Ciò non invalida il cambiamento climatico
Un’estate più fresca non smentisce il cambiamento climatico: ecco perché la variabilità stagionale è compatibile con il riscaldamento globale.
4 Settembre 2025, 07:30

Sommario
L’estate 2025 ha sorpreso molti con temperature più basse del previsto, ma questo non significa che il cambiamento climatico sia un fenomeno esaurito o reversibile. Anzi, proprio eventi climatici atipici come questo possono essere letti come segnali di un sistema atmosferico sempre più imprevedibile e instabile.
Un’estate più fresca? Un’anomalia, non la norma
Secondo i dati del Copernicus Climate Change Service, giugno 2025 è stato il terzo più caldo mai registrato a livello globale, con ondate di calore intense che hanno colpito gran parte dell’Europa occidentale. Tuttavia, in alcune regioni, come l’Italia settentrionale, si sono registrate temperature sotto la media stagionale. Questa variabilità è coerente con modelli climatici che prevedono un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi, inclusi periodi di calore intenso alternati a fasi più fresche e perturbate. L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha documentato un aumento delle temperature superficiali dei mari al largo delle coste europee, che stanno aumentando più velocemente rispetto agli oceani globali. Questo riscaldamento influisce sulla distribuzione delle specie marine e sugli ecosistemi marini.
Il cambiamento climatico è un trend, non un’istantanea
Il cambiamento climatico si misura su periodi lunghi, non su singole stagioni. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, le temperature medie in Europa sono aumentate di 2,19–2,26 °C dal periodo pre-industriale, con un riscaldamento più rapido rispetto alla media globale. Anche se un’estate può sembrare più fresca, il trend di fondo è in crescita.
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Maggiore variabilità e fenomeni estremi
Il cambiamento climatico non implica solo un aumento uniforme delle temperature, ma anche una maggiore variabilità climatica. Studi recenti indicano che la Oscillazione Nord Atlantica (NAO) sta diventando più estrema, portando a un contrasto tra periodi di calore intenso e fasi più fresche o piovose. Questa variabilità può spiegare estati più fresche in alcune regioni, pur in un contesto di riscaldamento globale. La NAO influisce sulla circolazione atmosferica e può determinare la frequenza e l’intensità di eventi meteorologici estremi.
La percezione non è la realtà
La percezione di un’estate più fresca può essere influenzata da fattori locali, come la presenza di correnti fredde o la posizione geografica. Tuttavia, è importante distinguere tra percezione soggettiva e dati oggettivi. Anche se alcune estati possono sembrare più fresche, i dati a lungo termine mostrano un chiaro riscaldamento globale in corso. Un’estate più fresca non annulla il cambiamento climatico; al contrario, evidenzia la crescente imprevedibilità e la necessità di adattamento. È fondamentale continuare a monitorare i dati climatici e promuovere politiche di mitigazione e adattamento per affrontare le sfide future.