Giustizia climatica: storica vittoria contro ENI

La Cassazione apre la strada alla giustizia climatica: ora in Italia è possibile fare causa alle aziende che inquinano. Il caso ENI fa scuola.

27 Agosto 2025, 10:43

Giustizia climatica: storica vittoria contro ENI

La recente sentenza della Corte di Cassazione rappresenta una svolta epocale nel panorama della giustizia climatica in Italia. Per la prima volta, infatti, è stato riconosciuto che è possibile avviare azioni legali contro grandi aziende responsabili di emissioni inquinanti, aprendo così una nuova frontiera nella lotta contro il cambiamento climatico. Il caso ENI, una delle maggiori compagnie energetiche italiane, ha fatto da apripista, segnando un precedente destinato a fare scuola e a stimolare ulteriori azioni giudiziarie contro chi contribuisce in modo significativo al degrado ambientale. 

Il contesto internazionale e nazionale della giustizia climatica 

Negli ultimi anni, la giustizia climatica si è affermata come un ambito fondamentale per tutelare i diritti delle persone e delle future generazioni di fronte all’emergenza ambientale. A livello globale, numerose cause sono state intentate contro governi e multinazionali per responsabilità nell’aumento delle emissioni di gas serra e per i danni derivanti dal riscaldamento globale. In Italia, però, fino a poco tempo fa mancava una chiara apertura giuridica a questo tipo di azioni. 

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La sentenza della Cassazione sul caso ENI 

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di associazioni ambientaliste, ha stabilito che le aziende come ENI, che producono significative quantità di emissioni nocive, possono essere chiamate a rispondere legalmente per il loro impatto climatico. Questo riconoscimento apre la strada a un nuovo strumento per la responsabilizzazione delle imprese energetiche e industriali, che finora erano difficili da perseguire in sede giudiziaria per i danni climatici. 

L’importanza di questo precedente 

Il caso ENI rappresenta una vittoria storica non solo per l’associazionismo ambientalista, ma per l’intera società civile. Grazie a questa sentenza, cittadini, enti locali e organizzazioni potranno avviare cause civili per chiedere il risarcimento dei danni causati dall’inquinamento e per spingere le aziende a ridurre le proprie emissioni. Si tratta di un passo cruciale per rendere effettivi i principi di responsabilità ambientale e di tutela del clima sanciti anche dalla Costituzione italiana e dagli accordi internazionali sul clima. 

Le implicazioni future per la lotta al cambiamento climatico 

Con questo nuovo strumento giuridico, la pressione sulle grandi aziende inquinanti è destinata ad aumentare, favorendo una maggiore trasparenza e incentivando investimenti in tecnologie più sostenibili. La giustizia climatica può così diventare un alleato potente per accelerare la transizione ecologica e promuovere modelli di sviluppo compatibili con il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. 

La sentenza della Corte di Cassazione contro ENI segna un momento storico per l’Italia e per la giustizia climatica a livello globale. Questa apertura giuridica permette di mettere finalmente sotto controllo chi contribuisce in modo significativo al cambiamento climatico, offrendo uno strumento concreto per difendere il pianeta e le future generazioni.