Inquinamento a Napoli: situazione attuale e dati
Scopri la situazione attuale dell’inquinamento a Napoli. Analisi dei dati recenti e delle cause principali del peggioramento della qualità dell’aria.
30 Maggio 2025, 09:30

Sommario
Napoli, città dal patrimonio culturale inestimabile e dal clima mite, continua a fronteggiare gravi problemi legati all’inquinamento atmosferico. La qualità dell’aria, compromessa soprattutto dal traffico veicolare e dall’urbanizzazione caotica, ha raggiunto livelli preoccupanti. Questo fenomeno ha ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini e sulla qualità della vita. I dati più recenti confermano una tendenza negativa che richiede interventi urgenti.
La qualità dell’aria a Napoli: dati preoccupanti
Secondo il rapporto Mal’Aria di città 2025 di Legambiente, nel 2024 la centralina situata presso l’Ospedale N. Pellegrini ha registrato 57 giorni di superamento del limite giornaliero di PM10, fissato a 50 µg/m³. Questo dato supera ampiamente il massimo consentito di 35 giorni all’anno previsto dalla normativa italiana. Inoltre, la concentrazione media annuale di biossido di azoto (NO₂) ha raggiunto i 40 µg/m³, il valore limite attuale, ma che sarà ridotto a 20 µg/m³ con l’entrata in vigore della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria entro il 2030. La città dovrà quindi dimezzare le sue emissioni in pochi anni per restare nei limiti legali.
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Le principali fonti di inquinamento
Le principali cause dell’inquinamento a Napoli sono strettamente legate al traffico veicolare e alla presenza diffusa di veicoli diesel. Secondo il dossier “Città2030” di Legambiente, nel 2024 circa il 30,5% del parco auto napoletano era composto da veicoli a gasolio, pari a quasi 169.000 veicoli. Questi mezzi contribuiscono in modo significativo alle emissioni di particolato e di ossidi di azoto.
La situazione è ulteriormente aggravata da una forte congestione urbana, la scarsità di piste ciclabili, l’insufficienza del trasporto pubblico e l’assenza di una ZTL efficace che limiti l’ingresso dei veicoli inquinanti nelle aree più critiche.
Impatti sulla salute pubblica
L’inquinamento atmosferico ha conseguenze dirette sulla salute dei cittadini. Il Ministero della Salute, attraverso il Piano Operativo Regionale Campania, ha ribadito la necessità di rafforzare il SSN, segnalando come l’esposizione a PM10 e NO₂ sia associata a malattie respiratorie croniche, patologie cardiovascolari e un aumento della mortalità prematura.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha più volte ribadito che non esistono soglie di sicurezza assolute per l’esposizione al particolato fine, e che anche livelli relativamente bassi possono avere effetti negativi, in particolare per bambini, anziani e persone affette da patologie pregresse.
Conseguenze sulla qualità della vita
L’elevato tasso di inquinamento incide anche sulla vivibilità urbana. Secondo la classifica del Sole 24 Ore sulla Qualità della Vita 2024, Napoli si è piazzata al 106° posto su 107 province italiane, davanti solo a Crotone. La città è risultata particolarmente carente negli indicatori relativi ad ambiente, servizi pubblici e vivibilità urbana. Questi dati evidenziano un disagio strutturale che va ben oltre l’inquinamento, ma che trova nel degrado ambientale una delle sue espressioni più evidenti e dannose per la salute e la coesione sociale.
Prospettive future e interventi necessari
Per migliorare la qualità dell’aria a Napoli, è indispensabile adottare politiche strutturali e coraggiose. Legambiente propone:
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la progressiva eliminazione dei veicoli diesel nelle aree urbane;
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la realizzazione di una rete capillare di mobilità ciclabile;
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l’estensione della ZTL e delle aree pedonali;
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un potenziamento radicale del trasporto pubblico, soprattutto elettrico;
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l’attivazione di un monitoraggio continuo e trasparente della qualità dell’aria.
Sarà essenziale una collaborazione tra amministrazioni locali, Regione, Governo e cittadini per trasformare Napoli in una città più sostenibile, sana e resiliente.