Inquinamento atmosferico a Venezia: tra polveri sottili e strategie per il futuro

Scopri la situazione attuale dell’inquinamento atmosferico a Venezia. Dati sulla qualità dell’aria, polveri sottili PM10 e PM2,5, e misure di contenimento adottate.

9 Maggio 2025, 13:08

Inquinamento atmosferico a Venezia: tra polveri sottili e strategie per il futuro

Venezia è una città unica al mondo, ma anche estremamente fragile. L’inquinamento atmosferico è uno dei principali fattori di rischio ambientale e sanitario che colpiscono il suo territorio. Sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti progressi, permangono criticità legate soprattutto alle polveri sottili (PM10 e PM2.5), con ricadute sulla qualità della vita e sulla salute pubblica. Vediamo qual è la situazione attuale, cosa dicono i dati più recenti e quali misure sono state adottate per contrastare il fenomeno.

Qualità dell’aria a Venezia nel 2024: luci e ombre nei dati ufficiali

Secondo l’ultimo report di ARPAV Veneto e i dati diffusi dal Comune di Venezia, nel 2024 le concentrazioni medie annuali di PM10 e PM2.5 si sono mantenute sotto i limiti stabiliti dalla normativa europea (40 µg/m³ per il PM10 e 25 µg/m³ per il PM2.5). Tuttavia, restano superiori rispetto ai valori raccomandati dall’OMS, molto più stringenti (15 µg/m³ per il PM10 e 5 µg/m³ per il PM2.5).

Il vero allarme riguarda i picchi giornalieri: Venezia ha registrato 62 giorni di superamento della soglia giornaliera consentita per il PM10 (50 µg/m³), quasi il doppio del massimo di 35 giorni previsto per legge. Questi dati indicano una qualità dell’aria spesso al limite, con effetti diretti su soggetti fragili come bambini, anziani e pazienti con patologie respiratorie.

Superamenti dei limiti: Venezia tra le città più critiche secondo Legambiente

Il dossier Mal’Aria di città 2024 di Legambiente colloca Venezia tra i centri urbani italiani più colpiti da smog e polveri sottili. La città lagunare è risultata tra le peggiori per numero di superamenti dei limiti di PM10, insieme a Padova, Milano, Torino e Frosinone. Secondo Legambiente, l’inquinamento a Venezia è “un problema strutturale” che richiede interventi più incisivi e continui, non solo stagionali.

Tra le cause principali: traffico su gomma nelle aree limitrofe, combustione domestica, trasporti marittimi (vaporetto, navi, imbarcazioni turistiche), e le condizioni meteo che spesso ostacolano la dispersione degli inquinanti.

Le misure di contenimento adottate: tra divieti e nuove regole

Per affrontare l’emergenza smog, il Comune di Venezia ha previsto misure stagionali e permanenti. Dal 1 ottobre 2024 al 30 aprile 2025, come da ordinanza comunale, sono in vigore restrizioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti, l’obbligo di ridurre l’uso di camini e stufe non a norma e il divieto di combustioni all’aperto. È vietato anche l’uso di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa non certificata almeno 4 stelle.

Accanto a queste misure, è stato attivato un sistema di “allerta PM10” che prevede l’applicazione di divieti progressivi a seconda del livello di inquinamento raggiunto. Tuttavia, secondo molte associazioni ambientaliste, queste azioni risultano spesso tardive o inefficaci se non accompagnate da una seria politica di mobilità sostenibile e riduzione dei flussi turistici.

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Turismo e impatto ambientale: il progetto WWF “Plastic Smart” a Venezia

Uno dei fattori che contribuisce all’inquinamento atmosferico (e ambientale in generale) a Venezia è il turismo di massa. Oltre al trasporto su acqua e terra, l’enorme quantità di rifiuti generati ogni giorno dai visitatori è un problema serio. Per questo il WWF ha avviato con il Comune il progetto Venezia Turismo Plastic Smart, che mira a ridurre l’impatto della plastica monouso nelle attività turistiche.

L’iniziativa, lanciata nel 2023, coinvolge albergatori, ristoratori e operatori del settore nella transizione verso pratiche sostenibili: eliminazione della plastica usa e getta, promozione di materiali compostabili, sistemi di refill per l’acqua potabile, e campagne di sensibilizzazione per i turisti. Venezia è così entrata nel network internazionale “Plastic Smart Cities” del WWF, accanto a città come Dubrovnik, Nizza, Tangeri e Amsterdam.

Secondo il WWF, un modello turistico più sostenibile è indispensabile per tutelare la biodiversità della laguna e ridurre l’inquinamento atmosferico legato a traffico e consumi energetici.

Qualità della vita in calo: Venezia perde 14 posizioni in classifica

La 34ª edizione del report sulla qualità della vita del Sole 24 Ore (dicembre 2024) evidenzia un peggioramento per la provincia di Venezia, che scivola al 46° posto su 107. Le peggiori performance si registrano nelle voci “ambiente” e “mobilità”, seguite da “giustizia e sicurezza”. Gli indicatori ambientali negativi – inclusi i livelli di PM10 e la gestione dei rifiuti – influiscono direttamente sulla percezione di vivibilità da parte dei cittadini.

Le problematiche legate all’inquinamento, unite al sovraffollamento turistico e alla carenza di infrastrutture moderne, rendono urgente una riflessione su come coniugare sviluppo, conservazione e qualità della vita per i residenti.

Il futuro della città passa dalla sostenibilità

Venezia è un patrimonio fragile che richiede interventi coraggiosi e coordinati. Migliorare la qualità dell’aria significa investire in:

  • Mobilità sostenibile (mezzi elettrici, potenziamento del trasporto pubblico ecologico)
  • Limitazione del turismo di massa
  • Efficienza energetica negli edifici
  • Educazione ambientale e coinvolgimento dei cittadini

La collaborazione tra istituzioni, enti scientifici, associazioni come WWF e Legambiente e la cittadinanza è fondamentale per costruire una Venezia più pulita e vivibile.