Inquinamento ad Ascoli: livelli bassi e qualità dell’aria sotto controllo
Analisi dettagliata della qualità dell’aria ad Ascoli. Scopri i livelli di inquinamento e smog, le principali fonti di emissioni e le misure adottate per migliorare la situazione ambientale.
5 Settembre 2025, 08:00

Sommario
Ascoli Piceno, capoluogo del sud delle Marche, negli ultimi anni ha mostrato dati incoraggianti sul fronte dell’inquinamento atmosferico. Secondo l’ultimo rapporto Mal’Aria di città di Legambiente (2025), infatti, la città si posiziona tra quelle con i valori medi di polveri sottili (PM10 e PM2.5) più bassi d’Italia, un risultato che la distingue favorevolmente rispetto a molti altri centri urbani della penisola.
In particolare, i livelli di PM10 registrati dalle centraline ARPA Marche rimangono entro i limiti fissati dalla normativa europea, senza i picchi critici che hanno interessato altre città marchigiane. Anche il PM2.5, polveri fini capaci di penetrare profondamente nell’apparato respiratorio, si mantiene su valori relativamente contenuti, pur restando superiori alle linee guida più restrittive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Non mancano, tuttavia, aspetti da monitorare. L’inquinante più significativo per Ascoli risulta essere il biossido di azoto (NO₂), con valori medi annui intorno ai 22 µg/m³. Questo parametro, pur rispettando i limiti di legge vigenti, è vicino alle future soglie stabilite dall’Unione Europea, che dal 2030 diventeranno più severe.
Le fonti principali dell’inquinamento
La qualità dell’aria ad Ascoli è influenzata principalmente da tre fattori:
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Traffico veicolare urbano, che resta la principale fonte di NO₂. Le arterie più trafficate della città e le aree di maggiore concentrazione commerciale determinano i valori più elevati
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Riscaldamento domestico, soprattutto durante i mesi invernali, con emissioni legate a stufe a pellet, camini e combustibili tradizionali
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Attività produttive e artigianali locali, con un impatto contenuto rispetto alle grandi aree industriali, ma comunque da considerare.
Secondo WWF Italia, l’insieme di questi fattori contribuisce a un inquinamento cronico di bassa intensità, che nel lungo periodo può avere effetti sulla salute dei cittadini, soprattutto nelle fasce più vulnerabili come bambini e anziani.
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Il confronto con altre città
Il quadro marchigiano mostra differenze significative. Se città come Ancona e Pesaro hanno registrato in passato superamenti del limite giornaliero per il PM10, Ascoli si conferma come uno dei territori meno colpiti.
Anche a livello nazionale, i dati diffusi dal Sole 24 Ore nell’ultima classifica sulla Qualità della Vita (2024) evidenziano come Ascoli rientri tra i capoluoghi con indicatori ambientali più favorevoli. Questo contribuisce in modo positivo alla percezione complessiva della vivibilità cittadina, che nelle province italiane viene valutata anche sulla base della qualità dell’aria.
Le criticità ancora aperte
Nonostante i dati generalmente positivi, rimangono alcune aree di attenzione:
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Il biossido di azoto (NO₂) resta la principale criticità, con valori che, seppur sotto i limiti attuali, potrebbero diventare non conformi ai nuovi standard europei
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La stagionalità incide: durante i mesi freddi, il mix tra riscaldamento domestico e condizioni meteo sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti può peggiorare la qualità dell’aria
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Le polveri sottili ultrafini (PM2.5), pur sotto i limiti italiani, restano oltre le soglie OMS, che pongono obiettivi più stringenti per tutelare la salute pubblica.
Interventi e prospettive future
Per consolidare e migliorare la qualità dell’aria, Legambiente e WWF suggeriscono una serie di azioni mirate:
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Potenziamento del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, per ridurre l’uso dell’auto privata
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Creazione di nuove piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri, così da incentivare forme di mobilità sostenibile
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Incentivi all’uso di auto elettriche e ibride, con colonnine di ricarica diffuse sul territorio
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Riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, per diminuire le emissioni legate al riscaldamento
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Monitoraggio costante con il supporto di ARPA Marche e campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza.
Ascoli Piceno si conferma una città con livelli di smog inferiori alla media italiana, un elemento che contribuisce alla sua buona qualità della vita. Tuttavia, la sfida dei prossimi anni sarà quella di adeguarsi ai nuovi standard europei e ridurre ulteriormente gli inquinanti più critici, come NO₂ e PM2.5.
Il rafforzamento delle politiche ambientali locali e l’adozione di pratiche quotidiane più sostenibili, infatti, potranno garantire ad Ascoli un futuro ancora più “verde”, consolidando la sua immagine di capoluogo attento alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente.