Inquinamento e smog a Latina: la situazione attuale

Analisi dettagliata della qualità dell’aria a Latina. Scopri i livelli di inquinamento e smog, le principali fonti di emissioni e le misure adottate per migliorare la situazione ambientale.

19 Settembre 2025, 08:00

Inquinamento e smog a Latina: la situazione attuale

La qualità dell’aria a Latina mostra valori generalmente buoni, anche se non mancano aree più critiche. Secondo le misurazioni più recenti di IQAir, nel centro urbano la concentrazione media di PM2.5 è intorno ai 5 µg/m³, ben al di sotto della soglia raccomandata dall’OMS. Spostandosi a Latina Scalo, invece, la situazione peggiora leggermente: le polveri sottili raggiungono quasi i 10 µg/m³ e il biossido di azoto (NO₂) si aggira attorno ai 29 µg/m³ come media annuale. Dati confermati anche da ARPA Lazio, che per il 2024 non ha rilevato superamenti della media annua di PM10 (40 µg/m³) né di PM2.5 (25 µg/m³), pur segnalando valori “vicini al limite” in alcune aree della regione.

Le principali fonti dello smog a Latina

Il quadro delle emissioni è quello tipico di una città di medie dimensioni: il traffico veicolare resta la fonte primaria, seguito dal riscaldamento domestico che nei mesi invernali contribuisce in maniera rilevante alla presenza di polveri sottili. A questo si sommano le attività agricole dell’Agro Pontino, responsabili di polveri e ammoniaca che possono reagire in atmosfera, e alcune emissioni industriali, pur meno incisive rispetto ad altri contesti. La conformazione pianeggiante del territorio, unita a periodi di scarsa ventilazione, può favorire l’accumulo di inquinanti, trasformando la pianura in una sorta di cappa che rallenta la dispersione dello smog.

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Latina a confronto con le altre città italiane

Il rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente colloca Latina in una fascia intermedia: non tra i casi più problematici, ma nemmeno tra i centri virtuosi. Anche la classifica sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore posiziona la provincia a metà, con performance ambientali che ne limitano la crescita. Ciò che emerge dai dati è che, pur rispettando i limiti di legge nazionali ed europei ancora in vigore, Latina dovrà prepararsi ai nuovi standard comunitari più stringenti, soprattutto per PM2.5 e NO₂, che entreranno in vigore entro il 2030.

Le misure in campo e le prospettive future

Finora gli interventi si sono concentrati sul monitoraggio della qualità dell’aria, garantito dalle centraline di ARPA Lazio, e su alcune iniziative legate al traffico e al trasporto pubblico. Tuttavia, il margine di miglioramento resta ampio. Secondo il WWF, riportare più natura in città, attraverso alberature e nuove aree verdi, rappresenta una misura efficace non solo per abbattere le polveri ma anche per contrastare le ondate di calore. Parallelamente, è necessario incentivare la riqualificazione energetica degli edifici e promuovere sistemi di riscaldamento meno inquinanti, oltre a sviluppare una mobilità sostenibile che includa trasporto pubblico elettrico e una rete ciclabile più estesa.

Guardando al futuro, Latina si trova in una posizione intermedia: non soffre i picchi di smog tipici delle grandi metropoli industriali, ma presenta criticità che non vanno sottovalutate, soprattutto in alcune aree periferiche. Investire in soluzioni strutturali e anticipate permetterebbe non solo di rispettare i limiti europei in arrivo, ma anche di migliorare concretamente la salute dei cittadini e la qualità della vita urbana.