Smog a Modena: criticità, cause e strategie di miglioramento. I dati 2025

Analisi dettagliata della qualità dell’aria a Modena. Scopri i livelli di inquinamento e smog, le principali fonti di emissioni e le misure adottate per migliorare la situazione ambientale.

28 Agosto 2025, 10:30

Smog a Modena: criticità, cause e strategie di miglioramento. I dati 2025

Nel 2024, in provincia di Modena la qualità dell’aria è risultata “Buona/Accettabile” per 257 giorni (≈70% dell’anno). Nei restanti 108 giorni l’indice è sceso a “Mediocre/Scadente” e in un solo caso a “Pessima”. Le medie annuali di PM10 e PM2.5 sono rimaste entro i limiti di legge, ma i superamenti del limite giornaliero di PM10 e dell’ozono sono stati “elevati”. NO₂, benzene, metalli e benzo(a)pirene sono rimasti sotto soglia.

PM10: Modena maglia nera regionale per gli “sforamenti”

Secondo il report Mal’Aria 2025 di Legambiente, nel 2024 Modena è il capoluogo emiliano con più giorni oltre il limite giornaliero di PM10: 52 superamenti (limite: 35 all’anno). Sempre Legambiente segnala che, se già oggi valessero i nuovi obiettivi europei 2030, Modena dovrebbe ridurre in modo sensibile le concentrazioni medie annue (PM10 28 µg/m³; NO₂ 21 µg/m³ nel periodo 1/1–3/11/2024).

Ozono: la criticità estiva che non molla

ARPAE Emilia-Romagna evidenzia che d’estate l’indice peggiora per l’ozono troposferico, inquinante fotochimico che cresce con caldo e radiazione solare. A livello padano, Legambiente richiama anche il ruolo dei precursori (NOx, COV, metano) e dell’accumulo favorito dalla geografia della pianura.

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Da dove arriva lo smog: i settori emissivi chiave

L’inventario regionale INEMAR (dati 2021, ultimo aggiornamento disponibile) conferma il peso combinato di:

  • Trasporti su strada (NOx, PM primario);

  • Riscaldamento civile, in particolare apparecchi a biomassa legnosa per il PM10 primario;

  • Agricoltura, soprattutto per ammoniaca (NH₃) che contribuisce alla formazione di particolato secondario.

Il nuovo PAIR 2030 recepisce questi profili: tra le misure di piano si sottolinea la necessità di ridurre le emissioni dal riscaldamento a biomassa e dall’agrozootecnica, oltre che dai veicoli.

Le misure in campo: dal PAIR 2030 alle ordinanze “Liberiamo l’aria”

Per contrastare l’inquinamento atmosferico, la Regione Emilia-Romagna ha varato una strategia su due livelli: da un lato il PAIR 2030, piano strutturale di lungo periodo; dall’altro il pacchetto stagionale Liberiamo l’aria 2025–2026, con misure immediate e di emergenza

  •  PAIR 2030 (Piano Aria Integrato Regionale), in vigore dal 6 febbraio 2024: 64 misure su 8 ambiti, con target di riduzione al 2030 (–13% PM10/PM2.5; –12% NOx; –29% NH₃, ecc.). Prevede interventi su mobilità, riscaldamento domestico, agricoltura e gestione degli episodi acuti.
  • Liberiamo l’aria 2025–2026: pacchetto stagionale con limitazioni strutturali alla circolazione nei comuni sopra 30mila abitanti (Modena inclusa), misure emergenziali in caso di allerta smog, regole su biomasse e abbruciamenti, e servizio Move-In per il monitoraggio chilometrico dei veicoli.

Cosa dicono gli ambientalisti

Legambiente giudica lenta la discesa degli inquinanti e chiede scelte più coraggiose su: potenziamento del TPL elettrico, reti ciclabili e pedonali, Low Emission Zones/Città30, accelerazione sulla dismissione delle caldaie a gasolio/metano e sulla riduzione delle emissioni agrozootecniche. Per l’ozono, invita a politiche integrate sui precursori (incluso il metano).

Modena: vulnerabilità e leve di miglioramento

Il quadro modenese evidenzia fragilità specifiche, ma anche margini concreti di intervento. Da un lato emergono le vulnerabilità che aggravano l’inquinamento e dall’altro le leve su cui agire per migliorare la qualità dell’aria.

  • Vulnerabilità: alta esposizione a episodi invernali di PM10 e a picchi estivi di ozono; pressione da traffico e riscaldamento domestico; contributo del bacino padano.

  • Leve: attuazione stringente di PAIR 2030 in città (ZTL/LEZ, rinnovo flotte TPL, corsie preferenziali), elettrificazione riscaldamento (pompe di calore) e stop progressivo alla biomassa in ambito urbano, pratiche agricole a basse emissioni (copertura vasche, gestione spandimenti).

Come sta andando rispetto al resto della regione

Nel 2024 l’Emilia-Romagna presenta medie in linea o inferiori al quinquennio, ma con criticità su polveri sottili e ozono. All’interno della regione, Modena spicca (in negativo) per numero di giorni con PM10 oltre il limite; per NO₂ la situazione 2024 è migliore, ma i nuovi target UE 2030 richiederanno ulteriori cali.