Inquinamento e smog a Verona: un problema ancora irrisolto

Analisi dettagliata della qualità dell’aria a Verona. Scopri i livelli di inquinamento e smog, le principali fonti di emissioni e le misure adottate per migliorare la situazione ambientale.

24 Ottobre 2025, 08:00

Inquinamento e smog a Verona: un problema ancora irrisolto

Verona continua a essere una delle città del Nord Italia con livelli di inquinamento atmosferico oltre i limiti consigliati dall’OMS. La posizione geografica nella Pianura Padana, la forte densità di traffico veicolare e le emissioni da riscaldamento domestico rendono complessa la gestione della qualità dell’aria. Secondo Legambiente e il Rapporto “Mal’Aria di città” 2025, Verona ha superato nel 2024 il limite di 35 giorni di sforamento del PM10 in 54 giornate, collocandosi tra le prime 15 città italiane più critiche per polveri sottili.

Livelli di PM10, PM2.5 e biossido di azoto: cosa dicono i dati

Nel 2024 le centraline ARPAV e i dati elaborati da Legambiente indicano:

  • PM10 medio annuo: 32 µg/m³ (limite UE: 40 µg/m³; soglia OMS: 15 µg/m³);

  • PM2.5: 20 µg/m³ (doppio rispetto al valore guida OMS di 10 µg/m³);

  • NO₂ (biossido di azoto): 36 µg/m³, in calo rispetto ai 40 µg/m³ del 2022, ma ancora sopra la media consigliata di 20 µg/m³.

Durante i mesi invernali, Verona registra picchi di smog che coincidono con l’uso massiccio di caldaie a biomassa, gas metano e combustibili fossili. In estate, l’inquinamento da ozono troposferico (O₃) cresce a causa delle alte temperature e del traffico urbano: oltre 30 giorni di superamento del limite giornaliero nel 2024.

Le principali fonti di emissione

  • Traffico veicolare

Secondo Greenpeace Italia, circa il 45% delle emissioni di NO₂ in ambito urbano proviene dai trasporti su strada. Verona, attraversata da arterie trafficate come la tangenziale Sud e il tratto autostradale A4, presenta un tasso di motorizzazione elevatissimo: oltre 63 auto ogni 100 abitanti (media nazionale: 66, ma con percorrenze urbane più brevi).

  • Riscaldamento domestico

Il WWF Italia segnala che circa il 35% delle emissioni di PM10 deriva da impianti termici privati, soprattutto stufe a legna e pellet. L’uso di biomasse è in crescita nei quartieri collinari e nella provincia, dove i controlli risultano meno frequenti.

  • Attività industriali e logistica

La cintura industriale di Verona Sud – ZAI e Interporto contribuisce significativamente all’inquinamento da polveri sottili, con emissioni diffuse di ossidi di azoto e composti organici volatili. La presenza di grandi infrastrutture logistiche (snodo ferroviario e autotrasporto merci) aggrava la situazione nei periodi di inversione termica.

Confronto con le altre città italiane

Nel Rapporto “Qualità della Vita – Ambiente e Green Economy” 2024 del Sole 24 Ore, Verona si colloca al 48° posto su 107 province per indicatori ambientali, dietro a città come Trento, Bolzano e Udine, ma davanti a Milano e Brescia.
I parametri più critici risultano:

  • giorni di superamento del PM10;

  • assenza di zone a basse emissioni (LEZ) estese;

  • bassa percentuale di trasporto pubblico elettrificato (meno del 25%).

In compenso, Verona ha mostrato progressi nella raccolta differenziata (72%) e nei progetti di mobilità ciclabile, sebbene ancora inferiori rispetto agli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.

Le misure adottate: piani, divieti e strategie locali

Limitazioni al traffico e “domeniche ecologiche”

Il Comune di Verona, in linea con il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR) del Veneto, applica blocchi periodici alla circolazione per i veicoli diesel Euro 0-4 durante l’autunno e l’inverno. Sono previsti anche “domeniche green” con chiusura del centro e potenziamento del trasporto pubblico.

Sostituzione caldaie e incentivi

Dal 2024 il Comune ha aderito al programma regionale “AriaPulita”, che offre incentivi per la sostituzione di caldaie obsolete e stufe a biomassa con pompe di calore o impianti a gas di ultima generazione. Tuttavia, l’adesione resta inferiore al 40% del potenziale stimato.

Mobilità sostenibile e piste ciclabili

Sono stati finanziati oltre 30 km di nuove piste ciclabili grazie a fondi PNRR, ma la quota di spostamenti quotidiani in bicicletta è ancora sotto il 10%: è necessaria una maggiore integrazione tra mobilità pubblica e dolce.

Verona mostra segnali di miglioramento ma resta una città ad alto rischio smog, con valori che superano ancora le soglie OMS.
La chiave per un’aria più pulita sarà l’integrazione tra politiche locali più ambiziose, transizione energetica domestica e mobilità realmente sostenibile.