Taranto tra le città più inquinate d’Italia: cosa dicono i dati

Scopri la situazione attuale dell’inquinamento a Taranto. Analisi dei dati recenti e delle cause principali del peggioramento della qualità dell’aria.

23 Maggio 2025, 07:00

Taranto tra le città più inquinate d’Italia: cosa dicono i dati

L’inquinamento ambientale a Taranto continua a rappresentare una delle emergenze sanitarie e ambientali più gravi in Italia. Nonostante alcuni segnali di miglioramento, la situazione resta critica, con livelli di inquinamento ancora elevati e ricadute importanti sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini.

Qualità dell’aria a Taranto: i superamenti dei limiti di legge

Secondo i dati del 2024 pubblicati da ARPA Puglia, Taranto ha registrato concentrazioni di PM10 e PM2.5 che superano i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e, in alcuni casi, quelli della normativa europea. In particolare, nel quartiere Tamburi, le centraline hanno rilevato valori medi annuali di PM10 superiori a 40 µg/m³, mentre il limite OMS è di 15 µg/m³. Anche i livelli di biossido di azoto (NO₂) e benzo(a) pirene (BaP) risultano elevati, indicando una situazione di rischio per la salute pubblica.

Il dossier Mal’Aria di città 2024 di Legambiente conferma la criticità della qualità dell’aria a Taranto, classificando la città tra quelle con i peggiori dati su polveri sottili e ozono, anche per effetto della presenza del polo industriale.

Principali fonti di inquinamento: l’industria siderurgica e altri impianti

La principale fonte di inquinamento atmosferico a Taranto è lo stabilimento siderurgico ex ILVA, ora Acciaierie d’Italia, situato nel quartiere Tamburi. Questo impianto emette annualmente grandi quantità di sostanze inquinanti, tra cui polveri sottili, diossine, ossidi di azoto e anidride solforosa. Oltre all’industria siderurgica, contribuiscono all’inquinamento anche la raffineria Eni, l’industria cementiera Cementir e altre attività industriali presenti nell’area. Le emissioni derivanti dalle industrie pesanti sono state più volte oggetto di monitoraggi da parte di Legambiente e altre associazioni locali, che ne denunciano l’impatto continuativo e sistemico sulla salute e sull’ambiente.

Impatti sanitari documentati: aumento di malattie e mortalità

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato le gravi conseguenze dell’inquinamento sulla salute della popolazione tarantina. Secondo una sintesi dei dati fino al 2021, si stima che circa 2.140 decessi su una popolazione di 200.000 abitanti siano attribuibili all’inquinamento atmosferico. Inoltre, il tasso di incidenza del cancro a Taranto è superiore alla media nazionale, con un aumento significativo di malattie respiratorie e cardiovascolari.

Stato delle bonifiche: avanzamento lento e criticità persistenti

L’area industriale di Taranto è stata dichiarata Sito di Interesse Nazionale (SIN) per la bonifica ambientale. Tuttavia, i progressi sono stati minimi. A giugno 2024, su una superficie di 4.383 ettari, solo 5 ettari di terreno sono stati bonificati con certificazione, mentre oltre 2.100 ettari non sono ancora stati indagati. Le falde acquifere non sono state bonificate, e le criticità ambientali persistono, con conseguente rischio per la salute pubblica.

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Raccolta differenziata e mobilità sostenibile: performance negative

Taranto presenta gravi carenze anche in termini di gestione dei rifiuti e mobilità sostenibile. La raccolta differenziata è in calo rispetto al 2022, rimanendo ben al di sotto dell’obiettivo nazionale del 65%. Inoltre, la città è terzultima in Italia per estensione delle isole pedonali, con soli 4,8 m² ogni 100 abitanti, contro una media nazionale di 50,7 m². Questi dati emergono dal rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, che fotografa una città in difficoltà nella transizione ecologica e nella vivibilità urbana.

Taranto tra le ultime province nella classifica sulla qualità della vita

La classifica 2024 sulla Qualità della Vita stilata da Il Sole 24 Ore colloca Taranto al 94° posto su 107 province italiane, segnando un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente (+3 posizioni). Tuttavia, il dato conferma una condizione strutturale di disagio e arretratezza che coinvolge più ambiti del vivere quotidiano.

In particolare, Taranto registra performance molto negative nelle categorie “Ambiente e servizi” e “Cultura e tempo libero”, con indicatori penalizzanti come la scarsa estensione delle aree pedonali, la qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti urbani. Anche la qualità della vita per bambini, giovani e anziani resta tra le più basse del Paese, evidenziando un contesto sociale fragile e con poche opportunità.