Nucleare in Italia, falsi miti: è davvero green?

Scopri la verità sui falsi miti del nucleare in Italia. È davvero una fonte di energia green? Analisi dei pro e contro di questa tecnologia per l’ambiente.

29 Gennaio 2025, 11:08

Nucleare in Italia, falsi miti: è davvero green?

Negli ultimi anni, il dibattito sul nucleare in Italia è tornato al centro della scena, alimentato dalla necessità di trovare soluzioni sostenibili alla crisi climatica e al fabbisogno energetico. Spesso, però, questa discussione è accompagnata da falsi miti e informazioni contrastanti. Ma il nucleare è davvero una fonte di energia green? Per rispondere a questa domanda, è importante analizzarne i pro e i contro, considerando il suo impatto sull’ambiente e la sua sostenibilità. 

Fonti rinnovabili e disinformazione 

Il dibattito pubblico sull’energia rinnovabile in Italia è spesso ostacolato da falsi miti e disinformazione. Queste credenze, basate su dati obsoleti o interpretazioni errate, rendono difficile comprendere l’importanza delle rinnovabili nel mix energetico futuro. Progetti come Falsi miti sulle rinnovabili mirano a contrastare la disinformazione e promuovere la consapevolezza sull’urgenza della transizione energetica verso la neutralità climatica. 

Perché investire nelle rinnovabili? 

La crisi climatica richiede azioni immediate. Circa il 75% delle emissioni di gas serra deriva dall’uso di combustibili fossili per l’energia. Le fonti rinnovabili, come solare, eolico e idroelettrico, rappresentano un’alternativa pulita, democratica e sicura. In Italia, le rinnovabili già coprono il 40% del fabbisogno elettrico, ma devono raggiungere l’80% entro il 2030 e quasi il 100% entro il 2035 per soddisfare gli obiettivi climatici. Questa transizione richiede un cambiamento radicale nel modello energetico e un’accelerazione degli investimenti. 

I falsi miti sulle rinnovabili 

  1. “Le rinnovabili sono marginali” 
    La convinzione che le rinnovabili siano una tecnologia di nicchia è superata. Negli ultimi dieci anni, le rinnovabili sono cresciute dal 20% al 30% della produzione elettrica mondiale. Circa il 70% degli investimenti globali nel settore elettrico si concentra oggi su fonti rinnovabili, con tassi di crescita esponenziali che superano quelli delle fonti fossili e nucleari.
  2. “Le rinnovabili costano troppo” 
    Un tempo costose, le tecnologie come fotovoltaico ed eolico hanno oggi costi di produzione competitivi rispetto a gas e carbone. In Europa, produrre energia con il fotovoltaico o l’eolico costa circa 50-55 dollari per MWh, meno di quanto richiesto per il carbone o il nucleare. Questo drastico calo dei costi rende le rinnovabili più accessibili e sostenibili economicamente.
  3. “Le rinnovabili non garantiscono continuità” 
    L’accusa che le rinnovabili possano lasciare senza elettricità a causa della loro “non programmabilità” è infondata. Paesi come Norvegia, Islanda e Costa Rica dimostrano che è possibile raggiungere un mix energetico quasi interamente rinnovabile, combinando diverse tecnologie come idroelettrico, fotovoltaico ed eolico. Inoltre, lo sviluppo di batterie e sistemi di accumulo energetico, insieme a reti interconnesse, migliora l’affidabilità delle rinnovabili.
  4. “Le rinnovabili rovinano il paesaggio” 
    L’impatto paesaggistico delle rinnovabili è spesso esagerato. In Italia, la maggior parte dei pannelli fotovoltaici è installata su tetti ed edifici, occupando solo lo 0,05% del territorio nazionale. Anche considerando una crescita massiccia entro il 2030, le rinnovabili richiederebbero meno dell’1% del suolo nazionale, molto meno rispetto alle infrastrutture tradizionali.
  5. “Le rinnovabili danneggiano economia e occupazione” 
    Contrariamente al mito, la transizione verso le rinnovabili genera benefici economici e occupazionali. Gli investimenti in energie pulite superano ormai quelli nei combustibili fossili. Solo nel 2021, il settore delle rinnovabili ha dato lavoro a circa 13 milioni di persone nel mondo, un numero in rapida crescita. In Italia, un’accelerazione nella transizione potrebbe creare 470.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.

Le sfide e il futuro delle rinnovabili in Italia 

Rallentamenti burocratici e sfide normative 
In Italia, lo sviluppo delle rinnovabili è stato frenato da iter autorizzativi complessi e dalla mancanza di incentivi. Nonostante ciò, nel 2022 si è registrata una ripresa con 3 GW di nuova capacità installata, sebbene sia ancora lontana dai 10 GW annui necessari. 

Il confronto europeo 
L’Italia, un tempo leader nelle rinnovabili, ha perso terreno rispetto a Paesi come Germania e Spagna, che continuano a installare nuovi impianti a ritmi molto più sostenuti. 

Tecnologie emergenti e gestione intelligente

Il futuro delle rinnovabili include l’adozione di tecnologie avanzate come batterie elettrochimiche e sistemi di accumulo gravitazionale. Inoltre, la gestione intelligente della domanda energetica, supportata da automazione e digitalizzazione, consentirà una maggiore efficienza e sostenibilità del sistema. La transizione energetica verso le rinnovabili è indispensabile per affrontare la crisi climatica e garantire un futuro sostenibile. Nonostante i falsi miti e le sfide, le fonti rinnovabili si confermano come la soluzione più efficace e conveniente per ridurre le emissioni e creare opportunità economiche. È fondamentale accelerare gli investimenti, semplificare le normative e promuovere una cultura energetica basata su dati aggiornati e verificati. 

Falsi miti sul nucleare 

Uno dei principali miti è che il nucleare sia una fonte di energia completamente pulita. Sebbene durante il funzionamento delle centrali nucleari non vengano emesse grandi quantità di anidride carbonica, l’intero ciclo di vita dell’energia nucleare, dalla costruzione delle centrali allo smaltimento delle scorie, ha un impatto ambientale significativo. Un altro falso mito è che il nucleare sia la soluzione più rapida per ridurre le emissioni di gas serra. In realtà, la costruzione di nuove centrali richiede decenni e investimenti enormi, ritardando gli effetti positivi sulla riduzione delle emissioni rispetto ad altre fonti rinnovabili come il solare o l’eolico. 

Pro del nucleare

Nonostante i suoi limiti, il nucleare presenta alcuni vantaggi: 

  • Basse emissioni operative: durante il funzionamento, le centrali nucleari producono energia senza emettere gas serra, rendendole meno inquinanti rispetto alle centrali a carbone o a gas; 
  • Produzione costante: a differenza delle fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, il nucleare fornisce energia in modo continuo, indipendentemente dalle condizioni climatiche; 
  • Alta densità energetica: il nucleare è estremamente efficiente, producendo grandi quantità di energia con una minima quantità di combustibile. 

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Contro del nucleare 

D’altra parte, i punti critici dell’energia nucleare non possono essere ignorati: 

  • Scorie radioattive: lo smaltimento delle scorie nucleari è uno dei problemi più complessi. Questi rifiuti rimangono pericolosi per migliaia di anni e richiedono soluzioni di stoccaggio sicure e costose; 
  • Rischio di incidenti: eventi come Chernobyl e Fukushima hanno dimostrato i pericoli legati a incidenti nucleari, con conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute umana; 
  • Costi elevati: la costruzione, manutenzione e smantellamento delle centrali nucleari comportano costi molto alti, spesso superiori a quelli necessari per sviluppare fonti rinnovabili; 
  • Tempistiche lunghe: come accennato, il nucleare richiede tempi lunghi per essere implementato, rendendolo meno efficace come soluzione immediata per la crisi climatica. 

Il nucleare è davvero green? 

Definire il nucleare una fonte di energia green è una semplificazione. Sebbene abbia un’impronta di carbonio relativamente bassa durante l’operatività, il suo ciclo di vita complessivo, i rischi legati alle scorie e agli incidenti e i costi economici lo rendono meno sostenibile rispetto ad altre fonti rinnovabili. 

La posizione dell’Italia 

In Italia, il nucleare è stato abbandonato a seguito dei referendum del 1987 e del 2011, in gran parte a causa delle preoccupazioni legate alla sicurezza. Tuttavia, il dibattito è riemerso con la crescente domanda di energia e gli obiettivi di decarbonizzazione. Alcuni sostengono che il nucleare potrebbe giocare un ruolo complementare alle rinnovabili, mentre altri ribadiscono la necessità di investire esclusivamente in fonti pulite e sicure. Il nucleare è una tecnologia complessa che offre vantaggi in termini di produzione energetica stabile e basse emissioni operative, ma è accompagnata da sfide significative in termini di costi, tempi e impatti ambientali. Piuttosto che considerarlo una soluzione definitiva, è importante valutare il suo ruolo nel mix energetico globale, privilegiando al contempo investimenti in energie rinnovabili più sostenibili e sicure.