Overshoot Day: perché ogni anno arriva sempre prima

L’Overshoot Day segna il giorno in cui esauriamo le risorse annuali della Terra. Ecco perché arriva sempre prima e cosa possiamo fare per invertirlo.

6 Agosto 2025, 09:04

Overshoot Day: perché ogni anno arriva sempre prima

L’Earth Overshoot Day è calcolato ogni anno dai ricercatori del Global Footprint Network e dell’Università di York, utilizzando i National Footprint and Biocapacity Accounts. Questi dati confrontano impronta ecologica (i consumi umani di risorse e servizi ecosistemici) con la biocapacità terrestre, ovvero la capacità di rigenerare tali risorse.

Nel 2025 la data è caduta il 24 luglio, segno che stiamo usando le risorse naturali 1,8 volte più velocemente rispetto a quanto la Terra può rigenerare in un anno.

Perché si anticipa ogni anno?

  • Pressione demografica e consumistica: l’aumento della popolazione e dei consumi spinge l’overshoot ormai da decenni.
  • Agricoltura intensiva e allevamento, cause primarie dell’impronta ecologica alimentare (oltre il 55% della biocapacità), con implicazioni su deforestazione, cambiamento climatico e perdita di biodiversità.
  • Emissioni di CO₂: rappresentano il primo fattore contributivo all’overshoot, in gran parte assorbite dall’impronta ecologica legata alla superficie forestale necessaria alla sequestrazione del carbonio.

Impatti concreti: l’ecosistema al collasso

Il deficit ecologico accumulato negli ultimi 50 anni ha creato un debito ambientale pari a circa 19 anni di biocapacità terrestre.
Le conseguenze includono perdita di biodiversità, erosione dei suoli, acidificazione degli oceani, scarsità di acqua dolce, destabilizzazione climatica e incremento degli eventi estremi.

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Limiti metodologici: cosa dicono gli esperti

La metodologia dell’impronta ecologica viene spesso criticata. Alcuni esperti sostengono che:

  • Sottostima la reale pressione umana, perché misura solo superficie biologicamente produttiva, ma non riflette degradazione del suolo, inquinamento o cambiamenti negli stock delle risorse.
  • Alcuni critici mettono in dubbio la robustezza scientifica dell’indicatore, definendolo troppo semplificato o ideologizzato.

Tuttavia, molti governi e istituzioni ne riconoscono il valore informativo e hanno confermato i risultati tramite ricerche indipendenti.

Soluzioni scientificamente supportate per spostare la data

Il Global Footprint Network ha individuato alcune azioni con impatti misurabili:

 

 

Ulteriori analisi suggeriscono che stabilizzare la popolazione e migliorare l’efficienza urbana (trasporti, edifici green, economia circolare) può ritardare ulteriormente la data entro il 2050.

Approccio comportamentale: la radice del problema

Uno studio recente propone che l’overshoot sia un sintomo di una crisi comportamentale umana: consumismo, marketing e pressione pronatalista promuovono modelli insostenibili e accentuano i tre fattori di overshoot: consumi, rifiuti e popolazione. Interventi legati solo al cambiamento fisico e tecnologico rischiano di essere insufficienti se non accompagnati da un cambiamento culturale profondo.

Serve una scienza civica

L’Earth Overshoot Day, seppure basato su un modello semplificato, offre una misura sintetica, riconosciuta e comunicativamente potente del nostro sconfinamento ecologico.

Le soluzioni esistono e sono già identificate da istituzioni scientifiche: cibo sostenibile, riduzione delle emissioni, consumo responsabile, riforestazione, economia circolare sono leve concrete che possono spostare la data e ridurre l’impronta globale. Ma serve partire da un cambiamento nel modo in cui pensiamo e viviamo le nostre scelte quotidiane.