Padova è tra le città italiane più inquinate. Il report di Legambiente

Dalle indicazioni dell’OMS e visti i limiti previsti dalla nuova direttiva europea, Padova deve ridurre tutte le componenti prese in esame

21 Giugno 2024, 14:43

Padova è tra le città italiane più inquinate. Il report di Legambiente

Padova è da annoverare, ancora, tra le città più inquinate d’Italia. In relazione all’inquinamento atmosferico, infatti, la situazione di Padova resta critica. Ad attestarlo, il report di Legambiente Mal’Aria di città: luci ed ombre dell’inquinamento atmosferico delle città italiane”.
In vetta alle dieci città con i superamenti maggiori c’è Frosinone con 70 superamenti presso la centralina Scalo.

Il capoluogo della Ciociaria è seguito da:

  • Torino (Grassi) con 66 superamenti;
  • Treviso (Strada S. Agnese) con 63;
  • Mantova (Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (Beccaria) con 62;
  • Rovigo (Centro) e Verona (Borgo Milano) con 55;
  • Vicenza (Ferrovieri) con 53;
  • Milano (Senato) con 49.

PM10 a Padova: superato il limite di legge in ben 62 giornate

Le polveri sottili vengono classificate sulla base del loro diametro in micron. Il livello di PM10 nell’aria è uno dei parametri principali da monitorare quando si parla di smog e inquinamento atmosferico.

Stiamo parlando delle particelle di diametro inferiore a 10 micrometri che restano nell’atmosfera per un lungo periodo di tempo. Le PM10 sono pericolose perché in grado di penetrare nell’apparato respiratorio e causare problemi irritativi agli occhi ma anche a naso e gola.

L’indagine di Legambiente stima che 2023, a Padova, siano state 62 le giornate in cui è stato superato il limite di 50 microgrammi di particelle inquinanti per metro cubo di aria (μg/mc).

La normativa italiana consente fino a 35 giorni di sforamento. Quello di Padova è il quarto peggior risultato tra le città italiane.

Il valore medio annuale di PM10 nel 2023, a Padova, è stato di 32μg/mc ed il limite di legge è di 40μg/mc. Ci riferiamo, dunque, ad un valore ancora entro i limiti, ma si tratta del peggior risultato in Italia, con Vicenza e Verona.

 

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Padova oltre il limite consentito di PM2.5

Il particolato da polveri sottili PM2.5 è tra i più dannosi per la salute umana. Le sue dimensioni, infatti, sono inferiori a 2,5 micrometri. Per questo, riesce a penetrare in profondità nei polmoni e può costituire un serio pericolo per l’uomo. Le particelle così fini si depositano nel tratto respiratorio superiore o extratoracico (cavità nasali, faringe e laringe) e possono provocare secchezza ed infiammazione di naso e gola.

Questa volta la città di Padova risulta essere la peggiore anche per il valore medio del PM2,5 attestatosi al 24 μg/mc. Il limite consentito del valore medio annuale è 25μg/mc di aria.

Biossido di Azoto (NO2): gli effetti sull’uomo e sull’ambiente

L’OMS fa rientrare il biossido di azoto (NO2) – un gas prodotto dall’ossidazione del monossido di azoto (NO) ed altamente tossico – nelle sostanze più inquinanti per la nostra salute e per l’ambiente.

Si tratta di un gas irritante per l’apparato respiratorio e per gli occhi. L’esposizione eccessiva al biossido di azoto è infatti dannosa per la salute umana, causando problemi all’apparato respiratorio e alle mucose. Può determinare bronchiti ed edemi polmonari fino al decesso. Inoltre, è un inquinante che ha un rilevante impatto sull’ambiente perché contribuisce ai fenomeni di smog fotochimico, eutrofizzazione e piogge acide.
Purtroppo, anche per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), il cui attuale limite normativo è di 40 μg/mc, Padova si attesta tra le peggiori, con una concentrazione media di 29 μg/mc.

Quanto inquinamento deve ridurre Padova?

Considerando le indicazioni dell’OMS e i limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entreranno in vigore dal 2030, Padova necessita di una riduzione di concentrazione di tutte le componenti prese in esame.

Legambiente, le misure per il contenimento dell’inquinamento a Padova

L’associazione ambientalista, per contrastare gli alti livelli di inquinamento atmosferico a Padova propone di lavorare su:

  • Mobilità. Potenziare il trasporto pubblico, non solo delle linee tranviarie, per rendere le corse dei Bus più frequenti in particolare negli orari di punta. Vanno estesi quelli serali e migliorato il servizio nei giorni festivi. Incentivare la mobilità elettrica condivisa(micro, bici, auto, van e cargo bike); realizzare la Bicipolitana, per rendere sicura e capillare la rete delle ciclabili cittadine. Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura di persona: “Città 30”, con Strade Scolastiche e Zone 30km/h. Stop alla realizzazione di nuovi grandi parcheggi in città.
  • Sistemi di riscaldamento, efficientando gli edifici pubblici e privati, con l’installazione di pompe di calore, pannelli, solari termici e caldaie a biomasse (pellet), sia come sistemi autonomi che centralizzati grazie alle reti di teleriscaldamento, intervenendo quindi sull’attuale regolamento edilizio comunale.
  • Rigenerazione. É fondamentale fermare le edificazioni nelle aree verdi, che mitigano lo smog, indicando nella rigenerazione del patrimonio edilizio una delle principali priorità.

Secondo Legambiente, per quanto riguarda il settore agricolo che ha una responsabilità di primo piano nell’emergenza smog invernale, il Comune di Padova deve rafforzare il sistema dei controlli dotandosi di un regolamento di polizia rurale.