Quali sono gli ormoni più intaccati dall’inquinamento?

L’inquinamento può avere influenze negative sugli ormoni. Ma quali sono le conseguenze sulla salute degli interferenti endocrini? Leggi qui.

19 Marzo 2024, 10:34

Quali sono gli ormoni più intaccati dall’inquinamento?

L’inquinamento ambientale può avere influenze negative sugli ormoni umani. Ci sono diverse sostanze inquinanti, chiamate interferenti endocrini, che possono interferire con il sistema endocrino umano, causando disfunzioni ormonali. Queste sostanze chimiche possono essere presenti nell’aria, nell’acqua potabile, negli alimenti e persino nei materiali di consumo comuni. Esempi di interferenti endocrini includono alcuni pesticidi, sostanze chimiche industriali, ftalati, bisfenoli e alcuni metalli pesanti.

Sistema endocrino e interferenti endocrini

Il sistema endocrino svolge un ruolo cruciale nel controllo e nella regolazione di molteplici funzioni fisiologiche del corpo umano, tra cui la riproduzione, l’immunità, il metabolismo e il comportamento.

Questo sistema è composto da tre elementi principali che interagiscono tra loro: le ghiandole, che si trovano in varie parti del corpo e producono gli ormoni; gli ormoni stessi, che viaggiano attraverso il corpo influenzando la funzione degli organi e dei tessuti; e i recettori, che si legano agli ormoni e sono presenti sulla superficie delle cellule.

Il mantenimento dell’equilibrio ormonale è essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo. Ad esempio, gli estrogeni e il testosterone regolano lo sviluppo sessuale e il passaggio alla pubertà, mentre gli ormoni tiroidei controllano lo sviluppo e il metabolismo.

Gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche capaci di alterare l’equilibrio ormonale normale, modulando o interrompendo i segnali inviati dagli ormoni. Ciò può causare effetti dannosi sull’organismo, sulla sua prole o su specifici gruppi di popolazione.

Inoltre, è importante notare che gli interferenti endocrini possono avere effetti differenziati a seconda del sesso, pertanto è essenziale valutarli in modo distinto per maschi e femmine, considerando anche eventuali differenze nella vulnerabilità agli effetti negativi.

 

Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.

 

Le conseguenze dell’inquinamento sugli ormoni

L’inquinamento può influenzare diversi ormoni nel corpo umano, ma alcuni dei più colpiti includono:

  • Estrogeni – Si tratta di un gruppo di ormoni che regolano il ciclo mestruale, la gravidanza e altre funzioni cruciali nel corpo femminile e anche nel corpo maschile in quantità minori. L’inquinamento può interferire con il sistema endocrino, alterando i livelli di estrogeni e causando squilibri ormonali.
  • Androgeni – Parliamo di un gruppo di ormoni sessuali, tra cui il testosterone, che svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nel mantenimento delle caratteristiche sessuali maschili. L’inquinamento può influenzare la produzione di androgeni, portando a disturbi ormonali e problemi di salute riproduttiva.
  • Tiroide – Gli ormoni tiroidei, come il triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4), regolano il metabolismo, la crescita e lo sviluppo. L’esposizione a sostanze inquinanti come i composti organici persistenti (POP) e i metalli pesanti può interferire con la funzione tiroidea, causando ipotiroidismo o ipertiroidismo.
  • Insulina – È un ormone prodotto nel pancreas che regola i livelli di zucchero nel sangue. Alcune sostanze inquinanti, come i ftalati e i bisfenoli presenti in plastica, possono interferire con la regolazione dell’insulina, aumentando il rischio di diabete e obesità.
  • Cortisolo – Conosciuto come l’ormone dello stress, è coinvolto nella regolazione del metabolismo, dell’infiammazione e della risposta allo stress. L’inquinamento atmosferico e l’esposizione a sostanze chimiche possono aumentare i livelli di cortisolo nel corpo, contribuendo a problemi di salute mentale e fisica.

Pfas e ormoni

Le persone che sono più esposte all’inquinamento causato dai composti perfluorurati, noti come ‘Pfas’, sono soggette a un aumento del rischio di sviluppare patologie riproduttive, disturbi comportamentali nell’infanzia e potenzialmente anche diabete e alcuni tipi di cancro. Questo è il risultato di uno studio condotto dal gruppo di ricerca dell’unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, guidato da Carlo Foresta in collaborazione con Andrea Di Nisio del Dipartimento di Medicina dell’Università. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sul “Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism“.

Studi recenti hanno evidenziato le conseguenze sull’intera salute pubblica in popolazioni esposte a elevate concentrazioni di Pfas. Queste sostanze interferiscono con l’azione degli ormoni, alterando il normale funzionamento delle ghiandole endocrine e causando malattie sia a breve che a lungo termine. In particolare, possono disturbare l’equilibrio ormonale essenziale per la crescita e lo sviluppo fetale e infantile. Molti dei disturbi associati all’inquinamento da Pfas si manifestano in organi sensibili agli ormoni maschili, come il testosterone.

Secondo Foresta, i Pfas sono stati dimostrati legarsi al recettore del testosterone, riducendo significativamente la sua attività fino al 40% in sistemi cellulari in vitro. Questo è particolarmente preoccupante poiché il testosterone è fondamentale per lo sviluppo del sistema urogenitale maschile. Inoltre, l’esposizione fetale a elevate concentrazioni di Pfas nelle donne in gravidanza potrebbe portare a anomalie nello sviluppo fetale.

I provvedimenti dell’Europa

Il regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of CHemicals), adottato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, ha rappresentato una svolta cruciale nella gestione del rischio delle sostanze chimiche sul mercato. Questo regolamento richiede informazioni dettagliate sulle caratteristiche tossicologiche, ecotossicologiche e fisico-chimiche di ciascuna sostanza commerciale.

Gli interferenti endocrini sono già soggetti a severe restrizioni in base al REACH, ma mancano ancora criteri condivisi a livello internazionale ed europeo per la loro individuazione.

L’interesse per gli interferenti endocrini è aumentato notevolmente negli ultimi anni, con l’adozione di iniziative normative per ridurre l’esposizione, soprattutto nei bambini. Tuttavia, mancano ancora criteri specifici per valutarne le proprietà.

La Commissione Europea ha lavorato per individuare criteri di valutazione, ma la mancanza di consenso tra gli esperti ha ritardato il processo.