Allarme su Roma: superati di 3 volte i nuovi limiti UE di inquinamento dell’aria

Secondo il nuovo report “Aria Pulita per Roma 2023” di Legambiente, ovunque nella Capitale si superano i limiti di inquinamento dell’aria, che si guardi agli attuali o ai nuovi di valori Ue. Dall’associazione: necessario “moltiplicare gli sforzi” per evitare nuove procedure di infrazione 

22 Settembre 2023, 07:17

Allarme su Roma: superati di 3 volte i nuovi limiti UE di inquinamento dell’aria

Che l’aria di Roma sia troppo inquinata è, purtroppo, cosa da tempo ormai accertata, denunciata e condannata, anche dalla Corte di Giustizia Ue. L’ultima conferma sulla scarsa qualità dell’aria nella Capitale arriva da Legambiente che mette in guardia rispetto ai nuovi limiti europei, esortando a “moltiplicare gli sforzi” per evitare di incorrere in nuove procedure di infrazione. 

Secondo i dati raccolti nel nuovo rapporto “Aria Pulita per Roma 2023”, realizzato dall’associazione ambientalista e presentato in occasione della Settimana Europea per la Mobilità, in tutte le 13 centraline di monitoraggio Arpa romane, i livelli di polveri sottili (PM10 e PM2.5) e di biossido di azoto (NO2) superano gli attuali limiti consentiti, con valori che risultano tre volte superiori a quelli previsti dalla nuova direttiva Ue. 

C’è il rischio di procedure di infrazione a Roma 

Per proteggere la salute umana in primis, ma anche per evitare di incorrere in nuove sanzioni, molto di più deve essere fatto contro l’inquinamento atmosferico. Lo ha ribadito anche Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, che durante l’evento di presentazione del nuovo rapporto ha dichiarato: “Si devono moltiplicare gli sforzi altrimenti il Campidoglio (e noi tutti) dovrà pagare nuove procedure d’infrazione, quando invece i soldi dovrebbero andare verso la mobilità sostenibile, a partire da treni, metro, tram e bus elettrici”, concludendo cheè inaccettabile che due terzi dei romani si muovano con le auto private”. 

Come ha inoltre ricordato Scacchi, “ci saranno verifiche di avanzamento ogni anno” e raggiungere i nuovi obiettivi europei risulterà una “sfida molto difficile se non si attuano subito provvedimenti importanti”. 

 

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Nuovi limiti degli inquinanti e i livelli attuali nella Capitale 

Un confronto tra i nuovi obiettivi europei anti-inquinamento stabiliti per i principali inquinanti e i dati rilevati su Roma conferma il divario: per il PM10 il limite annuale passa da 20 a 15 μg/m3 mentre attualmente i livelli nella Capitale variano da 20 a 31 μg/m3; è stato poi dimezzato il limite consentito per il PM2.5 che vede la soglia annuale  a 5 μg/m3, ma al momento a Roma i lavori registrati vanno da 11 a 14  μg/m3, a seconda delle zone; per quanto riguarda invece il biossido di azoto (NO2) il limite di concentrazione annua scende da 20 a 10 μg/m3, mentre su Roma si registrano livelli che variano dai 9 ai 45  μg/m3. 

Riqualificazione dell’aria su Roma: cosa fare 

Nel nuovo rapporto, Legambiente non si limita a raccontare i preoccupanti livelli di inquinamento raggiunti nella Capitale ma suggerisce i progetti e le scelte politiche necessarie per la riqualificazione della qualità dell’aria su Roma. Da nuovi tram, a prolungamenti delle Metro, fino agli interventi strutturali alla rete ferroviaria e nuove stazioni, ma anche la chiusura dell’Anello ferroviario, l’implementazione della sharing mobility, dell nuova Fascia Verde verso la Congestion Charge di tutto il centro, la realizzazione di Grab e ciclabili su ogni arteria stradale. 

“La nostra città potrà cambiare e in meglio solo se sarà una priorità totale quella della mobilità sostenibile – ha dichiarato Amedeo Trolese di Legambiente Lazio che ha curato la realizzazione del rapporto – togliendo spazio al dominio fisico e culturale delle autovetture private negli spostamenti, e restituendo la città alle persone. Ci serve la modernità di tante nuove linee tranviarie, anche più di quelle previste con i fondi PNRR, i prolungamenti di tutte le metro come si attende ormai da decenni, investimenti potenti su tutto il Tpl collettivo, ampliamento della superficie di attuazione della sharing mobility, protezione degli itinerari ciclabili per ora solo disegnati a terra, tante nuove ciclovie”. 

A queste soluzioni deve però aggiungersi “un grande percorso di educazione alla mobilità che coinvolga scuole, uffici, mobility manager, stakeholders della mobilità, per tornare a respirare aria pulita nella Capitale”, ha aggiungo inoltre Tolese, affinché anche a Roma, come successo già in altre città europee, la popolazione abbandoni le automobili private a favore di mezzi pubblici e spostamenti più sostenibili.