Smartworking e ambiente: lo studio NYU sul tempo ritrovato
Lo smartworking favorisce l’impegno ambientale: lo studio NYU mostra come orari flessibili spingano i cittadini a partecipare a progetti green locali.
11 Settembre 2025, 10:30

Sommario
Lo smartworking non è soltanto una nuova modalità di lavoro, ma anche un fenomeno capace di trasformare abitudini, città e relazioni con l’ambiente. La possibilità di lavorare da casa, o in spazi flessibili, ha ridotto gli spostamenti quotidiani e, di conseguenza, le emissioni di CO₂ legate al traffico.
Secondo una recente ricerca condotta dalla New York University (NYU Tandon School of Engineering), il tempo risparmiato dagli spostamenti non si traduce solo in maggiore benessere personale, ma viene spesso reinvestito in attività comunitarie e iniziative ambientali locali, come orti urbani, compostaggio, raccolta differenziata o progetti di volontariato green.
Lo studio NYU: il tempo come risorsa ecologica
Lo studio, presentato nel 2025 ad Aarhus (Danimarca), ha analizzato pratiche quotidiane e partecipazione civica di lavoratori in smartworking a New York, evidenziando come la flessibilità oraria consenta di gestire meglio la quotidianità e di dedicare energie a cause collettive. I ricercatori hanno osservato che i lavoratori da remoto partecipano con maggiore frequenza ad attività di quartiere legate alla sostenibilità rispetto a chi lavora in presenza.
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Benefici ambientali dello smartworking
Oltre a stimolare l’impegno civico, lo smartworking produce benefici ambientali diretti:
- Riduzione delle emissioni di trasporto: secondo uno studio Cornell–Microsoft (PNAS, 2023), il lavoro da remoto a tempo pieno può ridurre l’impronta di carbonio individuale fino al 54%, mentre 2–4 giorni a settimana comportano una riduzione compresa tra l’11% e il 29%.
- Minore congestione urbana: meno traffico significa città più vivibili, con miglioramenti nella qualità dell’aria e della mobilità.
- Consumo energetico distribuito: se ben gestito, il lavoro da casa riduce la pressione sulle infrastrutture centralizzate degli uffici, evitando sprechi.
Il ruolo delle comunità locali
Lo studio NYU mette in evidenza anche un aspetto sociale: la rinascita delle comunità locali. Con più tempo a disposizione, i cittadini tendono a:
- aderire a gruppi di quartiere dedicati al riciclo e al compostaggio;
- partecipare a iniziative di rigenerazione urbana come piantumazioni e manutenzione di spazi verdi;
- contribuire a progetti di educazione ambientale nelle scuole e nelle associazioni.
In questo modo, lo smartworking non solo riduce l’impatto ambientale individuale, ma diventa un volano di partecipazione collettiva e responsabilità ecologica.
Il legame tra smartworking e ambiente va oltre la semplice riduzione degli spostamenti. Le ricerche dimostrano che il tempo ritrovato grazie al lavoro flessibile può essere trasformato in una risorsa preziosa per l’impegno ambientale e sociale.
Le aziende e le istituzioni, riconoscendo questo potenziale, possono incentivare modelli di lavoro che non solo migliorano la produttività, ma contribuiscono anche a una transizione ecologica più partecipata e condivisa.