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Come fare ricerca in campo medico?

31/05/2023

Cosa significa fare ricerca in campo medico? Ecco una panoramica generale su cosa significa e qual è il percorso da intraprendere.

Come fare ricerca in campo medico?

Sono sempre di più i giovani che si appassionano al campo della ricerca e che, alla luce dell’immensa scoperta di quanto valore assume nella società civile questa disciplina, vorrebbero senz’altro esserne uno dei protagonisti.

 


In genere, fare ricerca significa formulare un’ipotesi, raccogliere informazioni, fare esperimenti e interpretarne i risultati, cercando di valutare se essi falsificano o meno tale ipotesi.


 

Così accade in medicina, dove passione, istruzione e voglia di progresso si conciliano con le nuove ricerche in grado di risolvere i grandi drammi legati alla salute.

 

Ma come si fa a fare ricerca in campo medico?

 

Di certo, è intuibile che dopo la scuola secondaria occorre svolgere un percorso universitario di laurea magistrale in discipline come Medicina, Biologia, Chirurgia, Biotecnologie, Farmacia.

 

Alla fine, bisognerà intraprendere un percorso post lauream per proseguire come ricercatore universitario presso un dipartimento di ricerca. In genere occorre raggiungere una specializzazione per poter essere accettati come ricercatore scientifico. Per raggiungere lo status di ricercatore scientifico, il neolaureato deve completare il proprio percorso e diventare dottorando dopo avere superato una prova scritta e orale.

 

Dopo tre anni di studi, varie pubblicazioni e una tesi di dottorato si prosegue con il post dottorato, al fine di costruire un curriculum tale da riuscire a lavorare in laboratori pubblici e privati. La formazione del post dottorato permette ai ricercatori di maturare l’esperienza utile per guidare in futuro i propri team di ricerca. Il ricercatore “junior” opera, quindi, sotto la supervisione di un collega più esperto al fine di sviluppare le proprie competenze e potere realizzare pubblicazioni su riviste del settore per aumentare la propria visibilità.

 


Buoni punteggi e voti eccellenti in test standardizzati possono fare la differenza.


 

Occorre inoltre avere la predisposizione mentale a proseguire nella ricerca fino a quando non si ottengono risultati effettivi, il che può tradursi in un processo lungo e richiedere anche molto tempo ma con passione e dedizione, ogni risultato è un’esperienza.

 

L’importanza delle pubblicazioni

 

Nel corso del post dottorato, ma anche prima, il ricercatore deve impegnarsi per pubblicare su riviste e vincere borse di studio e ambire ad un posto di lavoro presso un ateneo, un centro di ricerca o un’azienda farmaceutica. Si tratta di un percorso che prosegue nel corso degli anni e che non si arresta mai. Un ricercatore rimane tale per sempre e continua ad affinare i propri studenti con l’esperienza. Produrre ricerche di qualità per preservare la propria posizione, proseguire con le pubblicazioni, porre l’accento sulle innovazioni e sull’utilità di queste ultime permette di ricevere con maggiore facilità borse di studio e proseguire nella propria carriera presso l’istituto nel quale si è impiegati.

 

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Il concorso per ricercatore

 

Il concorso per diventare ricercatore in genere prevede tre prove, di cui una prima prova scritta su un tema attinente al percorso di studi, una seconda prova scritta su un argomento della materia principale scelta, una prova orale ovvero un colloquio sulle ricerche svolte fino a quel punto dall’esaminando. La prova orale riveste una grande importanza nel ricevere l’approvazione da parte della commissione.

 

Inoltre, un periodo di studio all’estero è una condizione strumentale per completare il proprio percorso di ricercatore.

 

Chi finanzia la ricerca medica?

 

Le fonti di finanziamento principali, tra cui strumenti ed istituti, che permetteranno ad un’azienda o a un nuovo progetto di avviarsi e crescere possono essere:

 

  • La banca;
  • Il microcredito;
  • La condivisione del progetto;
  • I contributi a fondo perduto;
  • Il Crowdfunding.

 

La ricerca di base è finanziata quasi completamente dallo Stato, attraverso progetti o dalla comunità Europea. Viene eseguita dalle università e da alcuni centri e quella applicata riceve finanziamenti pubblici (come quella di base) e privati (poco in Italia).

 

Cristina Saja, giornalista e avvocato