Infermiere di Famiglia e Comunità, cosa fa e come diventarlo

La Riforma dell’assistenza territoriale rende l’Infermiere di Famiglia e Comunità una figura centrale nel prossimo futuro del Ssn. Ma come fare per diventarlo?

Sommario
  1. L’assistenza territoriale
  2. Come diventare Infermiere di Famiglia e Comunità

La popolazione dell’Unione europea sta invecchiando ormai da diverso tempo e l’Italia non è di certo esclusa da questo processo. Stando ad un recente approfondimento dell’Istat (Istituto nazionale di statistica), tra il 2001 e il 2020 la quota degli ultraottantenni è quasi raddoppiata e sono aumentati, in generale, la quota della popolazione anziana, l’indice di dipendenza degli anziani e l’età mediana. Osservando la quota di persone di 65 anni e più sulla popolazione totale, nel 2001 l’Italia aveva la quota più alta (23 %) mentre Paesi come l’Irlanda (14 %) e il Lussemburgo (15%) avevano quelle più basse.

Nel periodo 2001-2020 si è potuto inoltre osservare un aumento della quota di persone di 65 anni e più in tutti gli Stati membri. Discorso analogo, anche se in senso opposto, per quanto riguarda i giovani sotto i 20 anni: la quota nella popolazione Ue di bambini e adolescenti è diminuita nell’ultimo ventennio e, anche in questo caso, l’Italia spicca per avere una delle medie più basse: nel 2020 la quota di bambini di età inferiore ai 14 era più alta in Irlanda (20%) e più bassa in Italia (13%). Discorso analogo per quanto riguarda la quota di persone tra i 15 e i 19 anni nel 2020.

Cosa comporta tutto ciò? Che le esigenze di salute della popolazione stanno cambiando ormai da diversi anni e si continuerà su questa strada. Secondo l’Iss (Istituto superiore di sanità), “parallelamente all’aumentata aspettativa di vita, si è verificata una transizione epidemiologica nella patologia emergente: da una situazione in cui erano prevalenti le malattie infettive e carenziali, si è passati a una preponderanza di quelle cronico-degenerative. Ciò significa che l’assistenza sanitaria deve stare al passo per offrire un servizio adeguato alle necessità dei cittadini e tale da non disperdere inutilmente le risorse che vengono stanziate per questo scopo”, in particolare, quelle in arrivo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’assistenza territoriale

La Riforma dell’assistenza territoriale è regolata dal decreto interministeriale del 23 maggio 2022, pubblicato nella GURI Serie Generale n. 144 del 22 giugno 2022. Questa definisce un nuovo modello organizzativo del Servizio sanitario nazionale che mira a una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze. Obiettivi della riforma sono:

  • Definire un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza primaria in grado di individuare standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi su tutto il territorio nazionale, per garantire a cittadini e operatori del Servizio Sanitario Nazionale il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza – LEA.
  • Facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche.
  • Favorire la continuità delle cure per coloro che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che comportano il rischio di non autosufficienza anche attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario.
  • Disegnare un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario ambientale e climatico.
  • Allinearsi agli standard qualitativi di cura dei migliori Paesi europei.

Come diventare Infermiere di Famiglia e Comunità

Un infermiere può lavorare per enti pubblici (come Asl o strutture di cura) ed enti privati (come cliniche specialistiche e ambulatori) ma anche come libero professionista e, di conseguenza, può collaborare con diverse realtà territoriali.

Ma come si diventa Infermiere di Famiglia e Comunità? L’attuale percorso formativo universitario infermieristico si articola in Laurea in Infermieristica (triennale e abilitante alla professione), Master di I livello, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e ostetriche (biennale), Master di II livello e Dottorato di Ricerca.

Un laureato in infermieristica può scegliere tra varie specializzazioni:

  • pediatrica;
  • geriatrica;
  • psichiatrica;
  • di sanità pubblica
  • di area critica-emergenziale

Esistono però anche master specifici proprio per chi vuole intraprendere la carriera da Infermiere di Famiglia e Comunità. Un infermiere regolarmente iscritto all’albo, con formazione universitaria e percorsi post-laurea, può dunque partecipare a bandi pubblici o selezioni interne ai distretti nei quali si è già in servizio.

Requisiti preferenziali per la valutazione dei curriculum dei candidati sono in genere: esperienza in ambito territoriale, assistenza domiciliare, ambulatori territoriali, cure palliative territoriali, salute mentale, nei servizi di integrazione ospedale-territorio e di presa in carico di soggetti fragili e percorsi di master di primo livello di Infermiere di Famiglia e Comunità o equivalenti.

Arnaldo Iodice, giornalista

Di: Redazione Consulcesi Club

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