Gli infortuni sul lavoro in ambito sanitario

Gli infortuni sul lavoro in ambito sanitario sono in decremento rispetto a un anno fa. Approfondiamo il tema e cerchiamo di capire come proteggersi al meglio.

Sommario
  1. Cos’è un infortunio sul lavoro
  2. Gli infortuni denunciati in ambito sanitario
  3. Come tutelarsi dagli infortuni

L’INAIL ha emesso recentemente un comunicato stampa con il quale si cerca di fare il punto sugli infortuni sul lavoro denunciati nel corso dei primi otto mesi del 2023. Fortunatamente, il dato complessivo presenta un vistoso calo rispetto allo stesso periodo del 2022: il 20,9% in meno.

Fa specie osservare che il calo maggiore di denunce si è avuto prevalentemente nel settore Sanità ed assistenza sociale, con un -71,4%. Un risultato positivo certamente rassicurante, ma che fa i conti con un dato 2022 – rispetto a quello del 2021 – che aveva visto invece un incremento addirittura a tre cifre: +113%. Appare pertanto utile, vista la rilevanza del tema, approfondire brevemente la problematica degli infortuni sul lavoro in ambito sanitario, mostrando alla fine quali potrebbero essere le migliori coperture assicurative da considerare.

Cos’è un infortunio sul lavoro

Iniziamo con lo stabilire precisamente che cos’è un infortunio sul lavoro. Il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ne riporta una breve ma esaustiva definizione. L’infortunio sul lavoro è una “ un nesso causale tra il lavoro e il verificarsi dei rischio cui può conseguire l’infortunio.” Sono considerati comunque infortuni sul lavoro anche quelli verificatisi in itinere, ossia durante il tragitto casa-lavoro.

Gli infortuni denunciati in ambito sanitario

E’ interessante passare brevemente in rassegna quali sono le cause di infortunio sul lavoro che emergono dalle denunce presentate all’INAIL dal personale sanitario. Tra gli episodi maggiormente denunciati vi sono certamente i traumi osteoarticolari, quali contusioni, distorsioni, fratture, lesioni muscolari o tendinee, lussazioni o sub lussazioni. Tali infortuni sono subiti prevalentemente da professionisti sanitari particolarmente esposti a carichi di lavoro movimentati e ripetuti, come gli operatori sociosanitari (OSS), i fisioterapisti e gli infermieri.

Meno frequenti, negli ultimi anni, sono i danni conseguenti all’esposizione a radiazioni ionizzanti, grazie – a quanto pare – ad un migliore turn over dei tecnici radiologi. E’ inoltre terminata, o quasi, l’emergenza Covid. I dati INAIL alla data del 30 aprile 2023 riportano come, nell’anno appena trascorso, le denunce di infortunio relate al virus siano diminuite. Per entrare più nei dettagli, ricordiamo che nel 2020 un infortunio denunciato su quattro riguardava l’infezione da coronavirus, nel 2021 uno su dodici, nel 2022 uno su sei e nel 2023 uno su sessantacinque.

Un ambito nel quale, invece, l’allerta è ancora alta, sebbene le denunce non siano moltissime, è quello relativo alle aggressioni al personale sanitario. Anche in questo caso sono i dati INAIL a darci la misura del fenomeno: si tratta di circa 1.600 aggressioni l’anno, che coinvolgono prevalentemente il personale infermieristico degli ambulatori di psichiatria nonché le guardie notturne, con una media di poco più di quattro al giorno.

Come tutelarsi dagli infortuni

Val la pena sottolineare che, al di là delle tutele garantite dall’INAIL, può essere opportuno prendere in considerazione una copertura assicurativa personale, a protezione da eventuali infortuni che si possano subire durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Avere infatti, ad esempio, la possibilità di ottenere un rimborso delle spese sostenute conseguentemente ad un trauma, oltre a ciò che è garantito dall’ente pubblico, può far stare decisamente più sereni. Inoltre, le garanzie da invalidità permanente, morte e rendita vitalizia da infortunio possono fornirci i capitali e le somme necessarie per andare avanti anche nei casi più gravi o addirittura mortali.

Suggeriamo pertanto di fissare un appuntamento consulenziale con qualche professionista del mondo assicurativo, per valutare una soluzione che sia “su misura”, rispetto alle proprie esigenze. Magari affidandosi agli esperti dello staff di SanitAssicura.

Di: Redazione Consulcesi Club