Tumori della pelle: crescono i casi, più prevenzione sui carcinomi “minori”

Il sole fa bene sì, ma a piccole dosi e con le giuste precauzioni. In Italia contro l’aumento dei tumori della pelle, necessaria maggiore prevenzione e informazione.

Sommario
  1. Il carcinoma squamocellulare
  2. Chi è più a rischio
  3. Come si presenta il carcinoma squamocellulare?
  4. Il nuovo corso per potenziare il trattamento del carcinoma
Stando alle rilevazioni contenute nelle ultime due edizioni della pubblicazione I Numeri del Cancro in Italia (2020 e 2021), nel Paese stiamo assistendo a una generale diminuzione dei tassi di mortalità per diverse neoplasie, scesi complessivamente circa del 10% - da quello al polmone per gli uomini (anche se crescono i casi tra le donne) a quello dello stomaco e del fegato (grazie anche alla vaccinazione antiepatite B e alle terapie antiepatite C), del colon-retto (conseguenza dell’implementazione dello screening) - ma allo stesso tempo assistiamo all’aumento di nuove diagnosi di tumori della pelle, in particolare di melanoma, e di carcinoma del pancreas, in entrambi i sessi.   “Tutti i miglioramenti raggiunti in termini di incidenza dei tumori - scrivono Stefania Gori, Presidente Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Silvio Brusaferro dell’ISS nell’introduzione nel volume 2020 – sono legati ai progressi in campo diagnostico-terapeutico e di prevenzione (primaria e secondaria), ma anche al continuo aumento del grado di informazione che viene fornita ai cittadini e, quindi, al loro maggiore grado di consapevolezza”. “Risulta sempre più evidente - continuano gli esperti - che una quota importante di tumori potrebbe essere evitata aderendo a corretti stili di vita”. Da qui, l’importanza del lavoro dei medici nell’indicare ai loro pazienti la necessità di seguire stili comportamentali adeguati.   “A fronte dei recenti dati e con l’arrivo dell’estate risulta ulteriormente importante ribadire l’importanza di proteggere la pelle dai raggi ultravioletti”, aggiunge Giuseppe Petrella, Presidente dell’UASSO (European-ASIA Surgical Oncology) che con il nuovo corso “Il carcinoma squamocellulare. Diagnosi, trattamento e follow up” realizzato con il provider di formazione ECM per medici e professioni sanitarie Consulcesi Club riporta all’attenzione di esperti della salute e non un altro tipo di tumore cutaneo, meno noto ma ben più comune: il carcinoma squamocellulare appunto. Se è vero infatti che il sole è fonte di vita e benessere per tutti gli esseri viventi - nell’uomo, per esempio, oltre a fare bene all’umore attraverso l’aumento della serotonina, stimola la produzione della fondamentale vitamina D, aiuta la guarigione della psoriasi, favorisce il rilassamento muscolare, fa bene alle ossa, contribuisce all’equilibrio ormonale, stimola perfino l'incremento di testosterone negli uomini e progesterone nelle donne - può anche stimolare la formazione di tumori cutanei, soprattutto in estate quando le radiazioni raggiungono i livelli massimi di intensità.   “La buona notizia è che se scoperte precocemente, queste forme tumorali possono essere guarite con un semplice intervento chirurgico”, rassicura Petrella.

Il carcinoma squamocellulare

Seconda forma più comune di cancro della pelle dopo il carcinoma basocellulare, questo tipo di tumore è meno noto rispetto al melanoma perché associato ad una mortalità inferiore. Infatti, seppure di origine maligna se asportato precocemente presenta una prognosi eccellente. A livello locale però può avere un comportamento molto aggressivo e nelle fasi avanzate, se la diagnosi è tardiva e i trattamenti non adeguati, può metastatizzare.   “Per questo è importante fare tanta prevenzione, aumentare la conoscenza attorno a questo e gli altri tumori della pelle, e non trascurare possibili campanelli d’allarme”, aggiunge il dottore e Coordinatore del Comitato Scientifico del provider Sanità In-Formazione.   Chiamato con almeno altri tre nomi (carcinoma spinocellulare, epitelioma squamocellulare e spinalioma) il carcinoma squamoso si verifica quando i cheratinociti staminali subiscono alterazioni in specifici geni, con conseguente proliferazione incontrollata e trasformazione tumorale.   Il principale fattore di rischio per la sua insorgenza è proprio l’esposizione a raggi ultravioletti, sia quelli solari che artificiali. Questi, infatti, non solo inducono mutazioni a livello del DNA cellulare ma riducono anche la risposta immunitaria, compromettendo l’eliminazione di cellule danneggiate e/o tumorali da parte del sistema immunitario. Accanto ai raggi UV, anche l’esposizione a sostanze come oli minerali, prodotti della combustione, arsenico, raggi x e radiazioni ionizzanti possono causare tali mutazioni.   Il carcinoma si sviluppa quindi a livello delle zone foto-esposte come viso, spalle, dorso, ma anche orecchie, collo e cuoio capelluto.

Chi è più a rischio

Tra coloro che devono essere particolarmente attenti proteggendosi con creme solari adeguate, vi sono sicuramente quelli che hanno pelle chiara (in quanto meno ricca di melanina), chi trascorre molte ore all’aperto, chi ha una predisposizione genetica personale o familiare allo sviluppo dei tumori della pelle.   Generalmente colpisce con maggiore frequenza le persone dopo i 50 anni, con una maggiore frequenza nel sesso maschile ma può svilupparsi, oltre che su una cheratosi attinica preesistente, una cicatrice da ustione o su una placca di leucoplachia orale, su tessuto sano.

Come si presenta il carcinoma squamocellulare?

Dall’aspetto estremamente variabile, il carcinoma squamocellulare, come anche quello basocellulare, raramente presenta sintomi nella fase iniziale, quindi i primi segnali saranno soprattutto la comparsa di macchie sulla pelle o lesioni multiformi: si va da chiazze rosse di forma irregolare, a piaghe aperte, superficie ruvida e spessa (cheratosica), talvolta ulcerata. A volte il carcinoma può presentare escrescenze in rilievo con una depressione centrale o formare croste superficiali, prudere o sanguinare.   “Proprio per la mancanza di sintomatologia e la variabilità delle sue forme, qualunque anomalia sulla pelle, o una lesione dal decorso torpido deve destare sospetto”, raccomanda il dottor Petrella, anticipando alcune delle tematiche affrontate nel nuovo corso di formazione aperto a tutti i camici bianchi.

Il nuovo corso per potenziare il trattamento del carcinoma

Il corso in formato multimediale e parte dell’offerta formativa di Consulcesi Club che ad oggi può contare su oltre 250 corsi certificati e variegati che possono aiutare i professionisti sanitari a raggiungere i crediti ECM mancanti in vista della scadenza del triennio formativo 2020-2022, è composto da video-lezioni corredate da materiali didattici di approfondimento.   Grazie anche alla partecipazione di Franco Bassetto, professore ordinario di Chirurgia Plastica e membro del gruppo AIOM per la stesura delle linee guida del Carcinoma Basocellulare e Spinocellulare, la formazione si pone come obiettivo principale quello di fornire le competenze necessarie per una diagnosi tempestiva, quindi per un corretto trattamento e un adeguato follow up.   Partendo dalla definizione del quadro clinico e della diagnosi, i professionisti della salute avranno modo di acquisire le basi per individuare i gruppi della popolazione più a rischio così da poter implementare le migliori strategie di contrasto.   Saldamente ancorato sui quattro pilastri fondamentali (prevenzione, diagnosi, trattamento e follow up) il corso esplorerà il carcinoma squamocellulare in relazione alle sue varianti istologiche, attraverso la branca specialistica dell’anatomia patologica, e le principali lesioni precancerose, come la cheratosi attinica, il Morbo di Bowen e la Leucoplachia orale.   Si giungerà quindi alla definizione della diagnosi e all’analisi dei diversi trattamenti primari e secondari, inclusi quelli alternativi alla chirurgia, fino alle tecniche di sutura e di ricostruzione.
Di: Redazione Consulcesi Club

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