Come ridurre gli sprechi nella sanità e migliorare la sostenibilità

Il cambiamento climatico e gli sprechi in sanità devono essere arginati. Alcune stime dedicate al settore e l’urgenza di intervenire per arginare l’emergenza climatica gestendo al meglio la riduzione degli sprechi in sanità.

Sommario

  1. Una presa di coscienza
  2. Ma cosa intendiamo per “sprechi”? 
  3. Quali azioni possono essere messe in atto per ridurre questo tipo di sprechi in sanità? 
  4. L’importanza della tecnologia in termini di sostenibilità
  5. Il decalogo da attuare per ridurre tutti i tipi di sprechi 

La metodologia Lean è ormai da un decennio la forma mentis che aiuta a rendere di valore le imprese, le aziende e anche i settori. Decidere di diventare sostenibile è un investimento economico non indifferente rientrante all’interno delle azioni che possono permettere il massimo rendimento con il minor spreco di energie. Spessissimo, infatti, viene attuata una sorta di riciclo che può continuare a generare la stessa energia e gli stessi prodotti ma con il vantaggio dell’abbattimento dei costi e della sostenibilità ambientale. Un’azione, questa, che aiuta senz’altro la nostra salute e quella del Pianeta. Ma come fare nel settore sanità a rendere tutto questo realizzabile? 

La sostenibilità della sanità locale inizia ad essere un’esigenza importante, più che una decisione. Non serve solo un cambio di mentalità, ma servono soprattutto azioni concrete.

Una presa di coscienza

Secondo i dati dell’Oms nel mondo una percentuale della spesa sanitaria compresa tra il 20% e il 40% rappresenta uno spreco causato da un utilizzo inefficiente delle risorse. In una classifica stilata da Bloomberg, la sanità italiana nel 2018 si è piazzata al quarto posto per efficienza nel mondo, ma è ovvio che questo non sia abbastanza e che negli anni l’obiettivo possa essere incrementato e raggiunto. 

Ma come fare? Per gli esperti, la risposta è presto detta: eliminare, con il sostegno delle società scientifiche, l’eccesso di diagnosi e cure non necessarie e non supportate da prove di efficacia che fanno male alla salute dei cittadini e hanno un impatto negativo sull’economia. Tutto questo si può tradurre in un’espressione sola: applicare quotidianamente l’etica della riduzione degli sprechi

Curare meglio i pazienti eliminando gli sprechi, applicando metodi messi a punto in ambito industriale alla sanità, può essere utile per velocizzare i processi. Tuttavia, gli sprechi riguardanti la sanità non sono solo questi.

Ma cosa intendiamo per “sprechi”? 

È ovvio che per riduzione degli sprechi in sanità si intenda definire relazioni con altri indicatori di performance, avere fattori che influenzano negativamente il value for money e utilizzarlo; disinvestire e riallocare le risorse per ridurre gli sprechi e garantire l’innovazione; aumentare efficienza e produttività, mantenendo la qualità dei servizi; riallineare gli obiettivi degli stakeholder; massimizzare i risultati di salute. 

Tuttavia, non si può pensare che parlare di medicina significhi soltanto migliorare gli standard di qualità delle cure offerte ai pazienti. Premettendo che in condizioni di crisi economica, le strategie da attuare sono essenzialmente due ovvero investire meno risorse (applicare i tagli) e ottenere il massimo dalle risorse investite; vi è un altro lato della medaglia che non va sottaciuto ed è quello che riguarda gli sprechi in termini di impatto ambientale. Si stima che il settore sanitario sia responsabile del 4,6% delle emissioni totali di gas serra, tra cui anidride carbonica, metano e ozono del mondo. È per questo che è urgente iniziare a pensare e agire in termini di riduzione dell’impatto ambientale dell’assistenza sanitaria per richiedere un’azione diretta che vada contro sprechi e consumo di energia.

Nel processo di guarigione dei pazienti, gli ospedali utilizzano una grande quantità di risorse naturali, generano tonnellate di rifiuti ogni giorno e consumano enormi quantità di elettricità. Ciò si traduce in un aumento delle emissioni di gas serra e dei problemi di qualità dell’aria che a loro volta possono potenzialmente provocare un maggior numero di ricoveri dei pazienti. 

Quali azioni possono essere messe in atto per ridurre questo tipo di sprechi in sanità? 

Prima di ogni cosa, come riflettevamo pocanzi, per poter agire con lucidità e andare nella direzione giusta, è opportuno aumentare la consapevolezza, compresa la propria, circa l’interconnessione tra la salute del pianeta e quella dell’umanità. Subito dopo, iniziare con l’apportare modifiche nel settore energetico sostituendo l’elettricità con l’energia solare ed eolica, ove possibile, e ridurre i rifiuti e l’uso delle risorse. Fondamentale è certamente un benefico smaltimento dei rifiuti.

Altre azioni a supporto della sostenibilità, anche in sanità, possono essere: piantare più alberi e depurare le acque reflue per combattere l’inquinamento idrico e la scarsità d’acqua; fornire assistenza sanitaria più vicino a casa e insegnare metodi alternativi di assistenza sanitaria, compresi i cambiamenti nello stile di vita, l’uso di rimedi casalinghi e l’utilizzo del potere curativo della natura.

Assumersi la responsabilità della propria salute piuttosto che dipendere da medici e operatori sanitari; mantenere uno stile di vita semplice con relazioni sane, una dieta sana ed esercizio fisico, che sono tutti elementi cruciali per il benessere del nostro corpo e della nostra mente. Dobbiamo tenere a mente che i professionisti della salute, ad ogni livello di responsabilità, hanno molte opportunità per contribuire agli sforzi messi in atto dalle comunità per affrontare l’emergenza climatica.

In maniera basilare, potrebbe essere un importante aiuto: la riduzione dei consumi (di carta, energia, materiale plastico, prodotti usa e getta); l’uso di materiali e prodotti a ridotto impatto ambientale; l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e suo miglioramento qualitativo. A questo, si affianca un buon uso della raccolta differenziata con la corretta gestione dei rifiuti, orientata alla prevenzione e al riciclaggio. Le attività del progetto sono parte integrante del costruendo Sistema di Gestione Ambientale dell’Agenzia in conformità alla norma ISO 1400.

L’importanza della tecnologia in termini di sostenibilità

Secondo il Rapporto Annuale di Efficienza Energetica ENEA del 2021, le strutture sanitarie hanno bisogno di sempre più energia, in quanto – in base alle loro peculiarità – si pongono come diversi tipi di consumatori di energia. In tal senso, il settore della Sanità rappresenta uno dei più inquinanti al mondo: gli ospedali sono per definizione strutture complesse, attive h24, 7 giorni su 7 e, dunque, per loro natura, caratterizzate da un fabbisogno energetico molto elevato. Basti pensare che il settore Healthcare è oggi responsabile di circa l’8,5% delle emissioni di gas serra negli Stati Uniti e di circa il 6% negli altri Paesi occidentali.

A ciò si sommano i segnali di cambiamento climatico, come l’aumento delle temperature, gli eventi meteorologici avversi e l’inquinamento atmosferico con il correlato rischio di malattie ed epidemie che rappresentano un elemento di potenziale sovraccarico per gli stessi sistemi sanitari che già oggi si trovano ad affrontare una carenza di personale ed un ripensamento organizzativo globale.

In tal senso, la trasformazione digitale sta assumendo sempre maggiore importanza negli obiettivi di sostenibilità e soprattutto nell’erogazione di assistenza sanitaria, incardinandosi in quell’approccio “One Health” (salute come bene globale e universale umana, animale e ambientale) necessario alla luce di quanto accaduto in pandemia e basato sull’interconnessione di tre principi fondamentali: la sanità, il benessere e la sostenibilità. In linea con l’obiettivo n. 3 dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030.

Il decalogo da attuare per ridurre tutti i tipi di sprechi 

Alla luce di queste due visioni che abbiamo appena enunciato relativamente agli sprechi, è possibile pensare a un ipotetico decalogo da attuare sempre, a prescindere dal tipo di spreco che si vuole combattere, proprio per fare in modo che tutte la azioni a tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo e dell’animale diventino un’abitudine e non una coercizione. 

Proviamo a mettere insieme le riflessioni avanzate e stilarlo.

  1. Per massimizzare l’efficienza energetica, ottimizzare gli spazi, promuovendo la digitalizzazione, è certamente importante ridurre le emissioni delle strutture sanitarie;
  2.  un altro importante contributo può essere dato grazie alla riduzione dei convegni e degli incontri in presenza, preferendo quelli online;
  3. Favorire la produzione dei farmaci con minor impatto ambientale e, in generale, contenere il volume e la tossicità dei rifiuti sanitari;
  4. Appropriatezza delle cure, prestazioni sanitarie efficaci ottimizzano le prestazioni, riducendo lo spreco in sanità e ottenendo migliori performance nei confronti dei pazienti;
  5. Esami di prevenzione, screening, controlli periodici sono l’altro asso nella manica della sostenibilità;
  6. Unirsi in gruppi, far sentire la propria voce per compiere azioni trasversali è un altro infallibile metodo ottenuto per promuovere con urgenza comportamenti ecologicamente virtuosi e portare avanti azioni di advocacy in tal senso. 
Di: Cristina Saja, avvocato e giornalista

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