Studiare con metodo: l’importanza della schematizzazione all’università

Studiare all’università richiede metodo: scopri perché la schematizzazione è una tecnica efficace per comprendere, rielaborare e memorizzare meglio.

Sommario

  1. Cos’è la schematizzazione e perché è così efficace
  2. Tecniche di schematizzazione: quale scegliere
  3. Il ruolo della schematizzazione nello studio universitario
  4. Il valore di un metodo attivo

Affrontare lo studio universitario non significa solo leggere manuali più complessi rispetto al liceo, ma soprattutto cambiare approccio. I programmi sono vasti, il tempo spesso ridotto e l’autonomia richiesta agli studenti è molto maggiore. In questo contesto, avere un metodo di studio efficace diventa fondamentale per evitare accumuli, ansia e difficoltà di memorizzazione. Tra le tecniche più utili e trasversali c’è la schematizzazione, uno strumento che permette di organizzare le informazioni in modo chiaro, logico e facilmente consultabile.

Cos’è la schematizzazione e perché è così efficace

La schematizzazione consiste nel rielaborare un testo trasformandolo in uno schema visivo: punti elenco, mappe concettuali, diagrammi o tabelle. Questo processo non è una semplice “riduzione” del contenuto, ma una vera e propria rielaborazione attiva, che aiuta a: 

  • Comprendere meglio: per schematizzare bisogna individuare i concetti chiave e capire come sono collegati. 
  • Memorizzare a lungo termine: le informazioni organizzate gerarchicamente sono più facili da ricordare rispetto a un testo lineare. 
  • Risparmiare tempo nel ripasso: rileggere uno schema è molto più rapido ed efficace rispetto a ricominciare dal manuale. 
  • Semplificare concetti complessi: grafici, frecce e colori aiutano a visualizzare rapporti e sequenze logiche. 

 

Tecniche di schematizzazione: quale scegliere

Non esiste un unico modo di schematizzare: ogni studente può trovare lo strumento più adatto al proprio stile di apprendimento. Alcuni metodi diffusi sono: 

  • Mappe concettuali: ideali per materie teoriche, collegano concetti tramite nodi e frecce. 
  • Tabelle comparate: utili in discipline che richiedono confronti (es. diritto, storia, biologia). 
  • Bullet points e schemi gerarchici: perfetti per riassumere definizioni, elenchi e sequenze logiche. 
  • Diagrammi di flusso: adatti a processi o procedure, come quelli in economia o informatica. 

L’uso di colori, simboli ed evidenziazioni può potenziare l’efficacia visiva dello schema, trasformandolo in una sorta di “mappa mentale personalizzata”.

Il ruolo della schematizzazione nello studio universitario

Studiare all’università non significa solo immagazzinare nozioni, ma soprattutto saperle rielaborare e applicare. Gli esami orali richiedono chiarezza espositiva, quelli scritti precisione e sintesi: la schematizzazione aiuta in entrambi i casi. 

Inoltre, quando i testi sono molto lunghi, avere schemi consente di: 

  • pianificare il ripasso in modo più veloce; 
  • mantenere una visione d’insieme dell’argomento; 
  • evitare di perdersi nei dettagli secondari. 

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Il valore di un metodo attivo

La schematizzazione non è un passaggio opzionale, ma uno degli strumenti più efficaci per studiare in modo consapevole all’università. Non sostituisce la lettura attenta e lo studio individuale, ma li potenzia, trasformando i contenuti in una rete di concetti chiari e facilmente richiamabili. 

In un contesto accademico sempre più competitivo, imparare a schematizzare significa non solo studiare meglio, ma anche allenare il pensiero critico, una competenza indispensabile per la carriera universitaria e professionale. 

 

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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