Malattie rare, il ruolo centrale dell'alimentazione nel percorso di cura

In una video intervista la dottoressa Marika Picardi, biologa nutrizionista, spiega i benefici che possono derivare da un’alimentazione ben controllata per i pazienti che soffrono di malattie rare: “La dieta, pur non curando il difetto alla base della malattia, contribuisce ad alleviarne gli effetti”

Sono 10mila le malattie rare ad oggi conosciute e diagnosticate, un numero che, grazie ai progressi della genetica, è via via destinato a crescere. Nel nostro Paese i malati rari sono circa due milioni: nel 70% dei casi si tratta di bambini. Per molte di queste patologie non esiste una cura definitiva e i pazienti possono seguire trattamenti che pur non eradicando la patologia, migliorano la qualità di vita. In questo contesto, il ruolo della sana e corretta alimentazione è centrale. “Una dieta specifica può essere fondamentale per tenere a bada alcuni sintomi specifici e risulta fondamentale soprattutto per i pazienti affetti da malattie genetiche metaboliche - spiega in una video intervista la dottoressa Marika Picardi, biologa nutrizionista -. La dieta può essere considerata come una sorta di medicina di precisione che, pur non curando il difetto metabolico alla base della malattia, contribuisce ad alleviarne gli effetti in modo evidente”.  

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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