Il triennio formativo ECM 2023-2025 volge al termine, tutte le Federazioni delle professioni sanitarie - di conseguenza - osservano con attenzione le singole situazioni degli iscritti, con lo scopo di portarne il più possibile al raggiungimento dell'obbiettivo. Fino al 31 dicembre 2025 c'è tempo per acquisire sia i crediti 23-25 che quelli 20-22, la cui scadenza ha rimandato il Milleproroghe di inizio anno. Mentre dal 2026 ci sarà modo anche di recuperare tutti i debiti dei trienni passati, tramite eccesso o compensazione, secondo quanto previsto dalla delibera 1/25 della Commissione nazionale per la formazione continua.
I farmacisti avevano chiuso lo scorso triennio formativo positivamente, con oltre il 60% di professionisti certificabili. Per questa scadenza la Federazione nazionale degli Ordini dei Farmacisti italiani (FOFI) spera di poter ulteriormente migliorare il risultato. Ne abbiamo parlato con il presidente FOFI, Andrea Mandelli.
Farmacisti ed ECM: inviate comunicazioni ai presidenti di Ordine
Il 31 dicembre segna la scadenza del triennio formativo. Qual è la situazione ad oggi tra i farmacisti?
"Difficile descrivere ad oggi la situazione dei farmacisti, in quanto le formazioni sono ancora in corso, una concreta rendicontazione potrà essere fatta solo alla chiusura del triennio. Nel passato triennio i farmacisti erano al 60% certificabili, quindi una percentuale migliorabile ma sicuramente buona".
La Federazione ha messo in atto delle strategie per ricordare la scadenza e supportare gli iscritti.
"Sicuramente stiamo trasmettendo a tutti i presidenti di Ordini, proprio in queste ore, l'elenco dei farmacisti che sono già certificabili perché siano messe in atto tutte quelle pratiche e facilitazioni per invitare chi non è in regola a seguire i corsi necessari per avere la certificazione 23-25 dei farmacisti. Ovviamente stiamo anche rappresentando la necessità di aderire al dossier che la Federazione ha predisposto, che dà uno bonus per i crediti totali e rappresenta un aiuto concreto per i farmacisti. Accanto anche all'autoformazione."
Cosa vogliono i farmacisti dalla propria formazione obbligatoria?
Quali dovrebbero essere le direttive su cui dovrebbe orientarsi l'evoluzione della formazione dei farmacisti?
"Ma la Federazione da sempre spinge per un restyling della formazione, così com'è oramai vive di impianti molto vecchi. Secondo noi non è corretto il rapporto ore frequentate/crediti, bisogna aumentare la possibilità di situazioni che possono essere riconosciute come formazione, tra cui la collaborazione tra professionisti. Quando prendono in carico un paziente anche alla luce del DM 77 e bisogna trovare sicuramente forme nuove per fare formazione. I corsi residenziali o frontali sono sicuramente un po' datati e non riescono più a coinvolgere davvero i colleghi, anche perché, ricordiamolo, il farmacista non ha delle ore dedicate all'interno del suo orario di lavoro. Per fare formazione, quindi deve ritagliare gli spazi e i tempi all'interno della sua giornata, sottraendoli a impegni professionali. Siccome è già una professione coinvolgente, con orari molto importanti, come sabati domeniche e festivi. Dobbiamo cercare di trovare insieme una maniera per fare formazione, ma per renderla anche più facile ai farmacisti."
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Assicurazione ed ECM: un obbligo che non può essere perso di vista dai farmacisti
Nel 2026 senza aver completato almeno il 70% dei crediti ECM, si rischia di perdere la copertura della polizza assicurativa. I vostri scritti sono consapevoli di questo rischio? E quanto potrebbe impattare sul loro lavoro?
"Da un punto vista pratico la copertura potrebbe essere sicuramente ancora attiva, ma ovviamente l'assicurazione potrebbe rivalersi sul professionista. Sì, noi abbiamo detto chiaramente dall'inizio e di questa novità introdotta dalla legge i farmacisti sono stati informati, così come sono informati i Presidenti degli ordini. E anche appunto in questa informativa di cui accennavo prima, abbiamo ribadito il concetto che questo è un obbligo che non può essere perso di vista, un problema che potrebbe essere veramente importante e impattare anche sui farmacisti durante il loro periodo di lavoro. Noi stiamo aprendo delle convenzioni non solo per i farmacisti collaboratori ma anche per i farmacisti che lavorano in parafarmacia, quindi stiamo cercando di dare a tutti una copertura assicurativa che però non può prescindere dall'obbligo di legge."
Ripensare l'ECM: più crediti per ore, riconoscimento per chi fa volontariato farmaceutico e autoformazione
Si è parlato a lungo di evoluzione del sistema ECM e, come ogni conclusione di triennio se ne parla ancora. Quale sarebbe la proposta della FOFI?
"Più crediti per le ore nelle quali il professionista si sottopone a una sessione formativa. Abbiamo bisogno di trovare un sistema nuovo, per esempio il podcast. Ma soprattutto, dobbiamo puntare molto sulla formazione sul campo, quindi anche procedure che in farmacia vengono messe in atto, per esempio illustrare a un collega come si fa una preparazione galenica, rapportarsi a un medico di medicina generale rispetto a un problema segnalato da un paziente che dalla sinergia, ognuno con le proprie competenze tra medico e farmacista, potrebbe essere oggetto di un approfondimento e quindi di un riconoscimento di punteggi; ma anche dare più peso all'auto-formazione. Abbiamo sempre detto che è importante anche valutare le grandi opportunità che ha il farmacista di collegarsi al volontariato, noi già ricomprendiamo crediti per chi aiuta nella settimana del Banco farmaceutico per esempio o nelle associazioni di volontari, perché il farmacista è una professione che si fa a tutto tondo e anche in tante applicazioni. Quindi un ripensamento generale di una formula che non è mai decollata ma che sicuramente adesso va ripensata."