Compensi accessori nei contratti sanitari: come inquadrarli in fisco e previdenza

Come trattare fiscalmente e previdenzialmente i compensi accessori nei contratti sanitari: chiarimenti per operatori e amministrazioni.

Sommario

  1. Categorie di professionisti sanitari e relative forme contrattuali
  2. Principali tipologie di compensi accessori nel settore sanitario
  3. Trattamento fiscale vs previdenziale: quadro di sintesi
  4. Normativa fiscale di riferimento sui compensi accessori
  5. Inquadramento previdenziale e contributivo
  6. Riferimenti contrattuali collettivi e normativi
  7. Confronto tra pubblico e privato.

Nel settore sanitario i compensi accessori – ossia le componenti retributive aggiuntive rispetto allo stipendio base – rivestono un ruolo fondamentale nella remunerazione del personale. Si pensi ad esempio alle indennità per i turni notturni o festivi, ai compensi per lavoro straordinario, alle indennità di rischio (come quella radiologica), alla pronta disponibilità, ai premi di risultato e ad altri incentivi legati alla performance. Queste voci retributive, previste da contratti collettivi nazionali e accordi specifici, presentano particolari regimi fiscali e previdenziali che i professionisti del settore sanitario devono conoscere a fondo.

L’obiettivo di questo articolo è fornire un quadro completo sull’inquadramento fiscale (ai fini delle imposte sul reddito) e previdenziale/contributivo (ai fini pensionistici e assicurativi) dei principali compensi accessori nei contratti sanitari, con un linguaggio tecnico-giuridico ma dal taglio pratico. Verranno analizzate tutte le principali categorie di lavoratori della sanità – dai dipendenti pubblici del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ai medici convenzionati, dai liberi professionisti sanitari al personale infermieristico, tecnico e socio-sanitario, fino al personale amministrativo in sanità – e tutte le principali tipologie di trattamento accessorio.

Non mancheranno i riferimenti alle norme di legge (in primis al TUIR – Testo Unico delle Imposte sui Redditi – e alle normative previdenziali) e alla contrattazione collettiva nazionale (CCNL Sanità pubblica e privata, Accordi Collettivi Nazionali per convenzionati), nonché i chiarimenti offerti da prassi amministrative (circolari Agenzia Entrate e INPS) e dalla giurisprudenza di settore (sentenze della Corte di Cassazione, interventi della Corte dei Conti e pronunce del Consiglio di Stato), per offrire ai lettori – dirigenti sanitari, responsabili amministrativi, professionisti e consulenti del lavoro nel settore sanitario – uno strumento utile per orientarsi in questa materia complessa.

Di seguito, dopo aver inquadrato le categorie di lavoratori sanitari e le tipologie di compensi accessori, verranno esaminati dettagliatamente il trattamento fiscale e previdenziale di ciascuna tipologia di compenso, evidenziando le differenze tra lavoro pubblico e privato. Sintetiche tabelle riepilogative aiuteranno a confrontare il regime fiscale vs. previdenziale delle diverse indennità.

In questa guida si parlerà di:

Categorie di professionisti sanitari e relative forme contrattuali

Principali tipologie di compensi accessori nel settore sanitario

Trattamento fiscale vs previdenziale: quadro di sintesi

Normativa fiscale di riferimento sui compensi accessori

Inquadramento previdenziale e contributivo

Riferimenti contrattuali collettivi e normativi

Confronto tra pubblico e privato.

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Come trattare fiscalmente e previdenzialmente i compensi accessori nei contratti sanitari: chiarimenti per operatori e amministrazioni.

Di: Marco Ginanneschi, commercialista-revisore legale e fondatore di Sercam Advisory

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