L’epidemia influenzale in Giappone è scoppiata con settimane di anticipo rispetto alla stagione abituale, già a settembre 2025. I casi hanno rapidamente superato le soglie di sorveglianza nazionali, con migliaia di contagi, soprattutto tra bambini e adolescenti. I ceppi predominanti sono il virus A/H3N2 e il ceppo B/Victoria, entrambi particolarmente contagiosi. Per contenere la diffusione, le autorità giapponesi hanno deciso di chiudere temporaneamente numerose scuole e di intensificare le misure di sorveglianza sanitaria. L’aumento dei ricoveri, infatti, soprattutto nelle categorie più vulnerabili come bambini e anziani, ha messo sotto pressione gli ospedali e il sistema sanitario nazionale.
Come è iniziata l’epidemia di influenza in Giappone e quali ceppi stanno circolando
L’epidemia influenzale in Giappone è stata dichiarata ufficialmente il 3 ottobre 2025, dopo che il numero di casi ha superato la soglia nazionale di sorveglianza. Al 10 ottobre 2025, erano già stati registrati oltre 6.000 casi confermati da circa 3.000 istituti medici.
I ceppi predominanti sono:
- Virus A/H3N2, ad alta contagiosità e severità negli anziani;
- Ceppo B/Victoria, che colpisce più frequentemente bambini e adolescenti.
La diffusione ha colpito soprattutto le scuole, con oltre 100 istituti chiusi all’inizio di ottobre e circa 135 strutture entro fine mese.
Perché l’influenza è arrivata in Giappone con settimane di anticipo e il rischio per l’Europa
Secondo gli esperti, l’anticipo di circa cinque settimane rispetto alla stagione normale è dovuto a:
- Ridotta immunità naturale dopo due anni di bassa circolazione post-Covid;
- Ripresa dei viaggi internazionali;
- Clima più freddo e umido già da settembre.
Per l’Europa, questo scenario è un campanello d’allarme, perché indica che anche i Paesi europei potrebbero affrontare un picco influenzale anticipato e intenso già a dicembre.
Quali misure ha adottato il Giappone per contenere l’epidemia influenzale e come stanno rispondendo le autorità
Le autorità giapponesi hanno reagito rapidamente, adottando:
- Chiusura temporanea delle scuole più colpite;
- Campagna vaccinale anticipata, iniziata a metà settembre;
- Raccomandazioni su mascherine e distanziamento sociale;
- Potenziamento dei reparti pediatrici e geriatrici, messi sotto pressione dall’aumento dei casi.
Al 17 ottobre 2025, i dati indicavano oltre 9.000 casi complessivi e più di 4.000 ricoveri.
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Cosa dicono gli esperti italiani Pregliasco e Bassetti sull’epidemia giapponese
Gli esperti italiani analizzano la situazione con attenzione. Il virologo Fabrizio Pregliasco sottolinea che l’anticipo dell’epidemia giapponese “preannuncia una stagione influenzale intensa anche in Italia, con possibili picchi a dicembre”. L’infettivologo Matteo Bassetti ricorda l’importanza della vaccinazione, soprattutto per anziani e soggetti fragili, e invita a distinguere l’influenza da altre infezioni respiratorie. Entrambi concordano sull’importanza di anticipare le campagne vaccinali e di monitorare attentamente i sintomi dei cittadini.
Come riconoscere i sintomi dell’influenza e quando rivolgersi al medico
I principali segnali dell’influenza includono:
- Febbre alta improvvisa;
- Dolori muscolari e articolari;
- Tosse secca;
- Mal di testa e spossatezza;
- Nei bambini: nausea, vomito e disturbi gastrointestinali.
È consigliabile rivolgersi al medico se:
- la febbre supera i 39°C per oltre 3 giorni;
- compaiono difficoltà respiratorie;
- i sintomi peggiorano rapidamente, soprattutto in soggetti fragili.
La prevenzione resta la strategia più efficace:
- Il vaccino antinfluenzale 2025/2026 copre i ceppi principali (A/H3N2, A/H1N1, B/Victoria) ed è raccomandato per over 60, donne in gravidanza, bambini sotto i 6 anni e soggetti fragili.
- È fondamentale lavarsi spesso le mani, arieggiare gli ambienti, indossare mascherina in luoghi affollati e restare a casa in caso di sintomi.
Cosa può imparare l’Europa dal Giappone? Come prepararsi ad un inverno influenzale difficile
L’esperienza giapponese è un avvertimento prezioso per tutta l’Europa: la rapidità e la precocità con cui il virus influenzale si è diffuso impongono una pianificazione sanitaria più attenta e preventiva. Nei prossimi mesi, in Italia e negli altri Paesi europei sarà fondamentale rafforzare la sorveglianza epidemiologica, così da individuare tempestivamente eventuali focolai e contenerne la diffusione.
Allo stesso tempo, occorrerà anticipare le campagne vaccinali e potenziare le strutture pediatriche e geriatriche, che rappresentano i punti più sensibili del sistema sanitario durante i picchi stagionali. È altrettanto importante comunicare in modo chiaro e tempestivo ai cittadini l’importanza dei comportamenti responsabili, dalla vaccinazione alla gestione corretta dei sintomi. Come sottolineano gli esperti, infatti, “il Giappone ci mostra cosa potrebbe accadere se sottovalutiamo l’influenza stagionale: un’ondata precoce, intensa e con impatto reale sui sistemi sanitari”.