Innovazioni in campo odontoiatrico: telemedicina e nuove tecnologie

Telemedicina e nuove tecnologie: rischi e vantaggi dell’innovazione in campo odontoiatrico. Come esercitare la professione odontoiatrica in maniera avveniristica nel rispetto delle regole.

Sommario

  1. La teleodontoiatria e le nuove tecnologie in campo odontoiatrico
  2. I potenziali rischi legali della teleodontoiatria: maggiori cautele per l’odontoiatra

l termine telemedicina viene usato per la prima volta negli anni '70 da Thomas Bird nel suo saggio Telemedicine; concept and practice, per indicare la pratica della medicina senza l’usuale confronto fisico tra medico e paziente, utilizzando un sistema di comunicazione interattivo multimediale. Con il passare del tempo l'evoluzione tecnologica ha accelerato sempre più, e con essa si sono moltiplicate le definizioni di telemedicina, andando ad includere, oltre alla classica visita da remoto, attività come l'archiviazione, la conservazione e la trasmissione di dati e informazioni relativi alla salute dei pazienti.

Gli estensori del PNRR hanno ben compreso le potenzialità della telemedicina e del concetto generale di casa come primo luogo di cura, tanto da destinare uno stanziamento di quattro milioni di euro per investimenti specifici, dedicati a pazienti ultrasessantacinquenni con una o più patologie croniche o non autosufficienti.

L'obiettivo del PNRR è quello di riuscire a garantire assistenza domiciliare entro la metà del 2026 almeno al 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni, tramite i classici strumenti di telemedicina quali:

Uno dei campi di applicazione ancora poco esplorato della telemedicina è quello dell'odontoiatria, con un potenziale ancora molto inespresso che potrebbe trasformare l'odontoiatria del futuro, facendola diventare una disciplina basata molto più sulla prevenzione rispetto ad oggi. 

La teleodontoiatria e le nuove tecnologie in campo odontoiatrico

Si parla di teleodontoiatria già dagli anni ’90, con i primi articoli pubblicati su PubMed – uno dei database medici più importanti – che la definiscono come l’uso dell’information technology e delle telecomunicazioni per la cura delle malattie della bocca, il consulto tra il paziente e il medico, l’educazione alla salute orale e la sensibilizzazione del pubblico sulla salute orale.

La pandemia del 2020, che ha costretto a casa il mondo intero, ha sicuramente amplificato le applicazioni di telemedicina in odontoiatria, con molteplici vantaggi per i pazienti che hanno potuto usufruire dell’assistenza e consulenza medica – e in alcuni casi anche delle cure – anche da casa.

La teleodontoiatria è ancora poco diffusa, soprattutto nella sanità pubblica, ma ha un potenziale di sviluppo notevole, con numerosi vantaggi sia per il medico che per il paziente.

L’erogazione di servizi in teleodontoiatria, tramite ad esempio una televisita, un teleconsulto o un telemonitoraggio, presenta numerosi benefici, tra cui:

  • immediatezza dell’intervento, specialmente in località prive di strutture odontoiatriche (pensiamo ad esempio ai centri rurali),
  • costante monitoraggio, in tempo reale, di situazioni più o meno complesse o di decorsi post-operatori,
  • prevenzione delle patologie odontoiatriche più comuni,
  • miglioramento della pratica clinica e della cura del paziente,
  • riduzione dei costi per lo studio dentistico, poiché il medico può effettuare le consulenze anche da casa, semplicemente con una connessione a internet,
  • accesso alle cure odontoiatriche a un numero maggiore di pazienti, grazie ai costi inferiori di una televisita odontoiatrica.

Un aspetto non trascurabile, inoltre, è quello della riduzione dell’ansia da dentista, sia nel bambino che nell’adulto: pensiamo a quante persone non accedono a cure odontoiatriche per una vera e propria paura della sedia del dentista e della sua strumentazione, e vi si recano solo se costretti quando la patologia è troppo grave.

Più in generale, va detto che l’utilizzo di tecnologie innovative in campo odontoiatrico – come ad esempio la stampa in 3D di protesi dentarie – consente al sanitario di ottenere una diagnosi e un trattamento maggiormente accurati e precisi, con conseguenti risultati migliori e più performanti per i pazienti

I potenziali rischi legali della teleodontoiatria: maggiori cautele per l’odontoiatra

L’uso di nuovi strumenti e tecnologie in campo odontoiatrico presenta, naturalmente, una serie di rischi non trascurabili, su cui il sanitario deve essere adeguatamente preparato e formato. Erogare un servizio in telemedicina, nonostante la facilità con cui utilizziamo quotidianamente strumenti che ci mettono in contatto con persone – potenziali pazienti – in ogni parte del mondo, richiede che l’odontoiatra adotti le dovute cautele nel custodire i dati sanitari dei pazienti e si attenga, sempre e comunque, al rispetto del codice deontologico.

I concetti chiave nell’erogazione di una prestazione odontoiatrica in telemedicina o tramite nuove tecnologie sono:

  1. sicurezza,
  2. formazione adeguata e costante,
  3. rispetto del codice deontologico,
  4. buon senso.

Un esempio – provocatorio ed esasperato – di quel che non si può fare è il seguente: l’odontoiatra, nell’erogare una consulenza in televisita, dovrà collocarsi in una stanza dove nessuno lo possa ascoltare, nel rispetto della riservatezza del rapporto medico-paziente, e non potrà effettuare la consulenza seduto al cinema oppure allo stadio mentre assiste alla partita di calcio di suo figlio.

Lo studio odontoiatrico che decida di erogare servizi di telemedicina dovrà adeguare la propria strumentazione informatica e prestare molta attenzione alla sicurezza informatica e a quella dei dati sanitari che vengono trattati, categoria particolarmente delicata e soggetta al GDPR (il Regolamento europeo sulla privacy) e al costante controllo del Garante Privacy.

L’antivirus, l’utilizzo di password forti per accedere alle piattaforme o alla documentazione, o più semplicemente al PC o alla rete internet, sono il punto di partenza.

L’odontoiatra che eroghi prestazioni in telemedicina o con nuove tecnologie, inoltre, dovrà essere opportunamentee costantemente formato sulle novità ed essere in grado di usare gli strumenti digitali in maniera professionale, dato che la tecnologia che nasce oggi è vecchia già tra un’ora.

Il paziente, inoltre, dovrà essere adeguatamente informato da parte dell’odontoiatra dell’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi nell’erogazione delle cure (ad esempio chatbot di intelligenza artificiale per lo sviluppo della diagnosi) e soprattutto dei rischi derivanti da eventuali bias, o più semplicemente errori, che si potrebbero commettere anche con l’uso di questo tipo di strumentazione. 

È consigliabile fornire per iscritto questo tipo di informazioni al paziente, raccogliendo il suo consenso informato all’uso di una nuova tecnologia o della telemedicina nell’erogazione della prestazione odontoiatrica.

Un utile suggerimento, per l’odontoiatra che decida di erogare prestazioni in teleodontoiatria o con l’uso di nuove tecnologie innovative, è quello di tutelare la propria professione tramite la sottoscrizione di una polizza professionale che copra anche da rischi cyber e da attacchi ai dati personali e sanitari dei pazienti.

Queste piccole cautele consentiranno all’odontoiatra 4.0 di esercitare la professione in modo innovativo riducendo il rischio di incorrere in problemi legali e tutelandosi da eventuali richieste di risarcimento da parte dei pazienti: prevenire è sempre meglio che curare.

Di: Manuela Calautti, avvocato

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