Insediata la Commissione ECM: le novità nella gestione del triennio in scadenza (sanzioni e crediti compensativi) e sul futuro del sistema

A pochi mesi dalla scadenza del triennio formativo (31 dicembre 2023), primo incontro della nuova Commissione nazionale per la Formazione continua in medicina. Si lavorerà per migliorare la qualità dell’offerta formativa approfittando delle novità che arrivano dalle nuove tecnologie.

Sommario

  1. Formazione ECM e assicurazioni
  2. Aumentano i professionisti formati ma c’è ancora da lavorare
  3. L’evoluzione del sistema ECM

La settima Commissione nazionale per la Formazione continua in medicina, riunitasi per la prima volta venerdì 13 ottobre al Ministero della Salute alla presenza del ministro Orazio Schillaci, verrà chiamata ad affrontare diverse questioni: in primis, la vicina scadenza dell’anno di proroga al triennio formativo 2020-2022 (prevista per il 31 dicembre prossimo) ma anche il miglioramento della qualità dell’offerta formativa, la riforma del sistema ECM per adattarsi alle nuove esigenze di salute della popolazione, alle necessità professionali degli operatori sanitari e alle evoluzioni tecnologiche, oltre che le sanzioni per chi non ottempera agli obblighi formativi.

Nel corso della riunione è stato confermato il ruolo cruciale della formazione continua in medicina, come dichiarato precedentemente dal ministro, il quale aveva espresso l’intenzione di intraprendere tutte le azioni necessarie per incoraggiare i professionisti sanitari a partecipare ai corsi ECM al fine di evitare le sanzioni, precisando che non ci saranno ulteriori proroghe.

Formazione ECM e assicurazioni

L’approvazione imminente dei decreti attuativi della legge Gelli-Bianco garantirà inoltre l’attuazione della norma che impedisce l’accesso alla copertura assicurativa per coloro che non raggiungono almeno il 70% dei crediti formativi richiesti nel triennio 2023-2025, come confermato dal presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie, Roberto Monaco: “Tutti i professionisti sanitari – ha spiegato Monaco – potranno avere problemi sul piano assicurativo se non raggiungeranno almeno il 70% dei crediti ECM necessari. Il nostro impegno deve essere quello di cercare di aumentare il numero dei professionisti del mondo sanitario formati affinché possano adempiere a questa norma di legge”.

Aumentano i professionisti formati ma c’è ancora da lavorare

Monaco conferma inoltre che molti professionisti hanno colto l’opportunità di mettersi in regola entro il 31 dicembre. Il Cogeaps ha infatti osservato un aumento nella partecipazione ai corsi rispetto ai trienni precedenti. Tuttavia, ci sono ancora coloro che devono completare il proprio fabbisogno formativo, e Pierpaolo Pateri, tesoriere della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, ha sottolineato la necessità di colmare il divario e avvicinarsi al 100% di partecipazione. “Noi faremo di tutto, con una modalità proattiva, affinché tutti vengano messi nelle condizioni di raggiungere l’obiettivo della certificabilità”.

A questo proposito, vanno ricordate le novità introdotte dal decreto Milleproroghe, tra cui i crediti compensativi per i professionisti che nei trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019) non avevano raggiunto i crediti necessari per completare il loro bisogno formativo. Anche loro potranno dunque sanare la posizione.

L’evoluzione del sistema ECM

Inoltre, si è discusso dell’adattamento del sistema ECM alle attuali esigenze, comprese le sfide legate alla salute della popolazione e alle nuove tecnologie. Il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, ha sottolineato l’importanza di corsi innovativi per preparare i professionisti a fronteggiare le sfide future: “È fondamentale che ci siano corsi innovativi, che guardino al futuro e che diano ai professionisti quelle competenze che oggi i percorsi ordinari non riescono ancora a rimodulare e che invece servono a guardare sempre con maggiore speranza e determinazione al futuro”.

La riunione ha anche enfatizzato il ruolo dei Provider, che hanno contribuito all’espansione dell’offerta formativa ECM. C’è l’intenzione di coinvolgerli e dialogare con loro per garantire un servizio di alta qualità ai professionisti.

Di: Arnaldo Iodice

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