Focolai e vittime confermate
Negli ultimi giorni quattro persone sono morte in Italia a causa del botulino. In Sardegna, le vittime sono state Roberta Pitzalis, 38 anni, e Valeria Sollai, 62 anni, entrambe dopo aver consumato guacamole contaminato durante la Fiesta Latina di Monserrato (Cagliari) tra il 22 e il 25 luglio 2025. Roberta è deceduta l’8 agosto, Valeria il 19 agosto, dopo settimane di ricovero in rianimazione.
In Calabria, a Diamante (Cosenza), un uomo di 52 anni e una donna di 45 sono morti per intossicazione da botulino dopo aver consumato panini con friarielli alla napoletana sott’olio venduti da un ambulante. Almeno dieci persone sono state ricoverate all’ospedale Annunziata di Cosenza, alcune in condizioni gravi. Analisi di laboratorio hanno confermato la presenza di Clostridium botulinum in quattro lotti di friarielli prodotti dall’azienda locale.
In Sardegna guacamole contaminato e in Calabria friarielli sott’olio provocano due decessi e ricoveri
Il focolaio sardo è stato causato dalla salsa guacamole servita da un chiosco durante l’evento Fiesta Latina. Gli accertamenti sanitari hanno confermato la contaminazione da Clostridium botulinum, il batterio responsabile del botulismo, che può svilupparsi in alimenti poco conservati o mal gestiti.
In Calabria, i friarielli sott’olio sono stati identificati come veicolo della contaminazione. Il batterio è stato isolato in quattro lotti, portando a due decessi e al ricovero di oltre dieci persone. Le autorità sanitarie locali hanno subito sequestrato i lotti sospetti e avviato l’indagine epidemiologica per contenere il focolaio.
Botulismo: cosa è e come si manifesta
Il botulismo alimentare è una malattia rara ma grave causata dalla tossina prodotta dal Clostridium botulinum. La tossina agisce sul sistema nervoso, impedendo la trasmissione degli impulsi ai muscoli, e può portare a paralisi respiratoria se non trattata rapidamente.
Alimenti a rischio e contaminazioni più frequenti
Tra gli alimenti più a rischio ci sono:
- Conserve fatte in casa, come verdure sott’olio, salse e prodotti in barattolo non sterilizzati correttamente
- Alimenti umidi o poco acidi conservati in ambienti chiusi senza refrigerazione
- Prodotti venduti durante feste o eventi, come il guacamole servito a Monserrato
Il batterio può proliferare in assenza di ossigeno e in condizioni di conservazione improprie, producendo tossine pericolose.
Sintomi più frequenti e da osservare
I sintomi tipici del botulismo alimentare compaiono, generalmente, entro 12-36 ore dall’assunzione dell’alimento contaminato e includono:
- Difficoltà a parlare e deglutire
- Debolezza muscolare progressiva
- Visione doppia o offuscata
- Nausea, vomito e crampi addominali
In caso di sospetto, è fondamentale rivolgersi immediatamente al pronto soccorso.
Come prevenire il botulismo
Il botulismo è, dunque, potenzialmente letale, e la prevenzione passa soprattutto attraverso attenzioni semplici ma fondamentali nella gestione degli alimenti. Evitare rischi significa conoscere quali cibi possono essere contaminati e come conservarli correttamente. In particolare, occorre fare attenzione a conserve e preparazioni fatte in casa, prodotti venduti in eventi o fiere, e alimenti che non rispettano le norme igieniche.
Per ridurre il rischio di botulismo, è opportuno:
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Non consumare conserve fatte in casa se non si è certi della corretta sterilizzazione
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Verificare il sigillo dei barattoli: prima di acquistare o consumare conserve, premere al centro del tappo. Se si sente un "clic clac", significa che il sottovuoto è compromesso e l'alimento potrebbe essere contaminato. In questo caso, è meglio non consumarlo .
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Evitare alimenti sospetti serviti in eventi o fiere senza controlli igienici
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Conservare gli alimenti in frigorifero se necessario
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Seguire le indicazioni del Ministero della Salute sui richiami e i lotti contaminati
Il Ministero della Salute ha attivato protocolli sanitari di emergenza in entrambe le regioni italiane, sequestrando i prodotti contaminati e monitorando eventuali nuovi casi, per evitare ulteriori contaminazioni e tutelare la salute pubblica.