Si mangia male e ci muove poco. Sono queste le due principali causeche contribuiscono all’insorgenza del diabete mellito di tipo 2, conosciuto anche come diabete dell’adulto. Il numero ‘2’ gli è stato attribuito per differenziarlo dal tipo 1, detto anche diabete giovanile, che rappresenta il 10% dei casi totali. Il diabete dell’età adulta, essendo correlato a sovrappeso, obesità, scorretta alimentazione e sedentarietà, è, almeno in parte, prevenibile.
Il diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 ha un’origine poligenica e multifattoriale. L’obesità spesso lo precede e ne è la causa scatenante. “Ma – spiega Marika Picardi, biologa nutrizionista - contribuiscono anche gli stili di vita scorretti, la mancanza di attività fisica, la sedentarietà, un’alimentazione sbilanciata eccessivamente ricca di zuccheri semplici e grassi, un abuso di alcolici. Complice anche la predisposizione genetica e la familiarità: circa il 40% dei diabetici ha parenti di primo grado, genitori e fratelli, affetti dalla stessa patologia”.
Le raccomandazioni dietetiche
Chi soffre di diabete di tipo 2 deve innanzitutto ridurre il consumo di zuccheri semplici e limitare l’assunzione totale di grassi a meno del 30% dell’apporto calorico giornaliero. Deve essere ridotto in particolar modo il consumo di grassi saturi di origine animale, a favore di alimenti contenenti grassi insaturi “È essenziale l’assunzione di fibre presenti in frutta, verdure, legumi e cereali che – assicura Picardi- aumentano la sazietà, rafforzano la masticazione e rendono più costante l’assorbimento dei carboidrati (circa 30 gr/die per l’adulto)”. Altri tre consigli da non dimenticare sono: preferire alimenti con basso IG (indice glicemico), non saltare la colazione e consumare pasti completi a pranzo e a cena evitando periodi di digiuno prolungati.
I cibi nemici del diabete di tipo 2
Attenzione anche a dolci come torte, pasticcini, e biscotti, succhi di frutta (contengono naturalmente zucchero, il fruttosio, anche se sulla confezione è riportata la dicitura “senza zuccheri aggiunti” e frutta sciroppata). Ancora attenzione a: salse contenenti zucchero come ketchup, salsa bbq, condimenti grassi come burro, margarine, lardo, panna, insaccati e superalcolici. Sì alla frutta, ma nel rispetto delle quantità consentite ai soggetti diabetici: “Limitare o evitare i frutti più zuccherini come uva, banane, fichi, cachi o mandarini e quelli con indice glicemico più elevato come melone e anguria”, dice la biologa nutrizionista. Alcuni alimenti, come le castagne e le patate - che sono importanti fonti di amido con elevato indice glicemico -, così come riso brillato, alimenti fatti con farina di riso e cereali raffinati, andrebbero consumati in piccole quantità, associati ad una porzione di verdure e non abbinati tra loro nello stesso pasto.
I cibi amici
Via libera a verdura, cruda e cotta, per l’importante apporto di fibre, vitamine, minerali e antiossidanti (in particolare verdura a foglia verde come spinaci, cavoli, cime di rapa, broccoli). Consumare almeno tre volte a settimana pesce, fresco o surgelato. Meglio optare per pasta, riso e cereali integrali poiché hanno ridotto IG: “Si consiglia di cuocere ‘al dente’ per ridurre l’indice glicemico della pasta”, aggiunge l’esperta. I legumi andrebbero inseriti nella dieta, come secondo e non come contorno, tre-quattro volte a settimana per il loro importante apporto di proteine vegetali. La carne, sia bianca che rossa, non deve essere consumata più di due volte ogni sette giorni, scegliendo quella proveniente da tagli magri e privata del grasso visibile.
Gli obiettivi di una sana alimentazione“Una o due volte alla settimana sono concessi anche affettati magri come prosciutto cotto, crudo, bresaola, speck, arrosto di tacchino o pollo”, dice Picardi. I formaggi devono essere considerati un secondo piatto: che siano freschi o stagionati, devono essere consumati al posto di carne o uova. Un cucchiaio di grana o parmigiano grattugiato può essere utilizzato per condire primi o secondi piatti anche ogni giorno.
Un’alimentazione sana e varia svolge un ruolo importantissimo nel trattamento del diabete. Gli obiettivi da perseguire attraverso un regime dietetico equilibrato sono essenzialmente tre: “Il raggiungimento e/o il mantenimento di un peso corporeo desiderabile, la prevenzione dell’per o ipoglicemia e la riduzione del rischio di sviluppare aterosclerosi e - conclude la biologa nutrizionista - complicazioni microvascolari come retinopatie e insufficienza renale”.