Negli ultimi anni, grazie ai progressi nelle terapie oncologiche, la sopravvivenza dei pazienti con cancro è notevolmente migliorata. Secondo il rapporto AIOM 2023, si sono registrati circa 395 000 nuovi casi di tumore, in lieve crescita rispetto ai due anni precedenti, mentre le stime di fine 2024 indicano 390 100 nuove diagnosi (214 500 negli uomini e 175 600 nelle donne). Parallelamente, l’ISS segnala che oltre 1 300 000 italiani convivono con una diagnosi oncologica da più di cinque anni e circa 800 000 da oltre dieci anni, a conferma di un miglioramento della sopravvivenza a lungo termine.
Per questi pazienti, la polifarmacoterapia e gli effetti collaterali di radioterapia e chemioterapia espongono a una riduzione del flusso salivare (iposcialia) e a una percezione di secchezza orale (xerostomia), disturbi che richiedono protocolli specifici per garantire comfort, fonazione e deglutizione. La gestione di iposcialia e xerostomia nei pazienti oncologici in polifarmacoterapia rappresenta oggi una sfida clinica e organizzativa: un corretto approccio diagnostico, basato su test di flusso salivare e questionari soggettivi, deve essere integrato con strategie terapeutiche mirate, quali l’impiego di stimolatori salivari a base di acido malico, lubrificanti orali e protocolli di igiene domiciliare. Il corso ECM “Valutazione e gestione di iposcialia e xerostomia nel paziente oncologico in polifarmacoterapia” fornisce strumenti pratici e casi clinici per applicare direttamente in studio queste indicazioni.
Incidenza e prevalenza dei principali tumori in Italia e impatto sulla salute orale
L’oncologia italiana registra numeri in crescita, con ricadute significative sulla gestione delle complicanze orali. Come abbiamo visto, nel 2023 si stimano 395 000 nuovi casi di tumore, suddivisi in circa 208 000 negli uomini e 187 000 nelle donne, in aumento rispetto al 2020. Questi dati riflettono non solo la maggiore diagnosi, ma anche l’incremento dei pazienti long-survivor, per i quali diventa cruciale la prevenzione e il trattamento degli effetti collaterali delle terapie oncologiche.
Nel dettaglio, le stime nazionali per il 2024 indicano:
- Carcinoma della mammella: 53 686 nuovi casi, stabile rispetto al 2023;
- Tumore del colon-retto: 48 706 nuovi casi, con un lieve aumento rispetto all’anno precedente;
- Tumore del polmone: 44 831 nuovi casi, in crescita su entrambi i sessi;
- Tumore della prostata: 40 192 nuovi casi, leggermente in calo rispetto al 2023.
Questi numeri confermano l’importanza di intervenire precocemente sulle complicanze orali legate alle cure. Le terapie combinate – chirurgia, radioterapia e chemioterapia – insieme alla polifarmacoterapia, espongono i pazienti a un’aumentata incidenza di iposcialia e xerostomia, con un impatto diretto sul mantenimento dell’igiene orale.
Iposcialia e xerostomia: manifestazioni cliniche e conseguenze
I disturbi della secrezione salivare compromettono funzioni fondamentali e qualità di vita. L’iposcialia si manifesta come riduzione misurabile del flusso salivare, mentre la xerostomia è la percezione soggettiva di secchezza orale, anche in presenza di flusso residuo. Clinicamente, queste condizioni possono provocare:
- Sensazione costante di bocca asciutta e aderenza delle mucose;
- Difficoltà nella fonazione e nella deglutizione;
- Alterazione del gusto e disgeusia;
- Bruciore delle mucose e irritazioni;
- Aumento del rischio di carie, infezioni e mucosite.
Se non trattate tempestivamente, queste manifestazioni riducono l’aderenza alle terapie oncologiche e influiscono negativamente sul benessere psicosociale del paziente.
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Strumenti diagnostici essenziali per valutare la funzione salivare nei pazienti oncologici
Una valutazione accurata della funzione salivare nei pazienti in trattamento oncologico richiede un approccio multidimensionale che integri le percezioni del paziente con misure obiettive di flusso. In primo luogo, l’anamnesi farmacologica deve essere approfondita, con particolare attenzione ai farmaci anticolinergici e ai protocolli chemioterapici o radioterapici in uso, dal momento che molti di questi agenti riducono direttamente la secrezione salivare. Al contempo, strumenti soggettivi come il Xerostomia Inventory — un questionario validato per quantificare la sensazione di secchezza orale — aiutano a comprendere l’impatto soggettivo sul paziente, distinguendo la xerostomia da altri disturbi orali.
Per completare il quadro diagnostico, si ricorre a test di flusso salivare misurati sia in condizioni di riposo (sialometria non stimolata) sia dopo stimolazione gustativa o masticatoria. Queste misurazioni forniscono dati quantitativi imprescindibili per confermare l’iposcialia. Infine, un esame clinico delle ghiandole salivari e della mucosa orale consente di rilevare segni di atrofia o di alterazioni tissutali correlate alla ridotta secrezione, guidando così la scelta delle strategie terapeutiche più adatte.
Strategie terapeutiche integrate e uso di stimolatori salivari
Il trattamento di iposcialia e xerostomia si basa su interventi farmacologici e non:
- Stimolatori salivari a base di acido malico o pilocarpina per riattivare la funzione delle ghiandole residue;
- Lubrificanti orali (spray e gel), che offrono un sollievo immediato riducendo la frizione mucosa;
- Protocollo di igiene domiciliare intensificata, con dentifrici a basso potere abrasivo e collutori al fluoro per prevenire la carie;
- Interventi non farmacologici, come la terapia di stimolazione gustativa e massaggi parotideo-sottomandibolari.
L’integrazione di queste misure in un piano di cura personalizzato migliora comfort, mantiene l’aderenza alla terapia oncologica e tutela la salute orale a lungo termine.
Come gestire iposcialia e xerostomia nei pazienti oncologici: il corso ECM
Il corso “Valutazione e gestione di iposcialia e xerostomia nel paziente oncologico in polifarmacoterapia”, disponibile sulla piattaforma Consulcesi Club, è pensato per i professionisti sanitari che si occupano della presa in carico del paziente oncologico. A guidare la formazione il dottor Daniele Lampiano, igienista dentale laureato presso l’Università degli Studi di Torino. Grazie alla sua esperienza clinica e al continuo aggiornamento scientifico, il corso propone un approccio concreto e immediatamente applicabile alla gestione delle complicanze orali nei pazienti oncologici.
Il programma formativo consente di:
- aggiornarsi sui dati epidemiologici e sulle neoplasie che più frequentemente comportano complicanze orali;
- conoscere e utilizzare test diagnostici come la sialometria e i questionari soggettivi;
- approfondire l’impiego di stimolatori salivari a base di acido malico e altri trattamenti;
- integrare linee guida e strumenti pratici nel follow-up clinico.
Il corso è fruibile in modalità FAD e consente di ottenere 3 crediti ECM, offrendo al professionista strumenti aggiornati e scientificamente validati per migliorare la qualità di vita dei pazienti in trattamento oncologico.