Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato durante il Question Time alla Camera che il Governo sta valutando l’estensione al 31 dicembre 2026 della sospensione del vincolo di esclusività per i professionisti sanitari non medici del Servizio sanitario nazionale. La misura, attualmente valida fino a fine 2025, consente a figure come infermieri, fisioterapisti, dietisti, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità e tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria di svolgere incarichi libero-professionali al di fuori dell’orario di servizio. Il Ministro ha sottolineato che la proroga non rappresenta un semplice rinvio, ma una scelta responsabile volta a garantire decisioni basate su dati completi e affidabili. L’obiettivo della proroga è duplice: rispondere al crescente fabbisogno di prestazioni richieste dal SSN e valorizzare il personale sanitario, consentendo di svolgere attività aggiuntive in linea con quanto già previsto per la dirigenza medica fuori dall’orario di servizio.
Monitoraggio delle autorizzazioni: il Ministero punta a dati completi e uniformi
Dal novembre 2023 il Ministero ha avviato un monitoraggio sugli incarichi conferiti dalle aziende e dagli enti del SSN, richiedendo alle Regioni e alle Province autonome di trasmettere trimestralmente informazioni su istanze di autorizzazione per attività libero-professionali, numero di richieste accolte o respinte e adozione dei regolamenti aziendali. Dai dati pervenuti emerge che le autorizzazioni più frequenti riguardano le professioni di infermieri, fisioterapisti, dietisti, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità e tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria. Tuttavia, non tutte le Regioni hanno fornito i dati richiesti e non tutte le aziende hanno adottato i regolamenti previsti, rendendo il quadro nazionale parziale e frammentato. Schillaci ha evidenziato che questa incompletezza richiede prudenza nelle decisioni, ma non preclude la possibilità di proporre la proroga. La misura verrà estesa solo dopo aver verificato che tutte le Regioni abbiano adempiuto agli obblighi informativi e tutte le aziende abbiano regolamentato correttamente le autorizzazioni.
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SSN e professionisti sanitari: verso la proroga del vincolo di esclusività al 2026
La proroga al 31 dicembre 2026 risponde a una logica di efficienza e valorizzazione delle competenze. Incrementare l’offerta di prestazioni da parte del personale non medico del SSN è fondamentale per rispondere alla crescente domanda assistenziale. Allo stesso tempo, consentire lo svolgimento di attività libero-professionali regolate garantisce una maggiore valorizzazione del personale sanitario e un ritorno economico per lo Stato attraverso un maggior gettito fiscale. Il Ministro ha ribadito che la proroga non è un rinvio per inerzia, ma un provvedimento pensato sulla base di dati completi, che permette di verificare l’effettiva applicazione della normativa in tutte le Regioni e di garantire una transizione ordinata ed efficace.
Il ruolo della Lega e la richiesta di riforma strutturale
La deputata Simona Loizzo, firmataria dell’interrogazione, ha espresso soddisfazione per la risposta del Ministro, apprezzando l’apertura alla proroga. Ha sottolineato come la misura sia necessaria anche a fronte della mancanza di dati completi e ha ribadito l’esigenza di una riforma strutturale della normativa sulla libera professione, con riferimento alla legge Bindi. Secondo il gruppo Lega-Salvini Premier, l’attuale quadro normativo necessita di aggiornamenti per allinearsi alle esigenze operative del SSN e garantire una regolamentazione efficace e uniforme su tutto il territorio nazionale.