Inquinamento acustico: 110 milioni di europei a rischio

Un report UE rivela che 110 milioni di europei, inclusi 15 milioni di bambini, sono esposti a livelli di rumore dannosi per la salute.

2 Ottobre 2025, 10:30

Inquinamento acustico: 110 milioni di europei a rischio

Oltre 110 milioni di cittadini europei, più del 20% della popolazione, vivono quotidianamente esposti a livelli di rumore superiori alle soglie stabilite dalle normative dell’Unione Europea. È quanto emerge da un dossier dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (Aea), pubblicato a fine giugno 2025 e ripreso dal quotidiano The Guardian. Secondo il rapporto, l’inquinamento acustico rappresenta una minaccia crescente per la salute pubblica, in gran parte sottovalutata.

Le conseguenze vanno dallo stress ai disturbi del sonno, fino a malattie croniche come cardiopatie, diabete e depressione. Un bilancio pesantissimo, che si traduce in circa 66.000 morti premature ogni anno.

Trasporti e categorie vulnerabili

Il traffico stradale è indicato come la principale fonte di inquinamento acustico in Europa, responsabile dell’esposizione nociva per 92 milioni di persone. A seguire, seppur in misura minore, rumore ferroviario e aereo contribuiscono a peggiorare la situazione, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate.

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A soffrirne non sono soltanto gli adulti: i bambini (circa 15 milioni) risultano particolarmente vulnerabili, con effetti che possono incidere sullo sviluppo cognitivo, sul comportamento e persino sul rischio di obesità. La dimensione del problema, avverte l’Aea, non riguarda quindi solo la qualità della vita quotidiana, ma anche il futuro delle nuove generazioni.

Le soluzioni possibili

Di fronte a questo scenario, l’Agenzia Europea dell’Ambiente lancia un appello urgente: ridurre l’inquinamento acustico deve diventare una priorità politica e sociale. Le raccomandazioni puntano a investimenti nei trasporti pubblici e privati più silenziosi, capaci di limitare l’impatto del traffico sulle città. Ma non basta. Tra le soluzioni suggerite c’è anche il miglioramento della vivibilità degli spazi urbani, con la creazione di aree verdi e parchi capaci di abbassare lo stress e offrire sollievo acustico ai cittadini. Un percorso che richiede visione e investimenti, ma che potrebbe restituire salute, benessere e qualità della vita a milioni di europei.