Inquinamento indoor: a cosa fare attenzione in casa propria

Quali sono gli inquinanti che rappresentano un rischio per la nostra salute sia a casa che in ufficio? I rischi da evitare e i comportamenti da adottare

13 Febbraio 2024, 10:54

Inquinamento indoor: a cosa fare attenzione in casa propria

L’inquinamento atmosferico rappresenta un serio rischio per la salute umana e l’ambiente. Sebbene siano state adottate misure per ridurre l’inquinamento all’aperto, c’è una crescente preoccupazione per l’inquinamento dell’aria negli ambienti chiusi, dove le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo. Questo è particolarmente preoccupante per le persone più vulnerabili, come anziani e bambini, e per coloro che soffrono di patologie respiratorie. L’inquinamento indoor può causare una serie di problemi, tra cui la sindrome dell’edificio malato (SBS) e le malattie correlate agli edifici (BRI).

Sindrome dell’edificio malato

La Sindrome dell’Edificio Malato è un insieme di sintomi che colpiscono numerosi occupanti di edifici moderni, come uffici, scuole, ospedali e abitazioni civili, dotati di sistemi di ventilazione e condizionamento dell’aria. I sintomi, non specifici e di modesta entità, scompaiono solitamente entro poche ore o giorni dopo aver lasciato l’edificio. Tuttavia, possono influenzare negativamente la produttività sul luogo di lavoro.

Le cause della SBS non sono completamente comprese ma si pensa siano legate a diversi fattori, tra cui il sistema di ventilazione, la manutenzione degli edifici e condizioni di salute del soggetto. Studi condotti in diversi paesi hanno rivelato una frequenza di disturbi tra il 15% e il 50% degli occupanti di edifici. In Italia, non sono stati condotti studi epidemiologici su larga scala, ma sono stati segnalati casi significativi di SBS. Alcuni studi italiani hanno analizzato i costi economici associati alla SBS e hanno evidenziato un impatto sociale molto significativo.

Malattie correlate agli edifici

Le Malattie associate agli edifici (o building-related illness) comprendono quadri patologici specifici, caratterizzati da una specifica etiologia (agente biologico, fisico o chimico). Solitamente interessano una quota limitata degli occupanti di un determinato edificio e gli effetti sono a carico di: apparato respiratorio, apparato cardiovascolare, cute e mucose esposte, sistema nervoso, sistema immunologico.

Inquinamento indoor, da cosa dipende

Le sostanze che influenzano la qualità dell’aria indoor possono essere divise in agenti chimici, fisici e biologici, e provengono sia dall’ambiente esterno, come l’inquinamento atmosferico e i pollini, sia dalle fonti interne. Tra queste rientrano gli occupanti, la polvere, le strutture, i materiali da costruzione, gli arredi e gli impianti.

I bioeffluenti e i contaminanti biologici, come quelli emessi dal corpo umano e dagli animali domestici, possono causare un progressivo deterioramento dell’aria indoor, soprattutto in ambienti affollati e poco ventilati. L’anidride carbonica (CO2) è spesso utilizzata come indicatore della qualità dell’aria indoor.

I processi di combustione, tra cui il fumo di tabacco passivo e la cottura dei cibi, possono generare gas nocivi come monossido di carbonio e ossidi di azoto. Inoltre, l’uso di biomasse per il riscaldamento domestico può provocare l’emissione di inquinanti chimici pericolosi.

Anche i materiali da costruzione e i prodotti per la pulizia possono contribuire all’inquinamento indoor, dato che possono rilasciare sostanze nocive nel corso del tempo. Gli impianti di condizionamento mal progettati o sporchi possono diventare fonti di contaminazione biologica o chimica, mentre una posizione errata delle prese d’aria può consentire l’ingresso di inquinanti dall’esterno.

Infine, sono emerse evidenze scientifiche riguardo agli interferenti endocrini presenti nell’ambiente e negli alimenti, capaci di alterare l’equilibrio ormonale degli organismi viventi anche a dosi basse.

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Inquinamento indoor, tutte le possibili cause

Andando più nello specifico, l’inquinamento indoor può essere causato da uno qualsiasi di questi elementi (che spesso si combinano tra loro):

  • Fumo di tabacco: il fumo di tabacco all’interno degli ambienti può rilasciare una vasta gamma di sostanze chimiche nocive nell’aria, come monossido di carbonio, benzene e formaldeide.
  • Materiali da costruzione e mobili: alcuni materiali da costruzione, come vernici, adesivi, sigillanti e materiali per pavimenti, possono emettere composti organici volatili (COV) nell’aria interna, contribuendo all’inquinamento.
  • Sistemi di riscaldamento e di condizionamento dell’aria: i sistemi di riscaldamento e di condizionamento dell’aria possono essere fonte di inquinanti indoor se non vengono puliti e manutenuti regolarmente. Inoltre, possono diffondere pollini, polvere e muffe se non adeguatamente gestiti.
  • Prodotti per la pulizia e profumi: alcuni prodotti per la pulizia, deodoranti per ambienti e profumi possono contenere sostanze chimiche nocive che possono contribuire all’inquinamento indoor quando vengono spruzzati o utilizzati.
  • Emissioni da elettrodomestici: alcuni elettrodomestici, come stufe a gas, fornelli elettrici, apparecchi per la cottura, possono emettere sostanze inquinanti nell’aria quando vengono utilizzati.
  • Muffe e umidità: le muffe possono crescere in ambienti interni umidi e scarsamente ventilati, rilasciando spore nell’aria che possono essere dannose per la salute umana.
  • Animali domestici: la presenza di animali domestici può portare a peli, piume e allergeni che contribuiscono all’inquinamento dell’aria indoor.
  • Radon: il radon è un gas radioattivo che può penetrare negli edifici attraverso il suolo e accumularsi negli spazi chiusi, aumentando il rischio di cancro ai polmoni se inalato per lunghi periodi.
  • Materiali da arredamento: mobili, tende, tappeti e altri materiali tessili possono rilasciare sostanze chimiche nocive nel tempo, specialmente se trattati con prodotti chimici come ritardanti di fiamma e solventi.
  • Gas di scarico dei veicoli: se un edificio è situato in prossimità di strade trafficate o parcheggi, i gas di scarico dei veicoli possono penetrare all’interno e contribuire all’inquinamento dell’aria.
  • Attività umane: alcune attività, come la cottura, l’uso di candele e incensi, la saldatura e altre attività che coinvolgono combustione, possono rilasciare inquinanti nell’aria interna.
  • Prodotti per la cura personale: prodotti per la cura personale come deodoranti, lacche per capelli, smalti per unghie e cosmetici possono contenere sostanze chimiche nocive che possono contribuire all’inquinamento indoor quando vengono utilizzati.
  • Emissioni da elettrodomestici: altri elettrodomestici come stampanti, fotocopiatrici e apparecchiature per l’ufficio possono rilasciare particelle nell’aria durante il loro funzionamento.
  • Materiali isolanti e sigillanti: materiali isolanti e sigillanti utilizzati negli edifici possono rilasciare inquinanti nell’aria interna nel corso del tempo, specialmente se non sono stati applicati correttamente o se sono danneggiati.
  • Attività di ristrutturazione o lavori di costruzione: l’attività di ristrutturazione o di lavori di costruzione all’interno di un edificio può rilasciare polveri, COV e altre sostanze inquinanti nell’aria interna.

Inquinamento indoor, il vademecum dell’ISS

Cosa si può fare per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti in cui viviamo e lavoriamo? L’Istituto Superiore di Sanità ha redatto un opuscolo che fornisce indicazioni chiare per imparare a difendersi dagli agenti inquinanti che possono alterare le caratteristiche ambientali dei luoghi chiusi.

Il profumo non è indicatore di pulizia. Non eccedere con l’uso di prodotti per la pulizia quali detergenti e detersivi, con deodoranti e diffusori di profumi, incensi e candele profumate. Per le pulizie quotidiane preferire l’utilizzo dell’aceto e del bicarbonato di sodio. Utilizzare prodotti più aggressivi solo quando strettamente necessario (es. acido muriatico, candeggina, ammoniaca)

È necessario leggere le etichette. Prima di utilizzare i prodotti è necessario leggere le etichette, rispettare i consigli e le indicazioni presenti sulle confezioni. Impiegare le quantità di prodotto raccomandate dai produttori e utilizzare i tappi dosatori per evitare di impiegare quantità eccessive di prodotto.

Non miscelare i prodotti. È pericoloso miscelare i prodotti di pulizia, in particolare quelli contenenti candeggina o ammoniaca con sostanze acide come gli anticalcari.

Cambiare l’aria riduce la presenza di inquinanti. È necessario cambiare frequentemente l’aria nella casa aprendo di preferenza le finestre più distanti dalle strade più trafficate. Durante le attività domestiche come cucinare, pulire, lavare, stirare, ecc., tenere aperte le finestre e quando si cucina utilizzare anche la cappa.

Non fumare in casa. Gli inquinanti chimici rilasciati dal fumo costituiscono un rischio per la salute, soprattutto dei bambini. Questi inquinanti rimangono su pareti, arredi, tende e tappezzerie per lunghi periodi.

È buona abitudine:

  • Far prendere aria agli abiti ritirati dalla lavanderia, prima di riporli negli armadi
  • Lavare regolarmente le tappezzerie e le tende
  • Evitare elevato valori di temperatura e umidità dell’aria per prevenire l’aumento di inquinanti indoor chimici e la formazione e proliferazione di muffe, acari e altri agenti biologici
  • Pulire regolarmente i filtri dei condizionatori.