Inquinamento e pelle: quanto risentiamo dello smog?

L’inquinamento e lo smog hanno conseguenze sulla salute della pelle? Secondo studi recenti il rischio c’è ed è legato a vari fattori.

19 Aprile 2024, 07:22

Inquinamento e pelle: quanto risentiamo dello smog?

L’inquinamento atmosferico è diventato una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica in tutto il mondo. Mentre la sua influenza sull’apparato respiratorio e cardiovascolare è ampiamente documentata, le sue conseguenze sulla salute della pelle stanno emergendo come un importante ambito di ricerca e preoccupazione. Negli ultimi cinque anni, tanti studi scientifici hanno evidenziato una gamma diversificata di impatti dermatologici.

Invecchiamento cutaneo prematuro

Uno dei principali effetti dell’inquinamento atmosferico sulla pelle è l’invecchiamento precoce. Le particelle inquinanti presenti nell’aria, come i metalli pesanti, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e le nanoparticelle, possono penetrare negli strati più esterni della pelle, causando stress ossidativo, danni al DNA e infiammazione cronica. Uno studio condotto da Vierkötter et al. nel 2020 e pubblicato sulla rivista Journal of Investigative Dermatology ha dimostrato una correlazione diretta tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e il rapido deterioramento della qualità della pelle, includendo rughe, macchie scure e perdita di elasticità.

Acne e dermatiti

L’inquinamento atmosferico può anche esacerbare condizioni cutanee preesistenti come l’acne e le dermatiti. La polvere, i gas nocivi e gli agenti inquinanti possono ostruire i pori della pelle, creando un ambiente favorevole alla proliferazione batterica e all’infiammazione. Uno studio condotto da Kim et al. nel 2022 e pubblicato su Dermatology ha identificato una correlazione significativa tra l’esposizione a particolato sottile (PM2.5) e un aumento dei casi di acne nei soggetti esaminati.

 

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Iperpigmentazione

L’inquinamento atmosferico può anche contribuire all’iperpigmentazione cutanea e al fotoinvecchiamento. La presenza di inquinanti atmosferici come il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3) può aumentare la produzione di radicali liberi nella pelle, danneggiando melanociti e causando la formazione di macchie scure e discromie. Un articolo di revisione condotto da Krutmann et al. nel 2023 e pubblicato su Current Dermatology Reports ha sottolineato il ruolo dell’inquinamento atmosferico nell’accelerare il processo di fotoinvecchiamento e nell’aggravare le condizioni di iperpigmentazione cutanea.

Protezione dall’invecchiamento per la pelle

Date le evidenze scientifiche sempre più consistenti sui danni cutanei causati dall’inquinamento atmosferico, è fondamentale adottare misure di protezione e prevenzione. L’uso quotidiano di creme solari ad ampio spettro con filtri UV e antiossidanti può aiutare a proteggere la pelle dagli effetti dannosi dei radicali liberi generati dall’inquinamento. Inoltre, è consigliabile adottare una routine di pulizia della pelle accurata per rimuovere efficacemente le particelle inquinanti e prevenire l’ostruzione dei pori.

In conclusione, gli studi scientifici degli ultimi cinque anni hanno messo in luce gli effetti deleteri dell’inquinamento atmosferico sulla salute della pelle, evidenziando un’ampia gamma di condizioni dermatologiche causate o aggravate da agenti inquinanti. È essenziale aumentare la consapevolezza su questo problema e adottare misure preventive per proteggere la nostra pelle dai danni ambientali.