Risorse idriche: la Grecia è stata deferita dalla Commissione UE

La Grecia non ha adeguato i piani idrogeologici e le politiche attive contro l’inquinamento delle acque, secondo quanto stabilito dalle direttive europee. Motivo che l’ha portata al deferimento davanti alla Corte di Giustizia. 

23 Aprile 2024, 07:30

Risorse idriche: la Grecia è stata deferita dalla Commissione UE

Il pacchetto di infrazioni dello scorso 13 marzo 2024 ha colpito anche la Grecia, deferendola alla Corte di Giustizia “per il mancato completamento del riesame dei piani idrologici”.  

Il procedimento di infrazione per il paese greco, indicato come INFR(2022)2191, ha avuto come oggetto i piani di gestione dei bacini idrografici e quindi il mancato adeguamento alla direttiva quadro sulle acque ai suoi piani di gestione del rischio di alluvioni, come previsto nella direttiva dedicata alle alluvioni 

L’esigenza di adeguamento, anche in tal caso, va in contrasto al Green Deal Europeo e agli ambiziosi obiettivi contro la crisi climatica.  

Ciò significa che la Grecia non ha contribuito al contrasto di tutte le politiche che possono influire negativamente sul buono stato qualitativo e quantitativo dei corpi idrici europei, come i fiumi e i laghi per sostenere nel contempo le esigenze umane e la fauna selvatica e proteggere e gestire al meglio le risorse idriche. Ai sensi della direttiva, infatti, gli Stati membri sono tenuti ad aggiornare e presentare i propri piani di gestione dei bacini idrografici ogni sei anni. Il rispetto della direttiva sulle alluvioni diventa anche in tal caso fondamentale per la preparazione e la gestione delle alluvioni.

A quanto pare, finora la Grecia non ha riesaminato, adottato e presentato nessuno dei suoi piani di gestione. La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora alla Grecia nel febbraio 2023, cui ha fatto seguito, nel novembre 2023, un parere motivato secondo il quale gli sforzi profusi finora dalle autorità greche sono insufficienti e ha pertanto deciso di deferire la Grecia alla Corte di giustizia dell’UE.  

Quali sono le cause e le conseguenze del mancato completamento del riesame dei piani idrologici in Grecia? 

Il mancato completamento del riesame dei piani idrologici in Grecia è stato causato da diversi fattori. In primo luogo, si è riscontrata un’insufficiente collaborazione da parte delle autorità greche, che hanno mostrato una scarsa volontà di cooperare con la Commissione e di adottare le misure necessarie per il riesame. Inoltre, la Grecia ha affrontato una mancanza di risorse finanziarie per implementare i piani idrologici, rendendo difficile la realizzazione delle misure proposte. Infine, si sono verificati ritardi nella pianificazione e nell’attuazione delle misure necessarie, rallentando ulteriormente il completamento del riesame. Il mancato completamento del riesame dei piani idrologici in Grecia potrebbe avere diverse conseguenze significative. Certamente, un possibile impatto negativo sull’ambiente e sulla biodiversità del paese.

 

Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.

 

Senza un adeguato riesame dei piani idrologici, potrebbe verificarsi la perdita di importanti habitat naturali e specie endemiche, mettendo a rischio la diversità biologica presente in Grecia. La mancanza di un’adeguata pianificazione idrologica potrebbe portare, inoltre, alla distruzione di habitat naturali vitali e all’alterazione degli equilibri ecologici esistenti. Tra le conseguenze peggiori, vi è anche l’aumento del rischio di inondazioni con conseguenti danni alle infrastrutture nel paese. Senza una pianificazione e gestione idrologica adeguata, le zone a rischio potrebbero non essere identificate correttamente e le infrastrutture necessarie per prevenire o mitigare le inondazioni potrebbero non essere realizzate. Ciò potrebbe comportare perdite economiche significative e mettere a rischio la sicurezza delle persone e delle proprietà. Tra l’altro, il mancato completamento del riesame dei piani idrologici in Grecia potrebbe portare alla perdita di finanziamenti e sostegno internazionale o quantomeno europeo per politiche d’intervento.  

Quali sono le possibili soluzioni per affrontare il mancato completamento del riesame dei piani idrologici in Grecia? 

Per affrontare il mancato completamento del riesame dei piani idrologici in Grecia, sono necessarie soluzioni concrete. Innanzitutto, è essenziale incrementare le risorse finanziarie e tecniche a disposizione del paese. Ciò consentirebbe di fornire ulteriore supporto alla Grecia nella realizzazione dei piani idrologici e nel raggiungimento degli obiettivi previsti. Questo potrebbe includere finanziamenti aggiuntivi da parte dell’Unione Europea o di organizzazioni internazionali, nonché l’invio di esperti e consulenti tecnici per offrire assistenza nell’implementazione delle misure necessarie. Inoltre, è fondamentale aumentare il monitoraggio e la supervisione dell’attuazione dei piani idrologici.

Questo garantirebbe un controllo costante sull’avanzamento dei lavori e consentirebbe di intervenire tempestivamente in caso di ritardi o problematiche. Infine, la collaborazione internazionale è di estrema importanza per condividere conoscenze ed esperienze nel settore idrologico. La Grecia potrebbe beneficiare di scambi di buone pratiche e di supporto tecnico da parte di altri paesi o enti internazionali che hanno affrontato sfide simili nella gestione delle risorse idriche. Questo favorirebbe una maggiore efficacia nell’implementazione dei piani idrologici e nel superamento delle difficoltà al momento incontrate. 

Tutto questo, però, presuppone una concreta volontà dei governatori del Paese ad attuare politiche con mire precise alla riduzione del cambiamento climatico, con particolare attenzione alle risorse idriche.  

Un esempio potrebbe essere quello dell’aumento del monitoraggio e della supervisione dell’attuazione di tali piani. Questo comporta un controllo costante sull’avanzamento dei lavori e sull’implementazione delle misure necessarie, al fine di identificare eventuali ritardi o problematiche e intervenire tempestivamente per risolverle. È necessario istituire un sistema di monitoraggio efficace che coinvolga le autorità competenti e le istituzioni responsabili, affinché abbiano una panoramica completa dell’andamento dei lavori e possano prendere provvedimenti appropriati, se necessario. Inoltre, la supervisione costante contribuirebbe a garantire il rispetto dei tempi e degli standard previsti, evitando così ulteriori ritardi nel completamento dei piani idrologici. 

Un’altra importante strategia potrebbe essere quella di usufruire della rete europea per la condivisione di conoscenze ed esperienze tra la Grecia e altri paesi o enti internazionali che hanno affrontato sfide simili nella gestione delle risorse idriche. Attraverso scambi di buone pratiche, supporto tecnico e programmi di formazione, la Grecia potrebbe beneficiare del know-how accumulato da altre realtà, nonché ricevere assistenza nel superare le difficoltà attuali. La collaborazione internazionale offrirebbe anche opportunità di finanziamento e sostegno aggiuntivi, creando una rete di partnership che consentirebbe di affrontare in modo più efficace il mancato completamento dei piani idrologici e i suoi impatti. 

La causa collettiva Aria Pulita ci insegna che tutti possiamo fare la nostra parte, non solo come cittadini attivi ma anche tra Paesi e non c’è difficoltà enorme che, insieme, non possa essere risolta, soprattutto se si tratta di un’emergenza mondiale alla quale dobbiamo lavorare tutti, il più presto possibile.