Il rapporto medico-paziente è un fattore incisivo sulla riuscita della terapia e delle cure che il paziente si appresta a ricevere, e la fiducia rimane l’unico appiglio umano che si riesce a percepire all’interno del patient journey. Tale rapporto, evoluto negli anni dal modello paternalistico e omertoso, si fonda adesso su solidi basi di etica e rispetto dell’autonomia dei pazienti, i quali ricevono dal medico adeguate informazioni per rilasciare o meno il loro “consenso libero e consapevole” alle cure. La violazione di quest’obbligo da parte del professionista sanitario comporta l’ipotesi di risarcimento danno e l’imputabilità per responsabilità medica.È per fare fronte a queste situazioni, spesso complicate da gestire, che Consulcesi Club mette a disposizione il servizio di Pronto Assicuratore, un supporto puntuale e concreto in ambito assicurativo.
Cos’è il consenso informato?
Il consenso informato è espressione del diritto della persona alla consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico e alla libera e consapevole autodeterminazione del paziente. Secondo il nostro ordinamento giuridico, infatti, ai sensi dell’art. 32 Cost., nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge.Per essere esente da responsabilità, quindi, il medico deve rispettare la volontà del paziente che è stato reso edotto e consapevole sulla natura e sui rischi dell’intervento o della terapia a cui deve essere sottoposto. L’obiettivo è proprio la consapevolezza del paziente.Il consenso informato è utile a legittimare l’attività medica ed è necessario per autorizzare un trattamento sanitario sulla propria persona. Affinché sia valido, è necessario che sia:In particolare, l’art. 1 della L. 219/2017 sancisce: “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge”.
- informato
- consapevole
- personale
- manifesto
- specifico
- preventivo e attuale
- revocabile
- gratuito e libero
Cosa succede in caso di mancato consenso informato?
Il paziente che non riceve sufficiente informativa sui rischi specifici del proprio intervento è legittimato ad agire contro il professionista sanitario che dovrà rispondere in quanto responsabile della lesione del diritto al consenso informato del paziente.I principi su cui si può basare la conseguente richiesta di risarcimento sono:- il diritto all’autodeterminazione del paziente in relazione al trattamento medico eseguito riconosciuto come diritto autonomo e distinto dal diritto alla salute ai sensi degli articoli 2, 13 e 32 della Cost.;
- il diritto al ristoro per aver subito il danno biologico riferibile alla violazione del consenso informato e l’inadempimento dell’obbligazione sulla corretta informazione, sui rischi e benefici della terapia che determinano il pregiudizio salute.