Sesso, consenso e giovanissimi: il ruolo di ginecologo e professionisti sanitari

L’età del primo rapporto sessuale è sempre più precoce, ma spesso manca la consapevolezza necessaria. Il ginecologo Vittorio Unfer sottolinea l’importanza di educare i ragazzi al consenso e alla responsabilità, in sinergia con famiglie, scuole e professionisti della salute

Sommario

  1. L’importanza del consenso
  2. I rischi della scarsa consapevolezza
  3. Cosa dice la legge

Il primo incontro con la sessualità arriva oggi molto prima che in passato. Ma i ragazzi sono davvero pronti ad affrontarlo? “Probabilmente no”, osserva il professor Vittorio Unfer, ginecologo e docente all’Università UniCamillus di Roma. “Se l’età del primo rapporto si abbassa, non è perché i giovani abbiano raggiunto una maggiore maturità, ma perché i modelli arrivano dai social e dal web, più che dalla famiglia o dalla scuola. Questo rende urgente introdurre nuovi approcci, per insegnare la consapevolezza dell’atto sessuale e il significato del consenso”.

L’importanza del consenso

Consapevolezza e consenso sono due parole chiave che, secondo Unfer, devono entrare fin da subito nel linguaggio quotidiano. “Il consenso non è implicito, non può essere dato per scontato: deve essere chiaro, esplicito e verbale. Vale per un bacio, per una foto condivisa online, fino all’intimità sessuale. E va rinnovato ogni volta, perché ciò che vale in un momento non è garanzia per il futuro”.

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I rischi della scarsa consapevolezza

Il ginecologo ricorda anche i rischi collegati a rapporti precoci: gravidanze indesiderate, infezioni sessualmente trasmesse, uso inappropriato di contraccettivi ormonali in età troppo giovane. “Per questo il dialogo con i professionisti della salute è fondamentale. Il ginecologo ha l’opportunità di incontrare le adolescenti, anche insieme ai genitori, e aprire spazi di confronto sulla contraccezione, sulla prevenzione e sulla vaccinazione contro l’HPV. Ma non può essere lasciato solo: serve una sinergia con famiglia, scuola e società”.

Cosa dice la legge

Accanto alla dimensione educativa, c’è anche quella normativa. “Il consenso, per legge, è valido solo dai 14 anni - conclude Unfer -. E non può essere considerato tale se la ragazza o il ragazzo sono sotto l’effetto di alcol o droghe. Sono regole che i giovani devono conoscere”.

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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