Nel 2024, quasi 1 italiano su 10 ha rinunciato a cure necessarie. Secondo il “Rapporto annuale 2025. La situazione del Paese” dell’Istat, è il dato più alto degli ultimi anni: si passa infatti dal 6,3% nel 2019 al 9,9% di oggi, con un balzo di oltre due punti solo nell’ultimo anno. Le cause principali? Liste d’attesa troppo lunghe e costi proibitivi, che colpiscono in modo diseguale a seconda del reddito, del territorio e del genere.
Tra le prestazioni più spesso rimandate o saltate del tutto ci sono visite specialistiche, esami diagnostici e cure odontoiatriche. Le donne risultano le più penalizzate, soprattutto nella fascia 25–34 anni, e i divari crescono anche tra Nord e Sud, dove l’incidenza della rinuncia è aumentata sensibilmente.
Aumenta anche chi si rivolge al privato, pagando di tasca propria: il 23,9% lo ha fatto nel 2024, contro il 19,9% dell’anno precedente. Ma non tutti possono permetterselo.