Nonostante la percezione diffusa che la pandemia sia ormai alle spalle, il Covid non è scomparso. Durante l’estate continua a circolare, favorito dai viaggi, dalle aggregazioni e dall’abbassamento delle precauzioni. I numeri assoluti sono inferiori agli anni passati, ma il virus resta in grado di diffondersi.
A livello politico e mediatico, si è scelto di non parlarne quasi più. Questo porta molti a non proteggersi, a non fare tamponi e a non informare i contatti in caso di sintomi.
Covid 2025: le varianti estive: Stratus (XFG), Nimbus e KP.3
Nel 2025 si stanno affermando nuove sottovarianti:
- Stratus (XFG): provoca sintomi come raucedine e mal di gola intenso.
- KP.3: provoca raffreddore, tosse secca, mal di testa e stanchezza, a volte anche sintomi gastrointestinali.
Secondo l’OMS e l’ISS, queste varianti del Covid-19 sono meno aggressive e non sfuggono alla protezione vaccinale, ma risultano molto contagiose e si associano a reinfezioni frequenti.
I numeri dell’estate 2025: i contagi da Covid-19
Secondo ISS e EpiPrev, il portale di epidemiologia per la sanità pubblica dell’ISS:
- Settimana 17–23 luglio 2025: tasso di positività 2,3%, in aumento rispetto all’1,8% di giugno.
- Numero complessivo di tamponi minimo rispetto al periodo pandemico → contagi reali sottostimati.
- Reinfezioni frequenti, anche in soggetti già vaccinati o guariti.
- Ricoveri contenuti, ma non nulli, soprattutto tra anziani e persone fragili.
- Casi pediatrici in aumento: i bambini immunodepressi o con patologie croniche restano i più vulnerabili.
Questi dati confermano che, nonostante il silenzio politico e mediatico, il virus del Covid-19 continua a circolare.
Leggi anche
Quali sono i sintomi tipici del Covid estivo 2025?
I sintomi sono in gran parte tipici, facilmente confondibili con quelli di raffreddore o influenza:
- Febbre (spesso non alta, ma persistente)
- Mal di gola intenso, a volte con raucedine
- Tosse secca
- Stanchezza marcata e spossatezza
- Congestione nasale e raffreddore
- Mal di testa
- Dolori muscolari e articolari
- Sintomi gastrointestinali (meno comuni: nausea, diarrea, dolori addominali)
Secondo l’ISS, i casi si risolvono generalmente in pochi giorni senza complicazioni, ma il rischio resta per anziani, fragili e bambini.
Reinfezioni estive da Covid-19: perché aumentano
Le reinfezioni sono frequenti: le varianti circolanti aggirano parzialmente la memoria immunitaria. La mancata obbligatorietà dei tamponi e dell’isolamento riduce la sorveglianza: chi ha sintomi spesso non si testa e non segnala il contagio. Il quadro epidemiologico è quindi sottostimato, lasciando scoperti soprattutto i più fragili.
Le ricadute reali: bambini, fragili e immunodepressi più vulnerabili
Per adulti sani e vaccinati, il Covid estivo è spesso lieve e sopportabile. Ma per chi è fragile — anziani, persone con malattie croniche e bambini immunodepressi — anche una reinfezione può diventare problematica. La ridotta attenzione collettiva e la rinuncia ai tamponi significa che questi soggetti si trovano più esposti, senza reti di protezione efficaci. Le scelte politiche di minimizzare il tema Covid hanno quindi conseguenze concrete su chi non può difendersi da solo.
Cosa si può fare: consigli pratici per proteggersi e proteggere dal Covid
Piccoli gesti di responsabilità individuale aiutano a ridurre i rischi e proteggere i più vulnerabili:
- Non abbassare la guardia sulle precauzioni igieniche: lavarsi spesso le mani, aerare gli ambienti e usare la mascherina in situazioni a rischio
- Eseguire un tampone se compaiono sintomi, anche lievi, soprattutto se si vive o si ha contatti con soggetti fragili. Senza obbligo, l’iniziativa individuale è fondamentale
- Aggiornare la vaccinazione, in particolare per over 60 e categorie fragili, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’ISS
- Evitare contatti diretti con persone fragili in caso di sintomi e informarli prontamente. Anche un semplice raffreddore può essere serio per loro
- Non abbassare l’attenzione solo perché “se ne parla meno”: il virus continua a circolare. La responsabilità individuale conta.
Perché non bisogna abbassare la guardia
Il Covid estivo 2025 continua a circolare con sintomi tipici: molte reinfezioni e ricoveri contenuti, ma i più colpiti restano i fragili e i bambini immunodepressi. Varianti come Stratus (XFG) e KP.3 alimentano un’ondata silenziosa, spesso sottostimata dalla scarsa sorveglianza.
Molti contagi sfuggono ai numeri ufficiali: per questo, piccoli gesti quotidiani — mascherina in caso di rischio, lavaggio delle mani, tampone in presenza di sintomi e aggiornamento della vaccinazione — possono fare la differenza per proteggere se stessi e chi è più vulnerabile. La responsabilità individuale rimane quindi l’arma più importante contro il Covid, anche in estate, autunno e, soprattutto, inverno.