Post vacation blues: come affrontare la sindrome da rientro

Malinconia, irritabilità, stanchezza: al ritorno dalle ferie molti sperimentano lo stress da rientro. Lo psicologo Federico Fontana spiega come riconoscerne i sintomi e quali strategie adottare per tornare gradualmente alla routine.

Sommario

  1. I segnali della sindrome da rientro: come riconoscerli
  2. Strategie per un ritorno graduale e senza stress
  3. Le buone pratiche per le aziende

Dopo un periodo di vacanza, tornare alla routine quotidiana non è sempre facile. Molti lavoratori sperimentano infatti il cosiddetto post vacation blues, meglio noto come “sindrome da rientro”: una condizione caratterizzata da malinconia, stanchezza, difficoltà di concentrazione e irritabilità. Per capire meglio come riconoscere i segnali di questo fenomeno e quali strategie adottare per affrontarlo senza traumi, abbiamo intervistato lo psicologo Federico Fontana, che ci ha fornito consigli pratici sia per i lavoratori che per le aziende.

I segnali della sindrome da rientro: come riconoscerli

Quali sono i segnali più comuni che indicano la presenza di stress da rientro in un lavoratore? Come distinguerli da una semplice stanchezza temporanea?

Esiste un fenomeno ben conosciuto, definito post vacation blues, ovvero la sindrome da rientro. Si tratta di una condizione piuttosto diffusa, che colpisce molte persone al ritorno dalle ferie e nel momento in cui devono riprendere l’attività lavorativa. È stata osservata e studiata a tutti gli effetti, e si manifesta come una reazione psicofisica temporanea: in genere dura i primi giorni dopo il rientro e tende a risolversi spontaneamente. I sintomi possono essere di tipo emotivo, come tristezza, malinconia, ansia o irritabilità, dovuti al ritorno alla routine dopo un periodo di stacco. Ci sono poi manifestazioni fisiche, come stanchezza e difficoltà di concentrazione, perché il cervello deve riabituarsi ai nuovi ritmi. Infine, si possono osservare anche sintomi comportamentali: apatia, pigrizia, poca voglia di alzarsi la mattina o di affrontare la giornata.

Strategie per un ritorno graduale e senza stress

Quali strategie possono aiutare a rendere il ritorno meno traumatico?

Il primo consiglio è quello di evitare di rientrare al lavoro immediatamente dopo la fine delle vacanze. È utile concedersi due o tre giorni di “cuscinetto”, in cui il corpo e la mente possano riadattarsi gradualmente ai ritmi quotidiani. Tornare da un viaggio e riprendere subito il lavoro il giorno dopo è un errore che rischia di accentuare i sintomi. In questo periodo di transizione conviene ricominciare a svolgere qualche attività: sistemare casa, fare la spesa, riordinare le idee. Non si tratta ancora di lavoro, ma permette di passare gradualmente dal relax totale a un impegno più regolare. Allo stesso modo, anche sul fronte lavorativo, sarebbe utile riprendere con compiti meno gravosi, evitando di essere sommersi subito da responsabilità e scadenze. Se possibile, è bene alternare momenti di attività a pause più frequenti. Un altro accorgimento riguarda il sonno: durante le vacanze si tende ad andare a letto più tardi, quindi è importante riprendere progressivamente un ritmo regolare, anticipando un po’ l’orario in cui ci si corica. Anche condividere i ricordi delle vacanze con amici e colleghi può aiutare a conservare le emozioni positive e a ridurre la malinconia.

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Le buone pratiche per le aziende

E dal punto di vista delle aziende? Ci sono accorgimenti utili per facilitare il rientro?

Un aspetto fondamentale è l’organizzazione delle ferie. Programmarle in modo alternato evita che, al rientro, una persona si ritrovi a dover gestire un accumulo eccessivo di lavoro. È importante garantire continuità alle attività anche durante le assenze. Inoltre, sarebbe bene non caricare subito chi rientra di compiti gravosi: accogliere il lavoratore, dargli il tempo di riordinare le priorità, pianificare insieme le attività da svolgere nella settimana o nel mese aiuta a ripartire con maggiore produttività. Dedicare un po’ di tempo alla programmazione, piuttosto che fiondarsi subito in dieci cose diverse, riduce la confusione e lo stress.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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