OMS: “Nel 2024 progressi globali, ma solo 23 dei 53 indicatori previsti a metà biennio sono stati raggiunti”

Il rapporto di metà biennio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostra risultati significativi in materia di copertura sanitaria, risposta alle emergenze e promozione della salute. Tuttavia, persistono ritardi su molti obiettivi e preoccupazioni legate alla sostenibilità finanziaria e all’equità tra Paesi.

Sommario

  1. Copertura sanitaria universale: progresso ma non per tutti
  2. Risposta alle emergenze sanitarie: prevenzione, digitalizzazione e solidarietà
  3. Popolazioni più sane: lotta alle malattie non trasmissibili e inclusione dei migranti
  4. Un’OMS più efficiente e trasparente: finanziamenti, governance e innovazione

Nel 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha compiuto progressi significativi nell’attuazione del Programma di lavoro generale 2019–2025, raggiungendo traguardi importanti nonostante le difficoltà finanziarie e operative. Secondo il rapporto di metà biennio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono state 431 milioni le persone coperte da servizi essenziali di salute senza spese catastrofiche, 637 milioni più protette da emergenze sanitarie e 1,4 miliardi che godono di una vita più sana.

Tuttavia, permangono criticità: solo 23 dei 53 indicatori previsti a metà biennio sono stati raggiunti, con performance variabili tra i quattro pilastri dell’azione OMS. La sostenibilità finanziaria resta una sfida cruciale, così come l’urgenza di riorientare strategie per colmare i ritardi rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al 2030.

Copertura sanitaria universale: progresso ma non per tutti

La copertura sanitaria è avanzata grazie a investimenti in personale, servizi materni e neonatali e trattamento delle malattie trasmissibili.

Nel 2024, 36 Paesi hanno sviluppato pacchetti sanitari universali e 40 hanno avviato piani per la salute materno-infantile. La carenza globale di operatori sanitari resta una minaccia, ma iniziative mirate – come il supporto a 11 Paesi per l’analisi del mercato del lavoro sanitario – hanno incentivato investimenti significativi (es. 31 milioni di dollari in Ciad).

In ambito salute mentale, 70 milioni di persone hanno avuto accesso a servizi potenziati. Tuttavia, la copertura stagnante e disuguaglianze nei sistemi sanitari evidenziano la necessità di una trasformazione più strutturata.

Risposta alle emergenze sanitarie: prevenzione, digitalizzazione e solidarietà

Nel contrasto alle emergenze sanitarie, l’OMS ha rafforzato la sorveglianza epidemiologica globale: 13.000 fonti monitorate, oltre 1,2 milioni di segnali analizzati e 494 eventi valutati. Le piattaforme digitali, come OpenWHO, hanno formato milioni di operatori in oltre 100 Paesi. Le risposte rapide sono state cruciali in 22 crisi umanitarie, con la distribuzione di forniture per 44 milioni di dollari.

Esempi di successo includono la campagna antipolio a Gaza (94% di copertura vaccinale) e il contenimento della più grande epidemia di dengue nelle Americhe. Nonostante ciò, solo il 25% degli indicatori relativi a questo pilastro ha raggiunto gli obiettivi, ostacolato da complessità regionali e ritardi operativi.

Popolazioni più sane: lotta alle malattie non trasmissibili e inclusione dei migranti

Nel 2024, l’OMS ha promosso politiche multisettoriali per ridurre i rischi legati a stili di vita, in particolare in materia di fumo, alimentazione e attività fisica, coinvolgendo oltre 100 Paesi. Sono stati salvati un milione di bambini affetti da deperimento, e 45 Paesi hanno aggiornato le linee guida nazionali in base a quelle OMS.

L’attenzione verso le popolazioni vulnerabili ha portato a formare 15.000 operatori sanitari per assistere migranti e rifugiati. Sul fronte ambientale, è stata pubblicata la prima guida per la gestione dei rifiuti nella produzione di antibiotici, contrastando la resistenza antimicrobica. Tuttavia, il cammino verso la piena equità sanitaria resta lungo.

Un’OMS più efficiente e trasparente: finanziamenti, governance e innovazione

Nel 2024, l’OMS ha lanciato il suo primo round di investimento, raccogliendo 1,7 miliardi di dollari da 71 donatori, pari al 53% del fabbisogno volontario. È stato potenziato il management orientato ai risultati e creati nuovi strumenti per il monitoraggio delle disuguaglianze sanitarie.

L’iniziativa digitale ha coinvolto quasi 2 miliardi di persone con certificazioni sanitarie, mentre la WHO Academy ha formato milioni di professionisti con corsi gratuiti. L’OMS ha anche superato l’obiettivo del 72% nell’attuazione del piano ONU per l’uguaglianza di genere, consolidando il proprio impegno in termini di trasparenza, equità e impatto globale.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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