Ogni estate, con l’arrivo del caldo, aumenta in Italia l’allerta per le infezioni trasmesse dalle zanzare. Tra queste, il West Nile Virus è una delle più insidiose: spesso silenziosa, può però causare forme gravi, soprattutto nei soggetti fragili. Nel 2025, i primi segnali arrivano dal Lazio, con due casi neuro-invasivi registrati a Latina, mentre in altre regioni si contano ulteriori contagi.
Il ritorno del West Nile Virus: la situazione in Italia nel 2025
Nel 2025, il West Nile Virus (WNV) ha fatto nuovamente la sua comparsa in Italia, confermandosi una presenza stagionale endemica. Secondo il primo bollettino ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) aggiornato al 15 luglio, sono cinque i casi umani confermati:
- 4 forme neuro-invasive (Piemonte, Emilia-Romagna, e 2 nel Lazio)
- 1 forma febbrile (Veneto)
I due casi laziali rappresentano un elemento di attenzione particolare, non solo perché sono i primi registrati nella regione nel 2025, ma anche per il tipo di presentazione clinica: forme gravi, neuro-invasive, che hanno richiesto il ricovero ospedaliero.
I due casi di Latina
I pazienti, due uomini rispettivamente di 63 anni (residente a Cisterna di Latina) e 72 anni (residente a Priverno), sono stati ricoverati presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina con sintomi compatibili con l'infezione neuro-invasiva. Fortunatamente, entrambi si trovano ora in fase di miglioramento.
Le autorità sanitarie locali hanno attivato un piano di emergenza, che prevede:
- disinfestazione dell’area circostante i domicili dei pazienti (raggio di 200 metri),
- trattamenti larvicidi e adulticidi,
- sorveglianza clinica e veterinaria rafforzata,
- monitoraggio di eventuali nuovi casi sospetti.
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Che cos’è il West Nile Virus?
Il West Nile Virus è un arbovirus della famiglia Flaviviridae, strettamente correlato al virus della Dengue, della Zika e della Febbre Gialla. In Europa è trasmesso quasi esclusivamente dalla zanzara comune del genere Culex, che punge prevalentemente di notte.
Il virus circola tra gli uccelli selvatici, veri serbatoi naturali dell’infezione. Le zanzare si infettano pungendo uccelli portatori e possono poi trasmettere il virus a uomini e cavalli, che sono definiti “ospiti terminali” perché non contagiosi per altri.
Come si trasmette
Il meccanismo principale di trasmissione all’uomo è la puntura di zanzare infette. Tuttavia, seppur molto raramente, sono stati documentati altri canali di trasmissione:
- trasfusioni di sangue infetto
- trapianti d’organo
- trasmissione verticale (dalla madre al feto, durante il parto o con l’allattamento)
Per questo motivo, nei mesi estivi, viene attivato uno screening obbligatorio dei donatori di sangue nelle zone in cui è confermata la circolazione virale.
I sintomi dell’infezione: quando preoccuparsi
L’infezione da West Nile è spesso asintomatica. Secondo i dati dell’ISS e dell’ECDC:
- L’80% delle persone infette non presenta alcun sintomo.
- Nel 20% dei casi possono verificarsi sintomi lievi, simili a una sindrome influenzale:
- febbre
- mal di testa
- dolori articolari e muscolari
- eruzioni cutanee
- nausea o malessere generale
Nel meno dell’1% dei casi, soprattutto in anziani e persone immunocompromesse, si sviluppa la forma neuro-invasiva, che può presentarsi come:
- encefalite (infiammazione del cervello)
- meningite (infiammazione delle membrane cerebrali)
- mielite (coinvolgimento del midollo spinale)
Queste forme possono comportare paralisi temporanee, disturbi neurologici permanenti e, in casi gravi, la morte.
Come si previene il contagio?
Ad oggi non esiste un vaccino per l’uomo, né una terapia antivirale specifica contro il West Nile. La prevenzione è quindi l’arma più efficace, e si basa su tre pilastri:
- Protezione personale
È fondamentale evitare il contatto con le zanzare, soprattutto tra il tramonto e l’alba:
- Applicare repellenti cutanei con principi attivi efficaci
- Indossare abiti chiari e coprenti
- Installare zanzariere su letti e finestre
- Evitare attività all’aperto nelle ore serali senza protezioni
- Controllo ambientale
Le zanzare si riproducono in ambienti umidi e in presenza di acqua stagnante. È importante:
- eliminare i ristagni d’acqua da sottovasi, tombini, secchi, grondaie
- effettuare trattamenti larvicidi nei punti critici
- segnalare la presenza di focolai al Comune o all’ASL
- Sorveglianza integrata One Health
Il sistema di sorveglianza italiano integra:
- analisi su zanzare catturate
- test su uccelli selvatici e cavalli
- notifica immediata dei casi umani
- screening dei donatori di sangue
In questo modo si monitora l’andamento stagionale e si attivano precocemente le misure di contenimento.
A tutti i medici della Regione Lazio, in particolare della provincia di Latina, si raccomanda di prestare attenzione alla diagnosi di casi invasivi neurologici da virus West Nile. E' necessario anche includere l'infezione nella diagnosi differenziale di encefaliti, meningiti e altre patologie neurologiche. È importante ricordare che il virus West Nile è trasmesso dalle zanzare e non si diffonde da persona a persona. La prevenzione individuale, attraverso le comuni pratiche per ridurre l'esposizione alle punture dell’insetto, è l'unica l'arma per proteggersi.