Sclerosi multipla: tecnologia e sport sempre più al centro dei percorsi riabilitativi

Di sclerosi multipla solo in Italia soffrono 133 mila persone, ma oggi sempre più farmaci e terapie innovative permettono di rallentare la malattia e migliorare notevolmente la qualità della vita delle persone affette. In occasione della Giornata mondiale della sclerosi multipla raccontiamo le ultime novità in materia.

Sommario

  1. Sclerosi multipla: “una nuova visione di riabilitazione”
  2. Attività fisica e sclerosi multipla: le ultime novità dalla ricerca
  3. Tecnologia e sclerosi multipla: la realtà virtuale nella riabilitazione occupazionale
  4. AI e sclerosi multipla: il robot sociale

Con circa 2,8 milioni di persone nel mondo, e oltre 130 mila solo in Italia (Barometro della Sclerosi Multipla e patologie correlate 2022 dell’AISM), la sclerosi multipla ad oggi è ancora una delle patologie più complesse da trattare e di cui ancora molto c’è da scoprire. Si tratta di una malattia autoimmune, dovuta quindi a un’alterazione nella risposta del sistema immunitario che attacca erroneamente la mielina. Può colpire chiunque, ricordano dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), anche se le donne risultano maggiormente interessate con un rapporto 2 a 1 rispetto agli uomini.

Tra le altre caratteristiche della patologia, oltre ad una diagnosi che arriva prevalentemente tra i 20 e i 40 anni ma che può presentarsi anche nei bambini e negli anziani: una prognosi molto variabile e cause ancora sconosciute. Se è vero però che non sono state ancora trovate cure definitive alla malattia infiammatoria degenerativa, soprattutto nell’ultimo decennio la ricerca ha compiuto significativi passi avanti, permettendo di ampliare le nostre conoscenze sui fattori che sembrano giocare un ruolo cruciale nella sua insorgenza (quali ambiente, etnia, agenti infettivi e predisposizione genetica), e di avere farmaci e terapie sempre più innovative in grado di rallentare la progressione della patologia e migliorare significativamente la qualità della vita delle persone affette. In occasione della Giornata Mondiale della sclerosi multipla 2023, che si celebra il 30 maggio, raccontiamo alcune delle ultime novità provenienti dal mondo della ricerca scientifica.

Sclerosi multipla: “una nuova visione di riabilitazione”

“Sono sempre di più gli studi che hanno dimostrato come l’approccio riabilitativo produca dei risultati importanti sul decorso della malattia”, ha ricordato Giampaolo Brichetto, Presidente RIMS e Direttore Sanitario del Servizio di Riabilitazione AISM Liguria, nonché Direttore Sanitario del Servizio Riabilitazione AISM Liguria, in occasione dell’ultimo Congresso del Network Europeo Rehabilitation in Multiple Sclerosis (RIMS) tenutosi a inizio maggio a Genova.

Potenziare la riabilitazione significa migliorare l’approccio interdisciplinare e sfruttare al meglio le soluzioni tecnologiche oggi disponibili, hanno ricordato allora gli esperti nel corso dell’evento che non a caso ha visto protagonisti “device indossabili sensorizzati, sistemi di telemedicina, app, dispositivi per la stimolazione magnetica transcranica, tecniche di modellazione e simulazione, nonché sofisticati algoritmi di apprendimento/riconoscimento automatico e intelligenza artificiale dedicati ad accrescere i risultati riabilitativi in ambito sclerosi multipla”. Accanto alle tecnologie sanitarie digitali che “stanno rivoluzionando e aprendo la strada a una nuova visione della riabilitazione della sclerosi multipla”, gli esperti RIMS hanno ribadito inoltre l’importanza dell’attività fisica e dello sport in quanto “vere e proprie terapie da affiancare ai farmaci tradizionali per contrastare la progressione della patologia”.

Attività fisica e sclerosi multipla: le ultime novità dalla ricerca

Sebbene già da anni è stato dimostrato che l’attività fisica ha un effetto neuroplastico e “terapeutico” anche nella sclerosi multipla molte persone affette dalla patologia riscontrano ancora difficoltà nell’accesso all’attività sportiva, hanno ricordato però gli esperti RIMS.

I potenti benefici sono stati confermati anche dal recente studio condotto della Kessler Foundation in New Jersey, volto a valutare l’efficacia dell’esercizio aerobico da remoto sulla velocità di elaborazione cognitiva (CPS, cognitive processing speed) in persone affette da SM in grado di deambulare. Secondo quanto mostrato dall’indagine, il team ha osservato “moderati miglioramenti nel CPS dei partecipanti che hanno camminato rispetto agli individui a cui sono stati prescritti esercizi di stretching”, portandoli a ipotizzare che questo tipo di attività fisica “rappresenta un promettente e potente strumento per la gestione dei danni alla velocità di elaborazione cognitiva in pazienti affetti da SM.”

“Nonostante le evidenze scientifiche indichino i benefici dell’attività fisica nelle persone con sclerosi multipla, sono ancora molte le barriere che impediscono di iniziare o continuare un’attività sportiva. Barriere che vogliamo contribuire ad abbattere partendo dalla formazione degli operatori”, ha dichiarato Marco Bove, Professore dell’Università di Genova, al 28° Congresso RIMS. In questo contesto, fanno sapere dal Congresso, un gruppo composto dai più noti ricercatori che si occupano di attività fisica nella sclerosi multipla sta mettendo a punto delle vere proprie Linee Guida, le prime in questo ambito, per regolare “con precisione la somministrazione dell’attività fisica nella SM, con l’obiettivo di fornire un’attività fisica con efficace impatto neuroplastico”.

Tecnologia e sclerosi multipla: la realtà virtuale nella riabilitazione occupazionale

Tante le soluzioni tecnologiche presentate nel corso del Congresso RIMS che si stanno dimostrando efficaci per la valutazione della severità della sclerosi multipla, come anche nel percorso riabilitativo, sia dal punto di vista motorio che cognitivo. Ci sono ad esempio quelle volte a “migliorare la valutazione e il monitoraggio della persona con sclerosi multipla” o quelle che permettono di “aumentare l’efficacia della riabilitazione”, fino alle soluzioni fondate sulla realtà virtuale “che sempre di più nei prossimi anni faciliterà la possibilità di essere efficaci nella riabilitazione”, traslandola “da clinica a vita quotidiana”, come ha anche ricordato Bricchetto.

Proprio grazie agli strumenti di realtà virtuale, che oggi riproducono ambienti sempre più “fotorealistici” e simulano situazioni identiche alla realtà, sarà possibile “un vero e proprio allenamento abilitante all’attività professionale” per le persone con SM permettendo una realistica riproposizione dell’ufficio in cui questa lavora o andrà, ha aggiunto il Presidente RIMS che ricorda come il tema della “riabilitazione occupazionale/vocazionale nella sclerosi multipla”, già da tempo sviluppata nel nord Europa, in particolare in Paesi come Belgio ed Olanda, è uno strumento importante per il mantenimento del posto di lavoro.

AI e sclerosi multipla: il robot sociale

Anche l’intelligenza artificiale viene sempre più in aiuto dei professionisti nella lotta alla sclerosi multipla. Il suo utilizzo ha permesso infatti di individuare sottogruppi specifici di sclerosi multipla, mentre un innovativo “robot sociale” in grado di interagire con l’essere umano sta prendendo forma nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. “In futuro – ha ricordato Bricchetto al Congresso – “questo tipo di robot umanoide potrà consentire a una persona con disabilità avanzata di fare domande, scambiare impressioni, ricevere risposte del tutto simili a quelle che avrebbe da una persona reale”.

“Un robot non sarà mai in grado di sostituire una persona, questo è chiaro. Ma in campo riabilitativo potrà aiutare a prendere in carico la persona in modo olistico e a mettere a punto qualche tipo di ‘protocollo’ che tenga allenate le capacità relazionali ed emotive, rallentando il deperimento di questi livelli decisivi nella vita di tutti noi”, ricordano allora dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. “Possiamo imparare ad essere aperti alle tecnologie, con raziocinio ma senza chiusure preconcette: anche le tecnologie che ci sembra nascondano delle insidie, a partire da quella di sostituirsi all’uomo, possono anche portare vantaggi di crescita enormi”, ha concluso Giampaolo Brichetto, Presidente del network europeo e Direttore Sanitario del Servizio di Riabilitazione AISM Liguria.

Di: Fabiola Zaccardelli

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