Con la scadenza del triennio ECM 2023–2025 sempre più vicina, cresce l’urgenza per i professionisti sanitari di mettersi in regola con il proprio obbligo formativo. Ma qual è lo stato attuale dell’adempimento e quali sono le novità in arrivo? Ne abbiamo parlato con Roberto Monaco, presidente del Cogeaps (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie), e segretario FNOMCeO, che fa il punto sulla situazione e anticipa i prossimi sviluppi.
I professionisti sanitari si stanno formando?
Presidente Monaco, ci troviamo agli ultimi mesi del triennio formativo ECM. Qual è lo stato dell'arte sull'adempimento dei crediti da parte dei professionisti sanitari? E secondo lei si registra maggior consapevolezza rispetto al passato?
Sì, sicuramente sì. Maggiore consapevolezza rispetto agli ultimi trienni formativi. Rimane sempre una quota parte di professionisti — e parliamo di tutte le professioni — che non è adeguatamente formata, perché non ha conseguito tutti i crediti formativi previsti dal loro fabbisogno. Su questo bisognerà ragionare per il futuro, perché la formazione è un elemento fondamentale per la nostra professione.
Inviate lettere alle federazioni con le posizioni dei professionisti sanitari
Come già accaduto in passato, anche questa volta gli Ordini professionali invieranno delle lettere ai propri iscritti per ricordare la scadenza dell'obbligo ECM. Ci saranno anche nuove modalità di comunicazione o iniziative di supporto?
Come Cogeaps sto inviando a tutte le federazioni, che poi invieranno a tutti gli ordini professionali, la situazione ordine per ordine, singolo per singolo. Quindi ogni ordine avrà la possibilità di capire quali sono i professionisti che non hanno raggiunto il loro fabbisogno formativo. Verranno inviate delle lettere specifiche dove viene richiesto di adeguarsi alla legge.
Mancato aggiornamento ECM: le sanzioni
Quali rischi concreti corrono i professionisti che, per volontà o necessità, non riusciranno ad adempiere all'obbligo formativo entro la scadenza del triennio?
Ci sono quelli che sono, per legge, i rischi professionali, cioè quelli delle sanzioni disciplinari all'interno della commissione ordinistica degli albi. Ma c'è una cosa in più rispetto agli altri trienni: il fatto che la legge non dà la possibilità a chi non è formato, cioè a chi non ha il 70% dei crediti formativi, di potersi assicurare. Quindi oggi più che mai è fondamentale, oltre che un dettame di tipo etico, anche un dettame giuridico il fatto di doversi aggiornare.
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Crediti compensativi
Ci sono novità sui crediti compensativi per le eventuali mancanze degli anni precedenti?
Se ne sta parlando in Commissione nazionale ECM. Ci sono delle bozze che stanno elaborando, stiamo cercando di vedere come poter fare per migliorare al meglio la possibilità che il professionista si metta in regola con i crediti degli anni precedenti. Fatto sta che per questo triennio non ci sono crediti compensativi, quindi il 31 dicembre 2025 scadrà il triennio di questo mandato.
I lavori della Commissione ECM
A proposito di Commissione: a che punto sono i lavori? E sul sistema sono previste modifiche per semplificare la fruizione dei percorsi formativi?
Sì, noi stiamo facendo delle audizioni su determinate società che utilizzano il metaverso e stiamo parlando con società scientifiche. Stiamo cercando di pensare alla formazione del futuro. La formazione del futuro non può essere soltanto legata ai corsi che si fanno in sede, non può essere legata soltanto ai corsi FAD, che sappiamo bene durante il periodo del Covid hanno fatto da padrone, per fortuna, perché hanno consentito di continuare la formazione. Ma stiamo ragionando su una formazione sul campo. Per noi questo è indispensabile, perché ha due aspetti positivi: il primo è lavorare insieme, cioè fare una simulazione in team vuol dire lavorare insieme a tutti i professionisti.
Immaginate per esempio cosa significherebbe poter riuscire a fare formazione insieme a infermieri e tecnici: sarebbe portare l'ospedale, o il territorio, in una sala di simulazione. Dall'altra parte, invece, stiamo pensando che questa formazione debba dare ancora più valore al quotidiano del professionista.