Inquinamento dell’aria: Asti ancora tra le più critiche in regione

Nonostante lievi miglioramenti, continua a preoccupare l’inquinamento dell’aria ad Asti. Un approfondimento sugli ultimi dati 2023

19 Aprile 2024, 08:44

Inquinamento dell’aria: Asti ancora tra le più critiche in regione

Dopo Torino e Alessandria, Asti emerge come uno dei centri piemontesi più colpiti dall’inquinamento dell’aria. Sebbene, secondo gli ultimi dati Mal’Aria di città 2024, le concentrazioni di inquinanti atmosferici in città siano siano in miglioramento, la situazione rimane ancora critica.  

Nel 2022 Asti era sul podio tra le città più inquinate d’Italia, terza, subito dopo Torino e Milano. Non è andata meglio lo scorso anno, quando ha registrato per il particolato PM10, una media annua di 28 mg/mc, collocandosi, subito dopo Torino e Alessandria, rispettivamente con 30 e 29 mg/mc, tra le più inquinate a livello regionale. 

Preoccupa il PM10 ad Asti 

Tale concentrazione di PM10, risulta in calo rispetto a quella registrata nell’anno precedente, pari a 33 mg/mc (Ecosistema Urbano 2023) ed entro l’attuale soglia consentita, per la concentrazione media annua per il PM10, pari a 40 mg/mc. Tuttavia, risulta ben oltre il nuovo limite definito dalla Direttiva europea per la qualità dell’aria 2030, fissato a 20 mg/mc. Per rientrare nei nuovi limiti UE, Asti dovrà ridurre le sue concentrazioni di PM10 di circa il 30%. 

Secondo l’ultimo Mal’Aria di città, Asti è inoltre tra le 18 città italiane che nel 2023 non ha rispettato il limite attualmente previsto per il PM10 di 35 giorni annui (con una concentrazione media giornaliera pari a 50 mg/mc), registrandone 47.  

Anche rispetto a questo parametro la nuova Direttiva UE riduce in modo significativo la soglia limite consentita, portandola da 35 a 18 giornate all’anno (con una soglia altresì rabbassata a 45 mg/mc).  

 

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PM2.5 e biossido di azoto

La situazione non è migliore per quanto riguarda il particolato PM2.5, dove Asti è in testa alla classifica regionale insieme a Torino, registrando la media annua più alta con 17 mg/mc. Per questo inquinante, Asti dovrà ridurre le concentrazioni del -41% per adeguarsi ai nuovi limiti UE. 

Va meglio, si fa per dire, nel caso del biossido di azoto (NO2), dove Asti ha registrato 22 mg/mc nel 2023, necessitando una riduzione del -7% entro il 2030, quando la nuova Direttiva UE dovrebbe entrare in vigore. 

Impegno per un aria più pulita

“Fa effetto sapere di vivere in una delle città con l’aria più inquinata ma non lo scopriamo di certo adesso”, è il commento ai dati Legambiente della rete Asti Cambia. Sono anni infatti, prosegue l’associazione, che Asti supera costantemente i limiti di polveri sottili nell’aria posti sia dall’Unione Europea che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per segnalare le situazioni di grave pericolo per la salute della popolazione. 

“Asti ha bisogno urgente di ridefinire il modo in cui ci si muove in città, abbandonare l’abuso dell’utilizzo delle auto private creando alternative sostenibili anche economicamente – prosegue la rete di cittadini – Ma lo deve fare con il contributo di tutti e tutte, non possiamo permetterci di delegare sempre alla politica le decisioni e le scelte, perché ognuno di noi deve prendere coscienza che in una città di meno di 75 mila abitanti le scelte individuali hanno un impatto notevole e possono contribuire a creare nuovi stili di vita”.  

La Rete Asti Cambia, insieme alle sue varie realtà e cittadini che la rappresentano, ribadisce questa, continuerà a fare pressione affinché l’amministrazione locale agisca concretamente per promuovere una visione di città veramente sostenibile.  

Per l’associazione, è necessario un impegno comune per ridurre l’impatto dell’inquinamento dell’aria ad Asti, adottando misure come il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici, l’utilizzo di generatori moderni a basse emissioni e l’impiego di biomasse provenienti da fonti certificate, evitando scarti inquinanti e mantenendo il giusto livello di umidità.  

Tuttavia, aggiungono questi, è fondamentale lavorare per una mobilità autenticamente sostenibile, necessaria per trasformare Asti non solo in una città con un’aria più salubre, ma anche in un luogo più gradevole e accogliente, sia nel centro storico che nei quartieri periferici spesso trascurati.