Quanto inquinano i monopattini elettrici?

Scopri l’impatto ambientale dei monopattini elettrici, sempre più “di moda” nelle grandi città europee. Analizziamo pro e contro, le emissioni, il ciclo di vita e le conseguenze ecologiche di questo mezzo di trasporto urbano.

27 Novembre 2024, 09:57

Quanto inquinano i monopattini elettrici?

Il concetto di mobilità elettrica (o e-mobility) sta acquisendo un ruolo sempre più centrale nella trasformazione dei nostri spostamenti quotidiani. Tra i protagonisti di questa rivoluzione figura il monopattino elettrico, un mezzo che si è ormai consolidato nelle grandi città. I monopattini, insieme ad altri veicoli di micromobilità elettrica come biciclette elettriche, segway e persino auto ibride o a idrogeno, sfruttano l’energia elettrica o idrica come fonte primaria, eliminando la dipendenza da combustibili fossili. Questo è reso possibile dalla presenza di batterie avanzate che consentono di accumulare e utilizzare l’energia in modo efficiente. 

La scelta di utilizzare un mezzo elettrico offre numerosi vantaggi, come: 

  1. Riduzione dei costi di rifornimento, rispetto ai carburanti tradizionali. 
  2. Maggiore sostenibilità ambientale, grazie alla diminuzione delle emissioni inquinanti. 
  3. Efficienza energetica, con un minore spreco di risorse. 
  4. Innovazione tecnologica, che trasforma la mobilità in un’esperienza al passo coi tempi. 

Monopattini elettrici: quanto incidono sull’ambiente? 

La micromobilità elettrica nasce con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di brevi spostamenti in città congestionate e caratterizzate da ritmi frenetici. Un monopattino elettrico, in pratica, rappresenta un “acceleratore di andatura” che consente di muoversi agilmente, evitando traffico e ritardi. Dal punto di vista energetico, il consumo di questo mezzo è particolarmente basso, come approfondito nei prossimi paragrafi. 

Le sue componenti principali comprendono: 

  • Due ruote poste alle estremità della pedana. 
  • Un manubrio a “T” con acceleratore e freno. 
  • Una batteria che alimenta il motore elettrico. 

I monopattini elettrici si sono rapidamente diffusi nelle città europee, inclusa Parigi, dove sono apprezzati per economicità, praticità e velocità. Inoltre, sin dall’inizio del loro utilizzo, si pensava potessero aiutare a mitigare l’inquinamento ambientale. Tuttavia, è proprio uno studio parigino che evidenzia che un monopattino elettrico di seconda generazione emette sei volte più CO2 per chilometro rispetto alla metropolitana e tre volte meno rispetto all’auto. Ciò è dovuto principalmente alla produzione del telaio in alluminio e delle batterie, che rappresentano le principali fonti di emissioni. 

Secondo Anne De Bortoli, ricercatrice del Politecnico di Montreal, nonostante i miglioramenti introdotti dagli operatori per ridurre l’impatto ambientale durante l’uso, la fase di produzione rimane critica. Inoltre, l’uso dei monopattini ha sostituito solo in minima parte mezzi più inquinanti come auto e autobus, limitando i benefici ambientali. 

A complicare la situazione vi è anche l’abbandono incivile dei monopattini nell’ambiente. Numerosi veicoli elettrici sono stati recuperati da fiumi e laghi, sollevando preoccupazioni sull’inquinamento da batterie. Come sottolinea il professor Jerome Gaillardet, metalli come nichel, piombo e mercurio, presenti in piccole quantità nelle batterie, possono avere gravi effetti sull’ecosistema se rilasciati nell’ambiente, favorendo la formazione di nanoparticelle dannose per la catena alimentare. 

Nonostante le sfide, il mercato dei monopattini elettrici è in crescita, con ricavi attesi in aumento del 15% annuo fino al 2026. Tuttavia, la loro capacità di ridurre l’inquinamento dipenderà dagli investimenti delle aziende per migliorare la sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita dei veicoli. 

Emissioni di CO2: un’analisi sul monopattino elettrico 

Secondo gli ultimi studi, le emissioni di CO2 di un monopattino elettrico ammontano a circa 105,5 g/km per persona. Questo valore, seppur leggermente inferiore, si avvicina a quello di un’automobile tradizionale con tre passeggeri a bordo (111 g/km per persona). 

Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte delle emissioni legate ai monopattini deriva dalla fase di produzione, più che dal loro utilizzo quotidiano. Per ridurre ulteriormente il loro impatto ambientale, i produttori stanno lavorando su soluzioni innovative e sostenibili, migliorando i processi di assemblaggio e utilizzando materiali eco-friendly. La micromobilità elettrica si configura quindi come una risposta moderna e funzionale alla mobilità urbana, ma per renderla davvero sostenibile sarà necessario affrontare le sfide legate alla produzione e al ciclo di vita dei mezzi. 

Monopattini elettrici e sostenibilità: quanto sono davvero ecologici? 

Negli ultimi anni, l’uso del monopattino elettrico si è diffuso rapidamente, soprattutto nelle grandi città. Questo fenomeno, accelerato dalla pandemia da Covid-19, ha rivoluzionato il modo di affrontare gli spostamenti urbani, migliorando la gestione del traffico e il rapporto con gli spazi cittadini. Tuttavia, con la crescente popolarità di questi mezzi di trasporto, è naturale interrogarsi sul loro effettivo impatto ambientale. 

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Emissioni dei monopattini elettrici: cosa valutare davvero 

Durante l’uso quotidiano, i monopattini elettrici non producono emissioni dirette di CO2, in quanto non utilizzano combustibili fossili. Questo li rende apparentemente più sostenibili rispetto ai veicoli tradizionali. Tuttavia, per una valutazione completa, è essenziale considerare l’intero ciclo di vita del monopattino, analizzando due aspetti principali: 

  1. Emissioni dirette: prodotte durante l’utilizzo quotidiano. 
  2. Emissioni indirette: generate durante la produzione, il trasporto, la ricarica e lo smaltimento del monopattino. 

Un’analisi accurata richiede risposte a domande chiave, tra cui: 

  • Qual è la durata media di un monopattino elettrico? 
  • Quali alternative esistono per rendere il processo più sostenibile? 

L’impatto ambientale in numeri 

Dal punto di vista delle emissioni di CO2 durante l’uso, il monopattino elettrico emette in media 2,5 g/km, un valore nettamente inferiore rispetto ai 20-50 g/km dei mezzi tradizionali. Tuttavia, la durata media di un monopattino elettrico è di circa 24 mesi, molto inferiore rispetto all’aspettativa di vita di un’automobile (300.000-500.000 km). 

Inoltre, il processo di ricarica non è del tutto privo di impatti ambientali. Le aziende che gestiscono i monopattini in sharing spesso utilizzano veicoli tradizionali per raccoglierli e ricaricarli, aumentando così le emissioni complessive. 

Quanto inquinano davvero i monopattini elettrici in sharing? 

Secondo uno studio condotto da Arcadis, i monopattini in sharing emettono circa 105,5 g/km di CO2 se si considerano tutte le fasi del loro ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento. Questo valore è sorprendentemente vicino ai 111 g/km per persona di un’automobile che trasporta tre passeggeri. 

Un fattore determinante è che molti monopattini elettrici sono prodotti e assemblati in Estremo Oriente, dove spesso mancano normative ambientali stringenti e il trasporto fino al mercato europeo avviene via nave, un settore noto per l’alto impatto ambientale. 

Monopattini elettrici o trasporto pubblico: chi vince? 

Se si analizzano le emissioni medie di CO2, i mezzi di trasporto pubblico risultano più sostenibili: 

  • Treni, tram e metro: 6 g/km per persona. 
  • Autobus elettrici: 21 g/km per persona. 
  • Autobus tradizionali: 74 g/km per persona. 

Questi dati suggeriscono che i monopattini elettrici, pur rappresentando una valida alternativa ecologica, non sono la soluzione definitiva per una mobilità sostenibile. 

Come rendere i monopattini elettrici più ecologici? 

Per ridurre l’impatto ambientale dei monopattini elettrici, è necessario ripensare il loro intero ciclo di vita: 

  • Produzione e assemblaggio: adottare materiali riciclati e processi sostenibili. 
  • Trasporto: favorire soluzioni logistiche a basse emissioni. 
  • Ricarica: utilizzare veicoli elettrici per la raccolta e infrastrutture alimentate da fonti rinnovabili. 
  • Smaltimento: sviluppare programmi efficienti per il riciclo dei materiali. 

Una mobilità urbana più sostenibile è possibile 

I monopattini elettrici rappresentano un passo avanti verso città più vivibili e meno congestionate, ma non sono privi di limiti dal punto di vista ambientale. Per sfruttarne al meglio i benefici, è fondamentale investire in soluzioni più sostenibili per la loro gestione, produzione e utilizzo. 

In futuro, un’integrazione con mezzi di trasporto pubblico e strategie di mobilità condivisa potrebbe trasformarli in un elemento chiave per ridurre le emissioni e migliorare la qualità della vita urbana.