CCNL Farmacie Private: le richieste della categoria

Il nuovo CCNL e le istanze della categoria dei farmacisti che necessita di ascolto. La farmacia ha bisogno di una nuova governance ed è pronta ad accoglierla, così da essere vicina alle nuove esigenze della società e ad un SSN migliorato.

Sommario
  1. Farmacisti: una categoria insoddisfatta 
  2. Cosa cambia per i lavoratori con contratto nelle farmacie private? 
  3. Cosa succede con il rinnovo del CCNL? 
  4. La categoria continua a soffrire 
La pandemia da Covid-19 ha permesso di testare la vera tempra delle farmacie, sottolineando l’importanza delle farmacie rurali e del farmacista come punto di riferimento, insieme ai medici di base. Ma non solo. Dalla guerra in Ucraina agli effetti devastanti della crisi energetica, dall’assistenza agli anziani e ai malati cronici alla somministrazione dei vaccini e all’osservazione del trend pandemico: queste e quelle consuete, le attività che hanno permesso a cittadini e Sistema Nazionale Sanitario di riconoscere il valore inestimabile delle farmacie e dei professionisti che vi prestano servizio.  

Farmacisti: una categoria insoddisfatta 

  Proprio per l’importanza assunta negli ultimi mesi, il settore farmaceutico avrebbe bisogno di una nuova governance che possa valorizzare i professionisti e rendere le farmacie ancora più efficienti.   Lo scorso luglio, le farmacie comunali – che in Italia sono circa 1700 – sono state oggetto dell’ultimo accorso di rinnovo del CCNL che ha influito sugli oltre 2 mila dipendenti. Una trattativa conclusa a più di 7 anni dalla scadenza e dopo una lunga fase negoziale.   L’ipotesi di accordo di rinnovo tra Assofarm e i sindacati è in vigore fino al 31 dicembre 2024. Il documento contiene novità sul trattamento economico, definendo un aumento di 113 euro a regime per il 1° livello medio, da riparametrare per gli altri. L’incremento in busta paga verrà concesso in tre tranche: 80 euro nel mese di luglio 2022, 18 euro nel mese di luglio 2023 e 15 euro nel mese di luglio 2024.   Verrà, inoltre, riconosciuto un importo di 500 euro sempre al 1° livello medio, a titolo di una tantum come indennità forfettaria di rinnovo contrattuale, erogato in due tranche, una che deve essere già stata erogata nel mese di luglio 2022 e un’altra prevista nel mese di gennaio 2023.   È stato anche esteso a sei mesi il periodo di congedo retribuito per le vittime di violenza di genere, con il diritto all’esonero dal lavoro notturno per i successivi sei mesi e concordate anche formule di flessibilità contrattata, finalizzate a gestire i picchi di lavoro nelle località turistiche, ricorrendo ai contratti a tempo determinato riconducibili alla stagionalità.   Tra l’altro, l’intesa conferma la validità della contrattazione di secondo livello, disciplinando ambiti di intervento e tematiche demandate, con la titolarità affidata alle Rsa/Rsu congiuntamente alle organizzazioni sindacali territoriali.   Se sei un farmacista e hai bisogno di saperne di più e di conoscere i tuoi diritti, se ti serve un legale specializzato, non esitare a contattarci. Consulcesi ha a cuore la tutela dei professionisti sanitari e ha imparato a conoscerne l’immenso valore umano, sociale e professionale.    

Cosa cambia per i lavoratori con contratto nelle farmacie private? 

  I cambiamenti più importanti si avranno per i farmacisti privati che avranno una diversa busta paga, in base al livello di inquadramento in contratto. Infatti, la paga prevista da CCNL varia dai 2.250 euro del livello 1 ai 1360 euro del livello 6 al lordo. Il farmacista viene inquadrato in base a ruoli e mansioni, come accade per qualsiasi altro lavoro.   In particolare, sono 6 i livelli di inquadramento previsti dal contratto farmacie private 2022, più il Livello Quadri e il Livello 1S, organizzati per ruoli e mansioni:
  • Area quadri A, che comprende chi ha particolari responsabilità nell'esercizio della professione di farmacista
  • Primo livello super Farmacista per il direttore di farmacia
  • Primo livello, per farmacista collaboratore dopo 24 mesi di servizio nella qualifica
  • Secondo livello, per lavoratori operativamente autonomi e con funzioni di coordinamento e controllo di altri lavoratori
  • Terzo livello, per lavoratori con funzioni che richiedano particolari conoscenze tecniche ed adeguata esperienza
  • Quarto livello, per lavoratori con compiti operativi anche di vendita e relative operazioni complementari, e funzioni che richiedono specifiche conoscenze tecniche e capacità tecnico-pratiche
  • Quinto livello, per lavoratori con mansioni che non richiedono particolari conoscenze ma solo adeguate capacità tecnico-pratiche
  • Sesto livello, per lavoratori che svolgono lavori di pulizia e operazioni semplici
 

Cosa succede con il rinnovo del CCNL? 

  Assofarm ha intercettato, nel rinnovo contrattuale, una occasione per importare un modello di farmacia che va incontro agli auspicabili ed opportuni nuovi orizzonti a cui il sistema farmaceutico del nostro Paese è chiamato con l’avvio della farmacia dei servizi e l’intenzione di strutturare la farmacia come presidio sanitario di vicinato (il principio di prossimità), facendo leva sul forte rapporto di fiducia tra il cittadino ed il farmacista.   La trattativa con i sindacati è stata lunghissima, ma la certezza riguarda il ruolo che il Farmacista dovrà assumere all’interno della farmacia dei servizi, migliorando significativamente i livelli retributivi. Tutto questo, si è tradotto nell’aggiornamento della professione di farmacista in linea con le posizioni forti nel welfare aziendale e le dovute attenzioni nei riguardi delle risorse umane delle farmacie comunali. Inoltre, il cambiamento è stato segnato – non soltanto dagli accordi intrapresi nel nuovo CCNL che costituiscono un buon punto di ripartenza, ma anche dagli incontri programmati tra la Commissione per le Relazioni Industriali e le rappresentanze sindacali.  

La categoria continua a soffrire 

  La categoria dei farmacisti, però, necessita di una vera e propria nuova governance che presupponga i nuovi obiettivi e, in ottemperanza agli obiettivi preposti dal SSN, pare che le istanze della categoria vengano disattese. Inquadramenti o meno, il doppio sistema contributivo rimane e i fondi ENPAF non bastano a risolvere un’annosa questione che è ormai pronta all’evoluzione.
Di: Redazione Consulcesi Club

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