La sanità del futuro: al centro l’infermiere e l’assistenza di prossimità

Il Pnrr promette di rivoluzionare il SSN attraverso la digitalizzazione e un potenziamento dell’assistenza di prossimità. In questo nuovo scenario l’infermiere diviene punto di riferimento della comunità.

Sommario
  1. Che cos’è il Pnrr 
  2. Pnrr e Salute
  3. Il ruolo dell’infermiere secondo il Pnrr
“L’aggiornamento continuo delle conoscenze, oltre ad essere obbligatorio, è anche fondamentale per medici, infermieri e tutti i professionisti della salute in quanto garantisce una migliore assistenza sanitaria”, ha dichiarato Muzio Stornelli, Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche e docente presso diversi Master, in vista del termine ultimo per l’acquisizione dei crediti ECM obbligatori per il triennio di formazione 2020-2022.   “Questo risulta particolarmente vero se si guarda al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e ai profondi cambiamenti contenuti in questo in materia di Salute”, ha aggiunto Stornelli che da anni si occupa inoltre di Educazione Continua in Medicina collaborando con Consulcesi Club nella realizzazione di corsi FAD (formazione a distanza).    

Che cos’è il Pnrr 

Il Pnrr rappresenta il documento che ogni Stato membro dell’Unione Europea deve predisporre per accedere ai fondi stanziati da questa a sostegno della ripresa economica post pandemica.   Nel Piano italiano presentato a Bruxelles nell’aprile 2021, il governo ha raccolto quindi progetti e interventi su cui a deciso di investire un totale di 222,1 miliardi di euro: 191,5 miliardi provenienti dall’Unione Europea attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (di cui 68,9 sono sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi sono prestiti), e ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio.   Realizzato seguendo le linee guida individuate dalla Commissione Europea, il Piano si muove su tre assi portanti (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale), articolati in 6 Missioni:
  • Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  • Istruzione e ricerca
  • Coesione e inclusione
  • Salute
  Nel piano, dalla durata quinquennale (2021-2026) e suddiviso ulteriormente in 16 Componenti a loro volta articolati in 133 linee di intervento e riforme settoriali (49), “Parità di genere”, “Giovani” e “Sud e riequilibrio territoriale” sono state identificate come le tre priorità trasversali verso cui indirizzare gli interventi definiti nelle Missioni.   In particolar modo si guarda alla formazione e alle prospettive occupazionali dei giovani, che secondo quanto stabilito dal Piano verranno sostenute attraverso interventi diretti e indiretti, dalla “valorizzazione del capitale umano” al “potenziamento delle competenze quantitative, tecnologiche e linguistiche nelle scuole” al fine di dotare quanto prima gli studenti delle capacità digitali necessarie per competere ed essere parte attiva del mercato del lavoro odierno.   La digitalizzazione, leitmotiv e sostrato su cui poggia il Pnrr investe con un’urgenza improrogabile anche il Servizio Sanitario Nazionale per un’evoluzione dell’assistenza alla persona che sfrutti al massimo i benefici delle nuove tecnologie.  

Pnrr e Salute

Sebbene il nostro SSN presenti un’elevata speranza di vita ed esiti generalmente adeguati, disparità importanti nell’accesso a servizi di prevenzione e assistenza sussistono su base regionale.   “L’emergenza da Covid-19 ha ulteriormente evidenziato le disuguaglianze tra nord e sud e le carenze strutturali che tutt’oggi affliggono il nostro Sistema Sanitario, mostrando allo stesso tempo quanto sia vitale poter contare su adeguate tecnologie e sulle competenze digitali dei professionisti per un’assistenza integrata tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e quelli sociali”, aggiunge Stornelli che nel nuovo corso firmato con Consulcesi Club “Infermiere di famiglia: aspetti giuridici e nuove responsabilità” approfondisce proprio i cambiamenti previsti dal Pnrr e il ruolo sempre più cruciale che questa figura professionale andrà ad occupare nell’assistenza di prossimità.   “Il Piano prevede un investimento significativo nel rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche ma anche degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, elementi che necessitano inevitabilmente dello sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale e che portano con sé nuove responsabilità”, spiega il dottore.  

Il ruolo dell’infermiere secondo il Pnrr

La sanità d’avanguardia, che il Piano di Resilienza si propone di realizzare con una spesa che si aggira attorno ai 15 miliardi di euro, si fonda infatti su due macroaree di intervento: la realizzazione di “reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per un’assistenza sanitaria territoriale, e il potenziamento “dell’innovazione, della ricerca e digitalizzazione” del SSN.   Secondo quanto definito nel Piano, verranno costruite 350 Case della Comunità (CdC), 400 Ospedali di Comunità (OdC) e 600 Centrali Operative Territoriali (COT) distribuite capillarmente lungo il territorio nazionale e mappate dall’Agenzia di Valutazione Civica (struttura interna a Cittadinanzattiva nell’ambito dell’Osservatorio Civico sul PNRR).   “Accanto alla realizzazione di queste strutture volte a potenziare l’assistenza di prossimità, si vuole inoltre potenziare l’assistenza domiciliare fino alla presa in carico del 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni entro la metà del 2026”, aggiunge Stornelli.   “In questo nuovo contesto l’infermiere sarà una figura indispensabile diventando il punto di riferimento delle comunità e facendo da anello di connessione tra medici di medicina generale, famiglia, pazienti e strutture assistenziali”, conclude il dottore anticipando alcuni dei contenuti del corso multimediale volto, inoltre, a formare il personale sanitario sui nuovi disposti normativi riguardanti la legge sulla privacy.   Approfondisci anche i termini e le novità relative alla scadenza del triennio 2020-2022 con l'articolo Crediti ECM: triennio formativo 2020-2022 in scadenza. 
Di: Redazione Consulcesi Club

News e Approfondimenti che potrebbero interessarti

Vedi i contenuti